Fiorella Mannoia è tornata protagonista a Le Iene con un intenso monologo dedicato alla pace. L’artista si è schierata contro la guerra: «l’arte ha preso posizione contro le guerra, ha sempre elevato forte la sua voce per gridare ‘non nel mio nome. Non nel nostro nome».
Fiorella Mannoia, il monologo a Le Iene contro la guerra
«Che cosa possiamo fare noi per la pace? Sicuramente non restare in silenzio» – inizia così il forte ed intenso monologo di Fiorella Mannoia a Le Iene che ha parlato di guerra e pace puntando l’attenzione proprio sulla parola “pace” di cui si ha quasi paura a pronunciare.
«La parola pace sta diventando un tabù o una parola da deridere» – ha detto la cantautrice facendo riflettere su come sia cambiata la cultura nel corso degli anni. «Tramonta quella cultura che negli anni ’60 e ’70 rifiutava la guerra e la violenza tanto da contribuire con il dissenso a porre fine per esempio alla guerra del Vietnam» – ha detto.
Non solo, la Mannoia parlando della guerra ha precisato:
«Oggi ci stiamo abituando alla guerra come ci si abitua alla pioggia, ci stiamo abituando al discorso guerra fondaio che la vuole inevitabile, mentre gli organismi internazionali hanno perso potere e non riescono più a frenare l’uso delle armi nel conflitto russo-ucraino e anche in quello medio-orientale. Forse noi siamo solo anestetizzati e indifferenti persino di fronte alle immagini dell’ennesimo massacro che scorrono sul nostro cellulare e si perdono in mezzo a migliaia di altre notizie per lo più futili».
Fiorella Mannoia, il suo monologo a disobbedire
Il monologo di Fiorella Mannoia a Le Iene è un invito alla riflessione, ma anche a disobbedire al sistema dei nostri tempi in cui si è diventati incapaci di distinguere la verità dalla propaganda. «Siamo incapaci di distinguere la verità dalla propaganda che è sempre stata la protagonista di tutte le guerra. Beh l’unica verità che conosciamo che ormai nelle guerre l’80% delle vittime sono civili, inermi e incolpevoli» – ha detto la raffinata interprete.
La Mannoia è poi entrata nello specifico parlando delle vittime delle guerre in corso in Israele:
«In Israele sono stati più di 1000 trucidati mentre stavano ballando ad una festa e a Gaza il numero dei morti civili ah superato i 42 mila di cui quasi la metà sono bambini bombardati nelle loro case in una catastrofe umanitaria allo stremo, mentre il conflitto si allarga in una spirale di violenza che sembra non avere fine».
La cantante si pone poi delle domande:
«Dove si vuole arrivare? Fin dove vogliamo spingerci? Cosa ci dirà la storia di tutto questo? E quale giustificazione avremo noi per il nostro silenzio e indifferenza? Quanti morti sono troppi per dire basta?».
Infine la Mannoia conclude il suo monologo con una consapevolezza: parlare di pace è importante sottolineato che il mondo dell’arte è schierato contro ogni tipo di guerra.
«Tanti dicono che parlare di pace sia inutile, ma noi sentiamo il dovere di farlo. L’arte ha preso posizione contro le guerra, ha sempre elevato forte la sua voce per gridare ‘non nel mio nome. Non nel nostro nome».
Ecco il video Mediaset con il monologo di Fiorella Mannoia a Le Iene.