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Le pupille, recensione (no spoiler) del cortometraggio di Alice Rohrwacher candidato all’Oscar

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Presentato in anteprima mondiale al 75° Festival di Cannes, Le pupille è un cortometraggio scritto e diretto da Alice Rohrwacher, acclamata cineasta italiana autrice di successi di critica quali Lazzaro Felice e La Chimera. In Italia, il delizioso cortometraggio ha debuttato sulla piattaforma di streaming di Disney+ a partire dal 16 dicembre 2022, raccogliendo consensi anche da parte dei fan dell’autrice e degli utenti casuali. L’anno successivo, Le pupille riceve una candidatura all’Oscar per il miglior cortometraggio, non riuscendo però ad ottenere l’ambita statuetta di Hollywood.

Le pupille, tutto per una fetta di torta: la recensione senza spoiler

Ecco di cosa parla l’acclamato cortometraggio di Alice Rohrwacher: nel pieno della seconda guerra mondiale, un gruppo di bambine vive in un collegio gestito dalle suore dell’Opera Pia. Il giorno della vigilia di Natale, le bambine fanno le prove per il presepe vivente che presenteranno quella sera in occasione della messa di mezzanotte. Dopo che Suor Fioralba, la madre superiora, lascia le bambine sole ad ascoltare il bollettino di guerra, la piccola Serafina cambia inavvertitamente il canale della radio e, al suono della musica, le bambine cominciano a cantare e ballare, facendo arrabbiare la suora.

Fioralba lava la bocca delle bambine col sapone per aver cantato versi frivoli, ma Serafina rifiuta il castigo, affermando di non avere cantato. Mentre le bambine presentano il presepe vivente, i paesani vengono alla scuola per chiedere delle grazie per i loro cari in guerra: le preghiere delle orfanelle vengono considerate particolarmente efficaci per via della purezza delle bambine e le suore chiedono in cambio donazioni. Tra le supplici vi è anche una donna che vuole che le orfanelle intercedano affinché il suo amante torni da lei e in cambio offre una zuppa inglese al convento.

Mai sottovalutare il cuore dei bambini!

Innanzitutto, c’è da dire che la storia de Le pupille non è esattamente tutta farina nel sacco della regista e sceneggiatrice italiana; difatti, Le pupille è ispirato al contenuto di una lettera inviata dalla scrittrice Elsa Morante al critico Goffredo Fofi il 21 dicembre 1971, in cui racconta della situazione disastrata dei collegi femminili italiani nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

In particolare, Alice Rohrwacher si sofferma sull’atto di disobbedienza della piccola Serafina, che nonostante appaia allo spettatore come una bambina viziata e venale, comprende meglio della Madre Superiora (una perfida Alba Rohrwacher) le necessità e le urgenze della povertà in cui versa la Penisola in tempo di guerra. In questo caso, la torta diventa motore narrativo imprescindibile per fare in modo che i dimenticati possano godere delle gioie temporanee ed effimere della festività natalizia: una fetta di zuppa inglese al cane randagio continuamente allontananto dalle suore del convento, fino agli spazzacamini non pagati.

Conclusioni generali sul cortometraggio di Alice Rohrwacher

In generale, Le pupille racconta tutto questo nella durata di soli 39 minuti, condensando suggestioni, temi e contenuti della lettera scritta da Elsa Morante ed inviata a Goffredo Fofi, anche attraverso una inedita struttura narrativa musicale, in cui gli intermezzi tra una vicenda e l’altra vengono accompagnati da filastrocche e cantilene originali ed extradiegetiche cantate dalle stesse piccole abitanti del collegio delle suore dell’Opera Pia.

Un escamotage che ha fatto il successo del cortometraggio, che non tradisce però temi ed ossessioni della regista e sceneggiatrice umbra, ma che anzi ha permesso anche ad un pubblico internazionale di potersi accostare per la prima volta al suo cinema. Tutto questo grazie ovviamente alla distribuzione curata da Disney+.

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