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Intervista esclusiva a Lino Guanciale: “Quando l’amore diventa una gabbia meglio scappare”

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Si è sposato prima sul set e poi nella vita reale. Stiamo parlando del re delle fiction Lino Guanciale che sta per tornare in TV nei panni di Claudio Conforti nella terza e ultima stagione della serie di successo “L’allieva”. In questa nuova stagione, Claudio si troverà a dover affrontare dei momenti di difficoltà tanto che Lino ha già rivelato che non mancheranno i colpi di scena. Si troverà infatti a dover fare i conti con il ritorno imprevisto del fratello Giacomo interpretato da Sergio Assisi, new entry della serie. A proposito di Sergio, Lino ha rivelato: “Sergio sa mettere una bella carica nel lavoro che fa e tra di noi è scattata subito una bella intesa. Umanamente e professionalmente e’ stata davvero una bella sorpresa“. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV, Lino ci ha parlato del’evoluzione del suo personaggio e di cosa l’abbia convinto a prendere parte a questa stagione. In tema di sentimenti, Lino ci ha aperto il suo cuore rivelandoci cosa non dovrebbe mai togliere un amore. Sui personaggi da interpretare in futuro, Lino va invece controcorrente. Se da un lato ha rivelato di voler vestire i panni di uno scienziato come Dulbecco dall’altra ci ha confessato di voler interpretare un negazionista del coronavirus. Un’idea clamorosa e provocatoria considerando che siamo stati abituati a vederlo interpretare ruoli da maschio alfa. Per concludere sul finire della chiacchierata, Lino ha parlato anche della difficile situazione in cui versano i lavoratori dello spettacolo facendo un augurio importante.

Intervista esclusiva a Lino Guanciale

Lino, come evolverà il tuo personaggio in questa stagione? Abbiamo letto che Claudio si troverà a dover affrontare dei momenti di difficoltà. 

Il fatto che Claudio si trovasse ad affrontare un momento di crisi è stato quello che mi ha spinto a prendere parte alla terza stagione. Di fronte ai grandi cambiamenti della vita e a momenti di risacca non bisogna mai smettere di studiare. Se dall’esterno non arrivano nuove suggestioni bisogna andarle a cercare. Questo è quello che cerco di fare sempre. 

In questa terza stagione Alice non è più l’allieva ma ormai siete colleghi. 

Quello che vedrete è quello che accade normalmente quando il rapporto tra maestro e allievo si incrina perché l’allievo acquista la sua autonomia. Chi ha vissuto questa dinamica con un proprio docente universitario o con i propri genitori sa benissimo che la fase critica è quella in cui bisogna riconfigurare un rapporto tra persone autonome in cui non sussiste più una verticalità. Alice entrerà nella fase più bella della sua vita in cui comincerà a fare il mestiere per cui ha studiato tanto e per cui ha grande talento. Conforti si trova a dover fare delle scelte che lo portino a fare un ulteriore salto in avanti. Credo che guardi con nostalgia alla fase che vive Alice. Claudio patisce un momento di insoddisfazione personale che dovrà affrontare con gli strumenti affettivi che ha che però sono pochissimi. Conforti è un barbaro dal punto di vista sentimentale e deve ancora imparare molto. Vedremo se ce la farà in questa terza stagione.

Nelle scorse stagioni Conforti ha vissuto anche dei momenti altalenanti con Alice. Secondo te cosa non dovrebbe mai togliere l’amore?

Secondo me l’amore non dovrebbe mai mettere di fronte ad un bivio esclusivo per quanto riguarda la realizzazione personale. Che ad un certo punto si facciano delle scelte che appaiono limitative per le proprie carriere può essere fisiologico ma deve trattarsi di scelte libere. E’ davvero difficile riuscirci perché quando stai con una persona ti rendi conto che il campo d’azione è limitato rispetto a quando si è da soli. Una scelta riesco a farla fino in fondo se ho accanto a me qualcuno che già con la sua presenza mi pone delle alternative con le quali fare i conti. E’ molto difficile che non sorgano conflitti ma sono sicuro che è possibile raggiungere una libertà se si parte da un punto di vista comune ovvero il fatto che l’amore non debba diventare una gabbia per nessuno. 

Oltre al confronto con Alice, in questa nuova stagione Conforti si troverà a dover gestire un rapporto difficile con il fratello Giacomo. 

Sarà un ingresso dirompente nella vita di Claudio perché Giacomo rappresenterà un detonatore emotivo molto forte. Il suo arrivo porterà ad esplodere dei nodi forti del carattere di Claudio e del suo rapporto con Alice. Sergio sa mettere una bella carica nel lavoro che fa e tra di noi è scattata subito una bella intesa. Umanamente e professionalmente e’ stata davvero una bella sorpresa. 

Le fiction RAI hanno celebrato in questi anni i personaggi che hanno contribuito a rendere grande la storia del nostro Paese. Di quale eroe dei nostri tempi ti piacerebbe vestire i panni?

Sono tante le storie che varrebbe la pena raccontare. Provo ad andare contro lo spirito dei tempi. Mi piacerebbe da un lato interpretare un negazionista del coronavirus per capire meglio cosa gli passa per la testa e dall’altro penso non si sia dato finora abbastanza spazio a chi è stato portatore di innovazioni culturali e scientifiche. Se da un lato potrei citarti i miei autori preferiti come Pavese, Calvino, Arturo Benedetti Michelangeli dall’altro penso che esistano tantissimi personaggi del mondo scientifico che sarebbe bello raccontare. Mi vengono in mente Dulbecco e il gruppo dei ragazzi di Via Panisperna. 

In futuro ti piacerebbe passare dietro la macchina da presa?

Sicuramente sì e vediamo se e quando succederà. 

In questi mesi sei stato in prima linea nella lotta dei lavoratori dello spettacolo con tanti progetti e iniziative. Qual è oggi la situazione dei teatri? Si sta muovendo qualcosa?

Al momento si sta incominciando a pensare che in teatro possano entrare più di 250 spettatori. Si viaggia verso il rispetto della distanza di un metro bocca a bocca e questo consentirebbe di arrivare ad una quota di spettatori che possa andare incontro alla necessità di copertura delle spese di produzione ma anche di sanificazione. Non è ancora abbastanza però perché è importante che in Parlamento si discuta di una proposta che già esiste e che riguarda la tutela del lavoro intermittente dei lavoratori dello spettacolo di modello belga, francese e tedesco. 

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