Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, analisi e recensione a cura di Christian Fregoni

Film Ispettore Callaghan

Ispettore Callaghan: Il Caso Scorpio È Tuo è un film del 1971 di genere Crime, diretto da Don Siegel, con Clint Eastwood, Andrew Robinson, John Vernon, Reni Santoni, Harry Guardino, John Mitchum. Scopriamo la recensione e analisi relativa alla pellicola di Christian Fregoni, il “bagnino” di Caduta Libera recentemente diventato opinionista di Barbara D’urso a Pomeriggio 5.

Brevi cenni sulla trama del film

San Francisco, il serial killer Scorpio semina il terrore per la città, rapendo ed uccidendo varie persone. Lo psicopatico ama farsi beffe della polizia, che assiste inerte all’evolversi e propagarsi della carneficina, ma non ha ancora fatto i conti con Harry “la carogna” Callaghan e la sua poderosa 44 Magnum.

Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, recensione e analisi accurata del film a cura di Christian Fregoni

Dietro la macchina da presa si cela l’abile e sapiente mano del leggendario Don Siegel, immenso interprete del cinema d’azione poliziesco americano. Il regista, noto esponente della sinistra liberale, volle apposta scritturare il celeberrimo Clint Eastwood, di orientamento politico decisamente opposto, per la parte del “Dirty Harry”: un poliziotto duro, rude, estremamente conservatore, razzista, completamente sfiduciato verso il genere umano in generale.

Non importa di quale classe sociale, etnia, orientamento religioso, politico o sessuale tu faccia parte, la Carogna avrà sempre pronta la sua infallibile sei colpi per amministrarti una sana dose di esplosiva giustizia metropolitana.

Con un personaggio del genere, il successo della pellicola è garantito ma l’altra faccia della medaglia è subito pronta a rivelarsi: a causa dell’estrema intolleranza del personaggio, il film venne prontamente etichettato come fautore di un’ottica reazionaria, molto vicina al fascismo.

Nulla di più sbagliato in realtà: l’intento del regista, coadiuvato nella stesura del film da nomi quali John Milius e Terrence Malick, è semplicemente quello di rappresentare a tutti gli effetti un western urbano, un mondo in cui la semplice burocrazia non basta (e non può) recare la giustizia meritata.

L’estrema acredine di Callaghan verso la società, l’anticonformismo nei confronti delle regole prestabilite e la volontà di impartire quella che lui reputa essere la soluzione più idonea versi gli “sporchi” casi che gli vengono commissionati, sono tutti frutto della violenza interiore dell’ispettore.

Egli proietta verso l’esterno, attraverso la canna da fuoco, ciò che cova interiormente, la violenza espletata come sommaria giustizia “fai-da-te” non è altro che la pura conseguenza della storia americana: un’imposizione della legge a suon di sei colpi, l’amministrazione degli ideali di libertà e democrazia mediante le pallottole. I diretti rimandi al western americano sono molteplici e Siegel è un vero maestro nel richiamarli.

La creazione di uno scenario urbano cupo e pessimista ben fanno inserire nell’equazione la figura del giustiziere solitario, ribelle verso le autorità, con una propria etica morale e completamente avulso dal quadro generale della situazione.

Le scene da antologia sono innumerevoli, le battute diventate ormai cult si faticano a contare e perciò il film non poteva fare altro che originare una serie di infiniti epigoni, più o meno riusciti, così come altri 4 seguiti apprezzabili, sempre recitati da Eastwood, ma incapaci di ascendere al grado di capolavoro del primo capitolo.

Ammettetelo, chi tra voi, amanti del genere poliziesco, non gioisce alla vista di Harry che, con i suoi amici Smith&Wesson, chiede al malcapitato criminale di turno se abbia tenuto bene il conteggio delle pallottole sparate e se si senta affettivamente in grado di sfidare la sorte, ancor prima che l’autorità.

Piccola curiosità finale: la figura di Scorpio è liberamente ispirata al famigerato “Killer dello Zodiaco”, pluriomicida realmente esistito che terrorizzò la California negli anni ’60 e non venne mai catturato né identificato.

I pro del film “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo”

  • Siegel è tremendamente bravo a creare un immaginario collettivo che imporrà e detterà le regole dell’intero genere a venire.
  • L’immedesimazione di Eastwood nel ruolo è totale ed estremamente credibile: lui si sente Callaghan, parla, vive e pensa come un essere umano totalmente freddo e sfiduciato verso il prossimo.

I contro del film “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo”

  • È purtroppo facile, a causa del modus operandi di Callaghan, notare la componente puramente intollerante e reazionaria del film.

Il voto

  • Voto: 8

A presto amici con la prossima recensione.

@RIPRODUZIONE RISERVATA
A cura di Christian Fregoni

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