Geolier, a sorpresa, è al primo posto nella classifica radio/televoto nella seconda serata del Festival di Sanremo 2024 e ci ha raccontato la sua emozione nel corso di un’intervista. Il cantante, che porta sul palco dell’Ariston un brano interamente in lingua napoletana ‘I p’ me, tu p’ te’, ha risposto anche alla nostra domanda su come ha vissuto le critiche sul fatto che si esibisse sul palco dell’Ariston in lingua napoletana. Vediamo insieme cosa ci ha detto.
Intervista a Geolier, primo a Sanremo 2024 per radio e televoto con un brano in napoletano
Noi di SuperGuidaTv, abbiamo intervistato Geolier che ci ha spiegato l’emozione che ha provato quando ha saputo di essere primo in classifica davanti a Irama, Annalisa, Loredana Bertè e Mahmood.
“Non me lo aspettavo, nessuno se lo aspettava essere primo. Per adesso va bene, siamo appena alla seconda serata, è ancora lunga poi vediamo come va”.
Come hai vissuto le critiche che ti sono piovute addosso sul fatto che la canzone è scritta non esattamente in lingua napoletana?
“Non le ho sentite come critiche. Io parlo il napoletano dei ragazzi e parlo a loro, parlo la lingua come si dice a Napoli delle ‘saittelle’ (tombino presente sulle strade deputato a raccogliere l’acqua piovane per farla confluire nelle fogne, ndr), intesa come di strada. Il linguaggio che usano che viene dedicato ai ragazzi e alle ragazze su Whatsapp, io conosco solo quel napoletano là“.
Questo napoletano hai voluto portare a Sanremo?
“Io sono un napoletano, dove vado vado porto la mia lingua. Napoli mi ha creato e non posso non portare questo sempre avanti”.
Nel video del tuo pezzo ci sono Maria Esposito e Artem, attori di Mare Fuori, ci racconti come è nato? Si chiude anche con una frase molto importante.
“Il pezzo parla di rispetto. Nel video ho voluto raffigurare visivamente quello che non deve succedere e ho scritto in riga e musica quello che si dovrebbe fare. Il video racconta esplicitamente e volutamente in modo irruento quello che non dovrebbe succedere in una coppia“.
Hai costretto Amadeus a cambiare il regolamento ma come è nato il dialogo con lui?
“Non l’ho costretto io. A me è arrivata dopo la notizia, mi hanno ‘aggirato’ parlo del mio team, prima dicendo: “ma non pensi di partecipare a Sanremo?” Io ho sempre risposto che volevo salire sul palco in napoletano, se era possibile andavo in studio e creavo il pezzo. Quando mi hanno dato la possibilità di farlo, ho fatto il pezzo“.
Hai avuto coraggio e sei stato premiato dal pubblico col televoto.
“Non è coraggio, è proprio un obbligo morale quello che ho. Alla fine il pubblico mi ha premiato, io ho cantato e forse neanche tanto bene ma il pubblico che ha vinto, non io“.
Il messaggio che hai ricevuto più particolare? Quello che ti ha fatto più piacere?
“Ho mille messaggi, ancora non li ho letti. La chiamata più bella forse è stata quello di mio papà che ha detto: “Guagliù simm prim”. E io ho risposto: “Sì, così c’è scritto”. E poi ha detto: “Ah ok. Hai mangiato?”. Per farti capire cosa mi hanno insegnato in famiglia“.
Sei pronto ad andare all’Eurovision in napoletano?
“In napoletano sono pronto anche ad andare sulla Luna e se mi fanno andare, vado pure in guerra!“.