Nel corso de L’anno che verrà, la trasmissione di Rai 1 dedicata alla notte del 31 dicembre, Patty Pravo è stata protagonista di una piccola gaffe. La cantante veneta, infatti, dopo essersi esibita sul palco, ha fatto i suoi auguri di buon anno… sbagliando anno! Ecco come sono andate le cose e come ha “riparato” il conduttore Amadeus.
Patty Pravo canta e poi augura un buon 1918!
Domenica 31 dicembre, come da 15 anni a questa parte, su Rai 1 è andato in onda L’anno che verrà, presentato da Amadeus in diretta da Maratea, splendida località della Basilicata. In occasione dei festeggiamenti di fine 2017, sul palco si sono esibiti diversi artisti italiani ed internazionali, tra cui Amii Stewart, Raf, gli Stadio, Marco Carta, Tiromancino; c’è poi stato il ritorno in tv della storica coppia Al Bano e Romina.
Ospite della serata anche Patty Pravo, che ha interpretato (“in diretta” ha specificato!) la sua Cieli immensi, brano con cui partecipò al Festival di Sanremo 2016. E veniamo alla gaffe. Dopo aver cantato, l’artista veneta ha fatto a tutti gli auguri di buon anno. Eccoli qua:
Vi faccio un augurio di salute, di serenità, e anche di qualche soldino… che serve!
Un bacio grande , buon anno 1918… che porta bene!
Lo ha anche scandito bene quel “Millenovecento e diciotto”! Poi, ignara di quell’errore di un secolo indietro, ha lasciato il palco. E Amadeus prontamente l’ha corretta dicendo: “Buon 2018!”
Video:
Patty Pravo spirito guida, unico credo, dogma, religione, vita, sapienza e speranza nostra.
Buon 1918! pic.twitter.com/9dbEdIhVZr
— Fran Altomare (@FranAltomare) January 1, 2018
Patty Pravo: il giorno dopo si corregge sui social
La mattina del 1° gennaio, Patty Pravo ci riprova! Sul suo profilo Facebook pubblica un video con la stessa frase di auguri pronunciata la sera prima, ma “rivisitata”! E comincia così: “Ciao ragazzi, buon anno… 2018!…”
Ecco il video completo di auguri per l’anno nuovo della cantante:
Chi di voi ha seguito ‘L’anno che verrà’ e ha sorriso per la gaffe di Patty Pravo? Una “svista” può capitare a tutti, no? 😉