Come per Daredevil, anche la serie Jessica Jones ha subito lo stesso percorso distributivo. Arriva su Netflix con la sua prima stagione nel novembre del 2015, riscuotendo ottimo successo di pubblico e di critica, poi viene rinnovata per una seconda e terza stagione, fino a quando non chiude definitivamente i battenti nel 2019 dopo il suo terzo appuntamento. Attualmente, la serie è su Disney+.
Creato da Melissa Rosenberg e tratto dagli albi a fumetti dell’eroina principale ideata dalla mente in tandem di Brian Michael Bendis e Michael Gaydos, Jessica Jones è uno show Marvel che, come tutti quelli nati dalla partnership produttiva ex-Netflix, si discostavano dal tono spesso light e scanzonato di altri film e serie dell’MCU di Kevin Feige, per tono, tematiche ed ambizioni narrative.
La trama di Jessica Jones
Hell’s Kitchen, New York. Jessica Jones (Krysten Ritter) è una cinica, trasandata, disorganizzata, impulsiva e alcolizzata investigatrice privata dotata di forza sovrumana e specializzata nel cogliere in flagrante coniugi fedifraghi; affetta da un violento disturbo post-traumatico da stress conseguente a una breve carriera da supereroina, la giovane donna tenta di ricostruire al meglio la propria vita tenendo le distanze da tutti e ricevendo sporadicamente incarichi dal potente avvocato Jeri Hogarth (Carrie Anne-Moss). Durante uno dei suoi appostamenti notturni Jessica fa la conoscenza di Luke Cage (Mike Colter), un uomo dal passato misterioso, e una sera, dopo essersi fermata al suo bar fino all’orario di chiusura per interrogarlo, finisce a letto con lui, andandosene scioccata nel cuore della notte dopo aver visto la foto di una ragazza nell’armadio del suo bagno.
Il giorno successivo una coppia del Nebraska, Bob e Barbara Shlottman, si presentano all’agenzia di Jessica, la Alias Investigations, assumendola affinché ritrovi loro figlia Hope, studentessa della New York University con una borsa di studio in atletica misteriosamente scomparsa da più di un mese; nel corso dell’indagine la ragazza capisce tuttavia che Hope è stata rapita dallo stesso uomo del quale anch’essa era stata vittima un anno prima: Kilgrave (David Tennant), che riteneva essere morto.
Jessica Jones, perché vederla
Perché riesce a raccontare, pur mantenendo un tono da comic book story, temi molti cari alla contemporaneità, come ad esempio il femminismo, la società insitamente patriarcale, il tema dell’abuso fisico, dello stupro e della sindrome da stress post-traumatico. Tutte istanze narrative che convergono nel personaggio femminile interpretato da una bravissima Krysten Ritter, che proprio con questo ruolo sfonda definitivamente nel mondo della tv pop dopo l’ottimo ruolo (seppur secondario) che ebbe qualche anno prima in Breaking Bad.
Punto bonus per il cast di comprimari, in particolar modo l’attore britannico David Tennant, che nella prima stagione della serie creata e supervisionata da Melissa Rosenberg veste i panni del minaccioso Kilgrave, tra i villain televisivi Marvel più pericolosi e riusciti di sempre. Vedere la serie su Disney+ per credere a quello che vi stiamo dicendo!
Perché non vedere Jessica Jones?
Perché non guardare lo show ex-Netflix targato Marvel? Forse perché dopo una solidissima prima stagione, la serie della Rosenberg si perde in nuovi intrecci narrativi mai all’altezza della sua stessa protagonista e della nemesi che caratterizzavano quantomeno i primi episodi. Quando manca un perno narrativo ed emotivo che aggancia l’attenzione del telespettatore, il complesso sistema strutturale di una serie tv crolla inesorabilmente…
Ed è esattamente quello che è progressivamente accaduto a Jessica Jones, che arrivata alla sua terza stagione nel corso del 2019 è stata prontamente cancellata da Netflix a causa del preoccupante calo di visualizzazioni totali in piattaforma. Un peccato, anche se ad onor del vero possiamo rivedere la complessa e caustica supereroina interpretata da Krysten Ritter in un breve ruolo in Luke Cage, e soprattutto nella miniserie The Defenders.