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Intervista esclusiva a Vittoria Schisano: “La solidarietà femminile esiste. Con Elisa Isoardi sta nascendo una bella amicizia”

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Nella prima puntata ha convinto il pubblico scatenandosi in una salsa. Un ottimo esordio per Vittoria Schisano, una delle concorrenti della nuova edizione di “Ballando con le stelle”. La sua è la storia di una rivincita personale. Un bambino che sognava di danzare e che sul palco di “Ballando con le stelle” ha trasformato il suo sogno in una rivoluzione. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV, oltre a parlarci della sua partecipazione al programma, Vittoria ci ha svelato le sensazioni della prima puntata: “Non sono una giurata e non posso giudicarmi da sola. Io ho sorriso perché ho voglia di divertirmi e non ho nessuna intenzione di spegnere il sorriso visto che l’ho fatto per troppo tempo. Sicuramente non è un ballo che valeva 3“. A proposito poi dei suoi sogni nel cassetto, Vittoria ci ha rivelato che la prossima sfida in cui le piacerebbe cimentarsi è il “Festival di Sanremo”: “Dopo “Ballando con le stelle” mi piacerebbe fare Sanremo. Per una donna con la mia storia e il mio percorso scendere quella scalinata sarebbe la dimostrazione che il nostro paese sta cambiando e che sta riuscendo ad andare oltre il pregiudizio. Mi ritengo una persona intelligente, che può veicolare un messaggio sociale importante e che dal punto di vista estetico è gradevole tanto quanto altre prime donne che lo hanno fatto prima di me“. Noi le auguriamo di poter scendere quelle scale perché la sua presenza sarebbe un segnale forte per abbattere le differenze e valorizzare la diversità.

Intervista esclusiva a Vittoria Schisano

Vittoria, come mai hai scelto di accettare l’invito di Milly di partecipare a “Ballando con le stelle”?

In realtà credo che Milly Carlucci si sia arresa al mio stalkeraggio (ride).Ho incontrato Milly per la prima volta tre anni fa ma probabilmente i tempi non erano maturi e io stessa non ero matura perché oggi sono una donna diversa da quella che ero tre anni fa. L’anno scorso ero impegnata e non ho potuto partecipare. Quest’anno invece ce l’ho fatta e sono qui felice di esserci. Volevo partecipare a “Ballando con le stelle” per mettermi alla prova e per lasciarmi alle spalle le insicurezze. 

C’è un concorrente che temi in particolare?

Sai, il programma di “Ballando con le stelle” ha un equilibrio un po’ strano perché non vince sempre chi è più bravo. Ci sono stati concorrenti che già nella prima puntata hanno ballato benissimo, altri che hanno ballato meno bene ma che hanno una personalità molto forte. C’è competizione, è ovvio, e tutti vogliamo vincere. Io cercherò di fare del mio meglio all’insegna del divertimento. 

Nella prima puntata già si è creato un po’ di scompiglio. Guillermo ti ha dato 3. In molti hanno notato che si trattava di un voto ingiusto però. Come l’hai presa?

Non sono una giurata e non posso giudicarmi da sola. Io ho sorriso perché ho voglia di divertirmi e non ho nessuna intenzione di spegnere il sorriso visto che l’ho fatto per troppo tempo. Sicuramente non è un ballo che valeva 3. 

Qual’era il tuo rapporto con il ballo prima di questa esperienza?

Il mio rapporto con il ballo è di amore/odio. Quando ero un bambino volevo ballare e per un anno ho cercato di convincere mia madre a iscrivermi ad una scuola di danza. Purtroppo è durata poco e sono stata ritirata visto che i miei compagni mi prendevano in giro chiamandomi frocio. Imparai così a ballare di nascosto nella mia camera quando nessuno mi vedeva. “Ballando con le stelle” mi ha dato la possibilità di far vivere quella bambina che non sono mai stata per la prima e unica volta. E’ un grande regalo per me. 

Passando alla cronaca abbiamo letto tutti in questi giorni cosa è successo a Caivano. Manca il reato di omotransfobia. In che modo una legge può aiutare a prevenire vicende come questa? Cosa sarebbe cambiato se fosse stata già in vigore?

Credo che ci debba essere un impegno comune da parte della scuola, della politica, dei media perché fino a quando non sarà approvata una legge contro l’omotransfobia e fino a quando i giornalisti non riusciranno a dare un peso alle parole nessun traguardo potrà essere raggiunto. Mi sto battendo molto per questo. Quando leggo alcuni titoli ormai mi faccio una risata. Una risata che però nasconde una smorfia di rabbia e di dolore. Fino a quando ci saranno quei titoli, ci sarà il bambino che si sentirà autorizzato a chiamare frocio il compagno di banco o i fratello che si sentirà autorizzato a dare una lezione alla sorella per poi ucciderla. Un’altra cosa che mi ha indignato fortemente è quando ho visto la professoressa di Maria Paola in un’intervista in TV invitare tutti al silenzio. Un’insegnante dovrebbe scendere in piazza e usare la parola per educare. La scuola ha l’obbligo di educare al valore della diversità. 

Sei sempre riuscita a difenderti? Credi nella solidarietà femminile o hai sempre combattuto da sola?

Anche io sono stata vittima di bullismo e ho subito degli attacchi. Ricordo ancora quando una professoressa alle medie anziché prendere le mie difese ha scelto di non sentire e non vedere dando ragione ai miei compagni. In quel caso avrebbe potuto cogliere l’occasione per dare una bella lezione civica e morale alla classe. La scuola dovrebbe insegnare a vivere. Credo nella solidarietà femminile e proprio in questi giorni sta nascendo con Elisa Isoardi un bellissimo rapporto. 

Che rapporto hai instaurato con Rosalinda?

Con Rosalinda ho un ottimo rapporto e ci conoscevamo già perché ci eravamo incontrate sul set del film “Nati due volte”. Ci eravamo molto avvicinate in quell’occasione e poi ricontrarsi a “Ballando con le stelle” è stata la conferma ulteriore di una stima e di un affetto reciproco. 

Hai dichiarato che ti sono stati proposti molti reality. Come mai hai rifiutato?

Accetto di fare qualcosa quando penso di poter dare un contributo a quel progetto. Quando mi sono stati proposti altri reality ci ho pensato e sono andata a parlare con chi se ne occupava. Accettare un lavoro vuol dire sentirsi giusti per quel lavoro. Io non potevo dire molto. 

Hai sempre parlato con molta semplicità e chiarezza del suo percorso umano. La trasparenza è l’arma contro i pregiudizi?

Ne sono convinta. Proprio oggi mi ha scritto su Instagram un bambino di sette anni. Voleva dirmi che mi aveva votato e mi ha fatto tanti complimenti. Per spiegare concetti difficili non bisogna fare tanti giri di parole ma bisogna dire la verità. La trasparenza premia sempre. 

Dopo questa esperienza in quale altra sfida ti piacerebbe cimentarti?

Dopo “Ballando con le stelle” mi piacerebbe fare Sanremo. Per una donna con la mia storia e il mio percorso scendere quella scalinata sarebbe la dimostrazione che il nostro paese sta cambiando e che sta riuscendo ad andare oltre il pregiudizio. Mi ritengo una persona intelligente, che può veicolare un messaggio sociale importante e che dal punto di vista estetico è gradevole tanto quanto altre prime donne che lo hanno fatto prima di me. 

Abbiamo parlato finora di corpo. E il cuore invece come va?

Sono una persona che crede alle favole. Se dicessi che sono innamorata tutti vorrebbero vedere il mio compagno. Non voglio parlare di questo a prescindere dal fatto che fossi o meno fidanzata perché vorrei si parlasse di me e del mio lavoro. E’ una parte che voglio tenere per me. 

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