La La Land è un film del 2016, scritto e diretto da Damien Chazelle, regista affermatosi con un altro magistrale lavoro di stampo musicale: “Whiplash”. Assistiamo alla nascita della storia d’amore tra Mia (Emma Stone), umile barista negli studi Warner, con un forte desiderio di entrare nel mondo del cinema ed intraprendere la carriera attoriale, e Sebastian (Ryan Gosling), musicista jazz costretto a convivere con il crescente disinteresse per quel tipo di musica da parte di un pubblico ormai poco abituato ad assorbire influenze artistiche di un tempo passato.
A far da collante alla loro passionale storia amorosa c’è la città di Los Angeles (richiamata anche nell’ambivalente titolo del film), città delle stelle per eccellenza, che tanto dà quanto prende alle persone che sono abbastanza folli da perseguire i propri sogni.
A completare il cast troviamo inoltre buoni interpreti comprimari quali John Legend, nella parte di Keith, musicista jazz di successo e leader della band nella quale Seb entrerà a far parte e il sempre talentuoso J.K. Simmons, nel ruolo dell’iniziale datore di lavoro di Gosling.
Opera che unisce innovazione a classicismo, con fortissimi richiami a molti musical degli anni ’40, ’50 e ’60, la pellicola di Chazelle riscosse subito immediato successo a livello mondiale, incassando oltre 440 milioni di dollari su un budget iniziale di produzione di 30 milioni. A questo bisogna doverosamente aggiungere le 14 nomination guadagnate agli Oscar 2017, portandosi a casa 6 statuette tra cui la Miglior Regia a Chazelle e Miglior Attrice Protagonista alla Stone.
I motivi per cui vale la pena vedere La La Land
Passiamo ora ai motivi per cui questa avveniristica opera musicale contemporanea va assolutamente recuperata:
Damien Chazelle
Essendo stato lui stesso musicista, non ci si stupisce affatto che la musica sia una componente tanto fondamentale nelle opere del giovane regista. La macchina da presa sembra prendere essa stessa parte alle varie coreografie danzate, muovendosi leggera tra i suoi interpreti e librandosi in deliziosi virtuosismi registici (piani sequenza degni del miglior De Palma), mantenendo al contempo una solida presa sulla realtà, nella rigorosa geometria della costruzione delle inquadrature e nel dare alle anime sognatrici il giusto tempo per esprimersi.
Los Angeles
Direttamente citata nel titolo del film, che sta anche a significare il trovarsi nel “mondo dei sogni”, la città californiana è lo scenario ideale per rappresentare il perfetto palcoscenico in cui esibire la commedia/dramma della vita. Popolata di innumerevoli sognatori ad occhi aperti, pronti a mettere in gioco tutto pur di realizzare le ambizioni di una vita, L.A. è la città delle stelle. Splendenti ed affascinanti, quanto lontane ed irraggiungibili, raffigurano il concetto fondante del sogno americano: il raggiungimento dell’affermazione personale comporta allo stesso modo il pagamento di un grosso sacrificio, qui trasposto nell’impossibilità dei due personaggi di far convivere il proprio amore con la riuscita dei propri sogni.
Musical
Facendosi carico di influssi di stampo più classico, il genere musicale viene qui rivalutato e ridimensionato al 21° secolo. Forte di una valenza autoriale che Chazelle dona con straordinaria abilità, la magistrale colonna sonora del film non è un mero accompagnamento musicale alle vicende narrate. Il film vive di sonorità in continua evoluzione, così come la musica Jazz. Le note sono coprotagoniste della pellicola a tutti gli effetti, vere e proprie motrici dell’azione, tanto che molte sequenze determinanti vengono proprio cantate o suonate dai protagonisti. La musica è ciò che unisce inizialmente Mia e Seb, per poi farli crescere e infine separarli definitivamente, in uno spettacolare gioco delle parti.
Citazionismo
La La Land trasuda amore per il cinema. È indubbio che Chazelle sia appassionato di un certo genere di opere musicali più tradizionali, qui debitamente omaggiate per dare al film la solida base su cui sviluppare poi la propria personale impronta caratteriale.
Si parte dalla fantastica scena d’apertura, con la coreografia danzata che richiama esplicitamente due musical di Jacques Demy (Les Parapluies de Cherbourg e Les Demoiselles de Rochefort), per poi addentrarci nel party in piscina con la macchina da presa che si muove come in “Boogie Nights” di Paul Thomas Anderson e le sonorità che rimandano a “West Side Story” e “Sweet Charity”.
Proseguiamo assistendo alla nascita della storia d’amore centrale al film, con Mia e Seb che cantano e ballano uno splendido tip tap, quasi fossero moderni Fred Astaire e Ginger Rogers, e si sprecano i diretti rimandi a pellicole quali “Cantando sotto la pioggia”, “Un americano a Parigi” e “Voglio danzare con te”.
Non mancano anche dovute punzecchiature personali, come la volontà del regista di ricreare una iconica scena di “Gioventù Bruciata” per poterla riscrivere e rielaborare secondo il suo peculiare gusto personale.
Emma Stone e Ryan Gosling
Interpreti superbi sotto tutti gli aspetti, Chazelle rimase folgorato dall’incredibile chimica che questi due attori riescono a sprigionare recitando assieme sul set. Stone e Gosling non escono mai dai propri personaggi, neanche quando si trovano ad affrontare romantici balletti assieme o struggenti duetti pervasi di sentimento. Essi rimangono in primis dei “folli sognatori”, coloro che con la loro passione interiore sono capaci di far provare emozioni alle persone ordinarie. Il loro improvviso cantare o ballare durante normali scene di vita quotidiana non risulta affatto straniante, anzi la loro naturalezza contribuisce a rendere perfettamente accettabile l’idea che la musica e il ballo siano il più azzeccato mezzo di espressione della loro volontà e del loro stato d’animo.
Sogno e Realtà
Tematica principale in questo lavoro autoriale è la dicotomia tra credere nei propri sogni e finalizzarli nella realtà. La condizione iniziale dei due protagonisti è statica, intrappolata in una prigione esistenziale fatta di soffocamento delle proprie abilità per colpa della routinarietà della vita. Lo scenario losangelino è in questo senso il perfetto teatro dell’azione. Con la progressiva unione delle due anime, anche la loro interiorità collima e si fonde.
I loro credere fermamente nelle proprie passioni diventa motivo di sostegno e conforto reciproco, spinta essenziale che permette ai due di cominciare ad affermarsi. Il prezzo da pagare è comunque caro perché Chazelle è tremendamente crudele nel far trasparire l’impossibilità di coniugare l’ideale con il reale. Realizzare sé stessi comporta necessariamente il rinunciare alla propria essenza, arrendersi all’evidenza che il tangibile e l’onirico possono solo trovare un punto di accordo attraverso il potere edificante della musica.
Le stagioni dell’amore
La narrazione di La La Land è scandita dal costante avvicendarsi delle stagioni. Lo scorrere del tempo determina la nascita, l’evoluzione, l’apice e il tracollo delle vicende personali ed emotive di Mia e Seb. L’amore tra i due sboccia in primavera, fiorendo durante il coinvolgente tip tap, si concretizza e sublima in estate, quando il feeling e la connessione sembra inossidabile, per poi lentamente ed inesorabilmente appassire e spegnersi in autunno, quando contemporaneamente siamo testimoni anche all’avvizzirsi dell’interiorità dei personaggi. L’amore e i sogni deperiscono, per far spazio al desolante gelo invernale portato dal raffronto con la necessità di scontrarsi con la realtà.
Il finale **Attenzione Spoiler**
Il momento più bello e intenso di tutto il film. La summa completa della concretizzazione dell’intera narrazione. Dopo 5 anni dalla fine della loro storia, Mia e Sebastian si ritrovano casualmente nel locale di quest’ultimo. Qui entrambi si fondono nuovamente in un nuovo legame puramente ideale e spirituale.
Sulle note della loro canzone, ambedue provano ad immaginare come sarebbe proseguita la loro vita se al posto dei sogni avessero perseguito la strada spianata dall’amore. Congiunti in un’emozionante sequenza musicale che ipotizza l’evolversi della loro vita, i due si lasciano trasportare da un nuovo sogno condiviso. Una visione in cui cantano e ballano in balia degli eventi che avrebbero potuto vivere assieme.
Finito il platonico idillio amoroso scatenato dalla musica, entrambi ritornano bruscamente a fronteggiare la realtà, quasi a simboleggiare che il proprio sentimento può sopravvivere solo nell’onirico, laddove si pensava che non avesse potuto consolidarsi.
Lo sguardo finale che li unisce per un’ultima volta (struggente momento emotivo) perpetua il loro rapporto, perché l’amore tra sognatori non finisce mai del tutto e continua a vivere radioso nella città delle stelle.
Voto al Film: 7,5
@Riproduzione Riservata
Articolo scritto e Curato da Christian Fregoni
Ho resistito al successo del film. Non per sfiducia, ma per eccesso di fiducia! Non volevo togliermi, consapevolmente, la possibilità di vedere un buon film PERCHÉ LO AVEVO GIÀ VISTO! Poi senza averlo mai capito consapevolmente ho scoperto che la colonna sonora era entrata in me. Era nell’aria..Così mi sono deciso. Stasera l’ho visto su RAI1.
Lui R.Gosling è carino bravo ha le fisique du role. Lei E.Stone anche, ma mi sconcerta il suo viso, è come se avesse gli occhi troppo grandi per il suo viso! Non so spiegarmi meglio. Ma sono una coppia che conquista.
Mi rammarico solo di non avere più un BEL FILM DI RISERVA DA VEDERE. Sarò pazzo? Qualcuno mi capisce? M.M.