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La Kalush Orchestra ha venduto il premio dell’Eurovision per comprare droni da guerra

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La Kalush Orchestra, band ucraina vincitrice dell’Eurovision Song Contest, ha venduto il trofeo. Il ricavato verrà utilizzato per finanziare la guerra contro la Russia.

Eurovision Ucraina, venduto il trofeo della Kalush Orchestra

La notizia non è nuova, ma adesso è ufficiale. Già nei giorni scorsi infatti la Kalush Orchestra, che ha vinto l’ultimo Eurovision Song Contest col brano “Stefania”, aveva annunciato di voler vendere all’asta il trofeo della competizione. Oltre al microfono di vetro è stato venduto anche l’iconico cappello rosa indossato dal frontman Oleh Psjuk. Il tutto per un totale di oltre 1 milione e 100mila euro, una cifra che va ben al di sopra delle previsioni della band stessa. Non era mai successo un evento simile, ovvero che un vincitore dell’Eurovision vendesse il trofeo, ma stavolta, dato il clima del tutto eccezionale che coinvolge l’Ucraina, l’eccezione è avvenuta.

Ad annunciare l’avvenuta vendita del trofeo per 900mila dollari (838mila euro) con l’aggiunta del cappellino che porta l’incasso a superare 1,1 milioni di euro, è stato proprio il cantante Oleh Psjuk durante un concerto di beneficenza a Berlino. Nell’annuncio è stato anche chiarito in che modo verrà reinvestita questa cifra: per acquistare 3 droni di ucraini PD-2 e una stazione di controllo a terra, da donare poi all’esercito per combattere contro l’avanzata russa.

Trofeo Eurovision venduto per pagare la guerra, la decisione fa discutere

La decisione fa certamente discutere e in molti sul web si pongono la domanda: come può un premio musicale di un festival che invita all’unione e alla fratellanza, convertirsi in armi per uccidere le persone? Va chiarito che la stessa band ci ha tenuto a precisare che la loro intenzione non è fare la guerra, ma difendere l’Ucraina proprio affinché le persone non si abituino alla guerra. Di fatto l’impegno per il loro Paese è sempre stato evidente, e non poteva essere altrimenti.

La loro canzone, “Stefania”, è diventata un inno di pace che parla di una madre, quella madre che non vuole più piangere per i suoi figli, per la sua terra. Intanto l’organizzazione dell’Eurovision ha deciso di premiare nuovamente la band ucraina consegnando loro una coppa di cristallo in sostituzione del microfono di vetro venduto.

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