Jimmy Sax il nuovo album è “Million Miles”: “In questo album c’è la gioia di vivere. Suonare davanti al Papa ha avuto valore affettivo unico”

Jimmy sax
Photo by Sylvain Vincent

Il 6 settembre, è uscito “Million Miles”, il nuovo album di inediti del sassofonista di fama internazionale Jimmy Sax (Wonder Manage srl / Warner Music). Anticipato dai brani “A Million Miles” con Steve Edwards e “Cesar”, l’album è composto da 10 brani inediti a cui si aggiunge “Una Mattina”, cover del celebre brano del compositore e pianista Ludovico Einaudi. «Questo album segna un passaggio importante per la mia carriera – afferma Jimmy Sax – Raccoglie l’esperienza di un cammino durato almeno 5 anni col mio team, passando da brani indimenticabili, numeri da record sui social, per finire ai tour Live in tutta Europa con chi mi ama. È un album che indica soprattutto la direzione del mio futuro artistico, che spero sarà sempre intriso dall’amore del mio pubblico». Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato Jimmy Sax e con lui abbiamo parlato della sua carriera, del nuovo album e dei progetti futuri.

Jimmy Sax, intervista al sassofonista di fama internazionale

Il 6 settembre, è uscito “MILLION MILES”, il nuovo album di inediti: come nasce questo progetto discografico? E cosa può raccontarci sui pezzi che troviamo al suo interno?

L’album ha preso forma brano dopo brano. La scrittura, composizione e produzione di un album è sempre un processo lungo, intenso e non privo di intoppi. Siamo un team molto affiatato e ci piace seguire il nostro istinto, piuttosto che andare strettamente dietro alle tendenze e agli schemi preconfezionati. Sono molto fiero del risultato: è un album che racchiude un insieme di diverse idee, come un puzzle in cui ci sono brani più “tradizionali” e altri più sperimentali, ma ritengo che rappresentino il mio gusto, la mia energia e il mio sentire in questo momento della carriera. Questo album, Million Miles, sottolinea un po’ il percorso di questi ultimi anni, ma più che ricalcare la strada percorsa, indica già una nuova direzione. In questo nuovo album c’è ad esempio un accenno a un’anima rock che in fondo ho; ci sono composizioni che riflettono la gioia di essere diventato due volte padre, così come temi legati a persone care che sono scomparse. C’è, infine, la persistente gratitudine e gioia di vivere che si riflette in alcune melodie.

Nell’album troviamo anche una cover, “Una Mattina”, brano del compositore e pianista Ludovico Einaudi: come mai questa scelta?

Questo brano ha un ruolo speciale nella mia carriera. L’ho composto diversi anni fa nel mio home studio. Il successo di quella cover sul mio canale YouTube è stato in larga parte determinato dalla presenza del brano di Einaudi nel film “Quasi amici”. È stato grazie a “Una mattina” che sono stato contattato per la prima volta da Tony (ndr: il nome del manager, grande appassionato di colonne sonore). Riproporlo oggi con la Symphonic Dance Orchestra, con la quale abbiamo effettuato tre tour di successo in Italia e con cui gireremo a breve in Francia, unisce una serie di elementi che, per me, evidenziano un meraviglioso ciclo, quasi come un disegno superiore. In sintesi, è il brano con cui sono stato “scoperto”, è il brano caro ai francesi grazie al film, ed è composto da un grande musicista italiano, Ludovico Einaudi, che ha concesso il nulla osta. Inoltre, rappresenta anche l’Italia, che è diventata come una seconda casa per me, considerando che il mio management è appunto italiano.

Lei ha fatto numeri da record sui social: che rapporto ha con i social appunto?

Cerco di usarli per quello che sono, ovvero un amplificatore, ma non ne dipendo e non voglio. Sono indubbiamente il mio ponte verso il pubblico, o per dirla meglio, la spia nel mio studio. Tuttavia, a volte temo l’effetto che possono avere. Siamo ciò che facciamo vedere, quindi bisogna prestare molta attenzione. Detto ciò, il mio successo è figlio di YouTube; i new media sono stati e sono determinanti per il successo di tanti talenti, e io sono un esempio perfetto di questo.

Lei ha suonato allo Stadio Vélodrome di Marsiglia in occasione della visita di Papa Francesco, nonché a Sanremo per il closing party al Victory Morgana dell’omonimo festival della canzone italiana, e infine a Roma il 17 maggio al Palazzo dello Sport davanti a 6000 persone, dove ha fatto risuonare le sue hit per la prima volta all’interno di un palasport. Ci racconti di queste esperienze?

Sono state tre esperienze diverse, ma tutte intense. Quella di Marsiglia per il Santo Padre celebra in un certo senso il fatto di essermi esibito a casa mia, quindi ha un valore affettivo unico. A Sanremo direi che è stata l’esperienza meno straordinaria, considerando che sono di casa nei club italiani. Al Palasport di Roma, invece, credo sia stata la produzione più grande che abbiamo mai realizzato. Riguardo alle immagini, mi riferisco ai momenti che viviamo in viaggio.

Che rapporto ha con il pubblico e con il successo?

Come spiegavo, sono felice e vivo con serenità questa popolarità, ma non riesco a prevedere né riconosco cambiamenti, né a livello personale né comportamentale.

Il 15 dicembre, si esibirà a Londra con la sua band in anteprima mondiale. Quali emozioni sta vivendo in vista di questa esibizione?

È una nuova sfida, un esperimento, forse. A noi piacciono; dopotutto, il format con orchestra deriva da questa attitudine del mio management. Sono curioso e anche lieto di ritrovarmi con musicisti straordinari in una città così prestigiosa.

Progetti futuri?

Quelli come me non sono mai in pausa; eravamo già al lavoro il giorno dopo il tour estivo, così come appena finito il tour francese. Abbiamo in programma altra musica, video e un live in un paio di altri paesi dove non siamo mai stati. E poi arriva Natale… Si usa fare. Seguitemi dunque!

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