La nona porta è un film del 1999 di genere Mystery / Thriller, diretto da Roman Polanski, con protagonisti Johnny Depp, Frank Langella, Lena Olin, Emmanuelle Seigner, Barbara Jefford, Jack Taylor. Il film ha una durata di circa 127 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.
La Trama del film La nona porta
Dean Corso, esperto di libri rari dalla fama non proprio lusinghiera di pseudo-truffatore, viene incaricato dal ricco collezionista Boris Balkan di verificare se un prezioso libro del 1666 (Le nove porte del regno delle tenebre, scritto da Aristide Torchia) in suo possesso sia autentico. L’autore, condannato come eretico e bruciato vivo secoli prima, era stato accusato di essere in combutta con il demonio, e il volume secondo la leggenda sarebbe in grado di evocare Satana in persona.
Per riuscire nell’incarico affidatogli il protagonista dovrebbe esaminare le sole altre due copie esistenti, in mano ad altrettanti collezionisti, perché una delle tre potrebbe essere falsa: la sua, Balkan l’ha acquistata da un collezionista, Telfer, che poi si è tolto la vita.
La vedova di questi afferma di non sapere nulla a riguardo, ma si comporta in modo strano e anche violento. Corso prosegue la ricerca in Europa, dapprima in Spagna e poi a Parigi, sempre circondato da un’aura macabra e da avvenimenti tenebrosi. In più, c’è una misteriosa ragazza che segue ogni suo passo.
La recensione e analisi del film “La nona porta”
Il romanzo Il club Dumas, opera dello scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte pubblicata nel 1993 e accolta calorosamente dalle platee letterarie è uno di quei libri che richiedevano una trasposizione su grande schermo per via dei suoi toni mystery e avventurosi che, nelle mani giuste, possono spesso trovare ispirazione in forma di celluloide.
E sei anni dopo è un maestro come Roman Polanski a curarne l’adattamento filmico, dando vita ad una pellicola ingiustamente sottostimata da buona parte del pubblico e della critica ma ricca di un fascino arcano e mefistofelico che lascia con il fiato sospeso per tutte le due ore di visione, aprendosi ad un finale mistico dal notevole impatto visivo anche se parzialmente “stiracchiato” dopo quanto mostrato in precedenza.
La nona porta possiede comunque una forza primigenia nella concezione delle sfumature di genere e nella gestione dei rapporti tra i numerosi personaggi coinvolti, con un languido erotismo e una suspense costante che esplode in alcune suggestive scene madri. Il tutto con un occhio “ateo” da parte del cineasta, da sempre scettico sulle tematiche occultistiche e per questo cantore ideale di una vicenda che proprio su di esse si basa.
L’atmosfera inquieta e piacevolmente stagnante accompagna il viaggio alla ricerca della verità da parte dell’ambiguo protagonista, interpretato con il giusto approccio da un convincente Johnny Depp, punta di diamante di un cast delle grandi occasioni comprendente anche le splendide Emmanuelle Seigner (moglie di Polanski) e Lena Olin, nonché Frank Langella nei panni del collezionista Balkan.
È una boiata priva di senso.