Edoardo Franco è stato uno dei grandi protagonisti dell’Isola dei Famosi 2024. Il concorrente è arrivato ad un passo dalla finale, battuto proprio dall’amico e vincitore del reality, Aras. Ai nostri microfoni ha raccontato che esperienza è stata l’Isola dei Famosi, in che rapporto è rimasto con gli altri naufraghi e quali sono i suoi progetti futuri. Scopriamo insieme cosa ci ha rivelato e cosa ha provato tornando nella vita reale una volta terminato il reality.
Intervista al concorrente dell’Isola dei Famosi 2024, Edoardo Franco
Come descriveresti la tua esperienza all’Isola dei Famosi? La rifaresti?
No, non la rifarei. Nel senso che è un’esperienza che va fatta una volta nella vita e una è sufficiente. La descriverei come una prova di resistenza più mentale che fisica perché secondo me è una sfida contro il tempo, contro i tuoi pensieri e contro te stesso. Le persone possono pensare che la sfida più difficile è fare la fame invece nel mio caso era l’ultimo dei problemi. La mia sfida è stata gestire i miei pensieri, non cadere nello sconforto, accettare il fatto che il tempo scorresse lento e che nonostante io volessi tornare a casa, in realtà non volevo perché volevo arrivare sino in fondo. Quindi per me l’Isola è resilienza, resistenza, una lotta contro te stesso dal punto di vista mentale.
Quale è stato il momento più difficile e quello più bello all’interno dell’Isola?
Il momento più bello è stato quando è venuto a trovarmi la mia ragazza Valentina, quando abbiamo acceso il fuoco con la squadra rossa che è stato un qualcosa di totalmente inaspettato per tutti. E poi i momenti di quotidianità come poteva essere alla fine di una giornata vedere il tramonto, cucinare tutti insieme e pensare che era passata un’altra giornata e che eravamo un giorno più vicini al rientro a casa. Momenti nei quali ci si guardava e ci si capiva con uno sguardo o quando ridevamo di qualcosa o dicevamo qualche sciocchezza che faceva sorridere tutti. Il momento più brutto è stato, nel mio caso, quando mi sono ammalato e ho preso il covid e son dovuto stare in isolamento per 10 giorni. Quello è stato il momento in cui sono andato più nel panico perché mi sono detto già è dura, ora sono pure isolato…
È stato difficile poi ritornare nel gruppo dopo e integrarsi?
Da quel punto di vista sono stato fortunato perché tutti i concorrenti mi hanno voluto bene sin dall’inizio e, una volta rientrato, con piacere ho potuto vedere che il rapporto non era cambiato. Mi sono perso i giorni un po’ più ‘pazzi’ dell’Isola, quelli dove c’erano ancora Francesco Benigno, Pietro, Daniele. Dove c’è stato un po’ tutto il clou a livello del caos dei vari personaggi che però forse da un lato è stato meglio per me perché ho conservato energie a livello mentale. Conoscendomi non so come mi sarei comportato in quel contesto. Quindi dai, sono stato fortunato”.
Hai anche ricevuto la sorpresa di Valentina, ti aspettavi il suo gesto di venire in tv per te?
No, non me lo aspettavo e l’ho apprezzato tanto. Sono stato contentissimo. Vorrei dirti che mi ha dato lo sprint per l’ultima settimana ma in realtà dopo che l’ho vista mi è venuta una gran nostalgia di casa, una gran malinconia. Parlando con altri concorrenti che anche avevano avuto modo di vedere le loro fidanzate o mogli, è stato più o meno per tutti così. Il meccanismo che il nostro cervello tende ad avere per difendersi è accantoniamo tutto ciò che abbiamo a casa e concentriamoci sull’isola. Se no non vivi, se pensi a tutte le cose belle che hai lasciato a casa e che hai dovuto salutare.
Quindi quando vedevamo un affetto, sopratutto nel caso mio e di Stoppa, poi per due tre giorni andavano in down perché ci ricordavamo che c’era una vita fuori. Quasi l’Isola porta a scordarti che tu in effetti hai una vita fuori. Eravamo quindi molto felici ma al contempo tristi perché era ancora lunga e ci dicevamo che non dovevamo mollare.
Qual è stato secondo te il naufrago più stratega e quello con cui hai maggiormente legato?
I due naufragi con i quali ho creato il rapporto migliore sono stati sicuramente Edo Stoppa e Aras. A livello di strategia secondo me nessuno ha fatto grandi strategie anche perché ha vinto l’unico naufrago che al 100% non le avrebbe mai fatte quindi anche se le avessero fatte non hanno funzionato. Questo è un termine che è stato utilizzato molte volte dagli opinionisti, è stato utilizzato in certi casi da Alvina ma secondo me come un’arma a doppio taglio: diceva che c’era gente che faceva ‘quello’, allora lei avrebbe fatto ‘questo’. Ma poi non ha mai fatto niente inerente a ciò che diceva. Quindi è stato un termine un po’ abusato e mai messo realmente in atto.
Cosa pensi della vittoria di Aras che ti aveva anche nominato oltre che eliminato? Siete ancora amici?
Siamo in ottimi rapporti, ci siamo sentiti l’altro giorno. Ci siamo mandati un vocalone su instagram di un paio di minuti. Andiamo d’accordo, non è una cosa che ha minimamente influito nel nostro rapporto e sono sicuro che se avessi nominato io lui, lui l’avrebbe presa nello stesso modo in cui l’ho presa io, con sportività.
Cosa ti porti dietro dall’Isola dei famosi, oltre il cambio di aspetto fisico e i chili persi?
Un po’ di tranquillità interiore nel vivere le cose, nel farmi prendere dalle mie emozioni. Un po’ di rapporti umani che sono riuscito a creare, più consapevolezza di me anche se queste cose le penso ora, dobbiamo capire tra due mesi se effettivamente sono diventato più consapevole. Adesso sto riprendendo cognizione con la realtà. Sicuramente ho imparato tanto a livello lavorativo anche da queste persone che ho avuto modo di incontrare. Persone che hanno fatto tanto nelle loro carriere e poter ricevere i loro consigli è qualcosa che mi tornerà utile.
Parlando un po’ della tua carriera, da dove nasce la tua passione per la cucina?
La passione per la cucina nasce come ho detto a Joe Bastianich quando me l’ha chiesto nella sfida contro Rosy: ‘Perché cucini? Perché mi piace mangiare!’ La mia passione quindi nasce dal fatto che io amo mangiare, ancora di più che cucinare. Mia mamma non è un gran cuoca e ho iniziato a cucinare un po’ per quello e un po’ perché sono andato via di casa presto. A 17 anni sono andato via con la scuola a studiare in un paese straniero nel quale la famiglia che mi ospitava mi ha chiesto di cucinare e volevo farlo nel migliore dei modi. Così ho iniziato a studiare, un po’ da internet, e anche da mia nonna. Lei è molto brava a cucinare, quando ero piccolo l’osservavo mentre cucinava e mi ha insegnato tante cosa anche solo guardandola.
Non siamo due che si mettono a cucinare insieme: lei fa le cose a modo suo, io a modo mio. Tendenzialmente io sono uno che non ama cucinare con gli altri perché finisce che poi ci scontriamo, è una cosa che mi piace fare da solo. Cucino per gli altri ma facendolo da solo. Subito finita la scuola poi sono andato via di casa e sono 8 anni che vivo da solo, ora con la mia fidanzata, e ho sempre cucinato.
Nella vita hai fatto diversi lavori, come il barman e il rider, hai girato l’Europa e poi hai vinto Masterchef. Come è cambiata la tua vita da quel momento?
La mia vita è cambiata molto a livello lavorativo. A livello personale è cambiata ma neanche troppo perché alla fine sono rimasto la stessa persona: faccio le stesse cose, frequento gli stessi posti e le stesse persone. Ho conosciuto sicuramente tantissimi personaggi e sono riuscito a creare anche dei rapporti umani e fare amicizia. L’unica cosa che posso dirti che è cambiata è che avendo il peso di una responsabilità sulle spalle, quanto meno è un peso che mi sento io, che mi viene spontaneo sentire, sicuramente ho perso un po’ della mia spensieratezza. Ho iniziato a prendere le cose con più pesantezza e anche per questo l’isola per me è tornata molto utile.
È stato il primo momento, dopo un anno di frullatore post Masterchef, nel quale ho avuto modo di staccare la spina da tutto, di iniziare a prendermi del tempo per me stesso, per pensare a ciò che era successo, a come lo avevo affrontato e anche prepararmi ad affrontare l’anno che verrà e in generale la vita. Quello che è successo dopo Masterchef è che io non mi sono dedicato del tempo di qualità per me e alla lunga mi è pesata. Sono arrivato sull’Isola che ero saturo, si vedeva ero gonfio come un ‘palloncino’, un’altra persona. Dal punto di vista lavorativo top, dal punto di vista umano ho fatto fatica a gestire la situazione ma poi sono riuscito a portarmela a casa e sono stato chiamato per l’Isola. È andato tutto per il meglio anche se non è stato facile
Hai anche scritto un libro di cucina, quali sono i tuoi progetti futuri?
In questo momento non lo so. Ne parlavo giusto oggi con Valentina dicendole che da quando sono tornato mi viene di botto un nodo allo stomaco, alla pancia, un po’ di ansietta di dire adesso? Ogni volta che faccio qualcosa, appena la finisco vado in panico totale. Come se da un lato non fossi mai soddisfatto e volessi subito qualcosa di nuovo ma al contempo come se non riuscissi mai a trovare la chiave di lettura per farlo. Sicuramente se riesco vorrei continuare nel mondo dello spettacolo, sono abbastanza aperto a tutto.
Dal punto di vista della cucina vorrei continuare come facevo prima a fare eventi, show cooking, lezioni di cucina, cene private. Magari qualche pubblicità che ormai si sono spostate tutte sui social. Da un lato continuare con eventi e pubblicità nell’ambito cucina. Dall’altro continuare a rimanere a galla nell’ambito dello spettacolo e vedere le opportunità che si aprono.
Aperto anche alla possibilità di partecipare al Grande Fratello?
No, no. Era già uscita una news prima che accettassi l’Isola che mi avevano chiamato e l’avevo rifiutato e lo rifiuterei tuttora. Nel senso che voglio fare cose che sono fini a ciò che mi può far stare bene e alla mia immagine. Non credo che il Gf sia un format, con tutto il rispetto, che non fa a caso mio. Sono una persona che ha bisogno della sua privacy, della sua intimità, essere filmato h24 anche quando vado al bagno ma anche no. Non è assolutamente il mio.
Tale e quale? Sei appassionato di musica potrebbe fare per te?
In generale sono abbastanza aperto a tutto. L’unico che mi fa paura è il Gf perché non è proprio per me. Penso soprattutto alla tutela della mia salute mentale, prima ancora del lavoro e quindi mi dico se devo andare là e rischiare di andare in down emotivo oppure di litigare con gli altri, non avrebbe assolutamente senso.
Se ti dovessi descrivere con un piatto, che piatto saresti?
Sono un tacos o un raviolo. C’è una parte esterna che è ciò che si vede di me e poi dentro c’è una sorpresa che può cambiare anche in base al giorno, un ripieno che è il mio stato d’animo. Quindi qualcosa che ha un involucro all’esterno e un ripieno che cambia al suo interno in base al mio stato d’animo.
Qual è il tuo sogno?
Condurre una vita serena, stare tranquillo. In ambito lavorativo ne ho qualcuno di diverso anche in base ai miei momenti della vita. Non nego il fatto che mi piacerebbe condurre o provare a fare anche l’attore all’interno di un film o una serie. Poi più in là, una volta che avrò terminato la mia carriera, aprirmi un’attività. Un piccolo ristorante, un piccolo baretto in cui sto lì, faccio il padrone di casa, sto con i clienti e mi diverto.