Enrico Mentana difende il nuovo direttore di La7 Andrea Salerno? Dopo la chiusura de La Gabbia, il talk show fino allo scorso 28 giugno 2017 condotto da Gianluigi Paragone, il direttorissimo del TgLa7 interviene sui social per dire la sua sulla vicenda.
Enrico Mentana: «Da La7 non si sfratta nessuno»
Ecco che allora Enrico Mentana sembra non pensarci due volte e, su Facebook, così scrive:
La7 è come una strada di artigiani, in cui ognuno ha la sua bottega, coi suoi talenti e i suoi difetti: insomma con le sane differenze che rendono varia un’offerta. Capita che arrivi qualcuno da fuori ad aprire il suo spazio, ed è sempre ben accetto. Capita che qualcuno scelga di andare altrove, ed è il mercato. Ma dalla strada delle botteghe della 7 non si sfratta nessuno, né lo si lascia nella bottega chiusa. Magari si cambia un’insegna, si mette in mostra un lavoro nuovo, ma niente epurazioni. Paragone chiaro?
Appresa la notizia della chiusura de La Gabbia, almeno sui social si è diffuso il sospetto per cui tale decisione non sarebbe soltanto una scelta editoriale di Andrea Salerno – tra l’altro, per alcuni più che legittima – ma avrebbe a che fare con una presunta epurazione di Gianluigi Paragone dal canale di proprietà di Urbano Cairo, rete con la quale, almeno per il momento, il conduttore TV e giornalista mantiene ancora un rapporto lavorativo.
Il motivo di tale convinzione social? Più volte, nel corso dei vari anni, il programma condotto proprio da Paragone si sarebbe occupato di temi qualche volta percepiti come anti-casta, dalle banche ad altri argomenti ritenuti non proprio di stampo filo-governativo.
Gianluigi Paragone: «Non c’è censura o fascismo»
Cosa ne pensa invece Gianluigi Paragone?
Anche il giornalista interviene sulla vicenda di una sua ipotetica epurazione da La7. Lo fa in una intervista rilasciata a DavideMaggio.it, riconoscendo che la chiusura de La Gabbia non sarebbe legata agli ascolti registrati dal programma e ammettendo lui stesso che forse non è questo il caso di parlare di censura. Infatti Paragone così dice nell’intervista:
Può darsi che a Salerno non piacesse quel programma, ma il direttore ha tutto il diritto di chiudere ciò che non gli piace, non c’è censura o fascismo. Lui mi ha detto che non gli piace la scrittura del programma e io gli credo, non mi ha detto che non gli piace ciò che penso o i contenuti. Quindi vedrò presto se, in altro modo e con un’altra scrittura, potrò dire le mie cose oppure no. Ho ancora un anno di contratto con La7.
Vicenda chiusa?