Tralasciando le critiche(quelle ci sono sempre, a prescindere se si veda o meno una trasmissione o una serie tv), tralasciando i dati Auditel, a La Dottoressa Giò, fiction di Canale 5 con protagonista Barbara d’Urso, va riconosciuto un merito molto importante. Poche serie tv e pochi programmi, infatti, riescono a portare in prima serata anche solo metà degli argomenti trattati. Solo le prime tre puntate delle quattro in onda, infatti, hanno parlato di: violenza sulle donne, diritti LGBT, ma anche dell’autolesionismo e della pedofilia.
La Dottoressa Giò: tanti temi importanti in prima serata
Siamo abituati a prodotti rassicuranti, a fiction ambientante dentro il Mulino Bianco, o quasi. Siamo abituati a prodotti che rendono omaggio a grandi del passato, a sviscerare i problemi familiari, ma anche a vedere dottori e suore, come Gianni Morandi ed Elena Sofia Ricci pronti a tutto pur di investigare. Tante fiction sono state realizzate, infine, sulla Mafia. Abbiamo ammirato protagonisti integerrimi pronti a tutto per far trionfare il bene contro il male. Non eravamo, però, abituati a vedere in prima serata, in un unico prodotto, tanti temi di grande importanza tutti insieme.
Nella fiction La Dottoressa Giò vi sono tutti i temi cari a Barbara d’Urso. In primis la violenza sulle donne. L’argomento viene sviscerato sotto diversi punti di vista. Tanti i casi presentati. Tante le donne protagoniste pronte a raccontare la realtà italiana, quella che, sfortunatamente, la conduttrice narra nelle sue trasmissioni, quella stessa realtà su cui si accendono i riflettori della cronaca.
La fiction pone l’accento anche sull’importanza della Sanità, sulla necessità di poter contare su medici specializzati e qualificati pronti ad aiutare i loro pazienti in tutto e per tutto. Non mancano, però, così come nella realtà, le lotte intestine per il potere, i sotterfugi, le raccomandazioni e le alleanze.
Oltre a ciò ne La Dottoressa Giò si è parlato di autolesionismo, di licenziamento per giusta causa, abbandono di minori, di pedofilia. Proprio quest’ultimo argomento è stato al centro della seconda puntata della fiction. La dottoressa Basile si è accorta subito, dopo pochi minuti in ascensore, che lo zio dedicata strane attenzioni alla nipote.
La Dottoressa Giò e la sensibilizzazione contro l’omofobia
La terza puntata, invece, è stata dedicata alla sensibilizzazione contro l’omofobia. Dopo un caso riguardante due donne innamorate, la dottoressa Basile, invece, ha aiutato anche qualcuno a fare coming out.
Dal “chi ti picchia non ti ama” si è quindi passati al “chi ti ama davvero continuerà a farlo“. Slogan semplici, efficaci e pronti a racchiudere il succo del discorso. Non bisogna avere paura di essere ciò che si è.
Insomma critiche a parte la fiction La Dottoressa Giò andrebbe guardata sotto altri punti di vista. Mai nessuno in prima serata si era prodigato così tanto per sensibilizzare i telespettatori su argomenti che toccano tutti da vicino.
Se non avete ancora guardato la fiction è il momento di farlo, ecco come rivederla in streaming ondemand.