Mario Ermito è stato uno dei protagonisti principali di Tale e Quale Show 2018. L’ex gieffino per pochi punti non è riuscito a superare la fase e ad accedere al torneo dei Campioni, ma è stato definito da Carlo Conti come la rivelazione di questa stagione. Un successo che arriva in contemporanea con la proiezione del film “Detective per caso” al Festival del Cinema di Roma. Mario Ermito ha fatto parte del cast del primo lungometraggio al mondo interpretato da persone con disabilità.La produzione del film “Detective per Caso” è L’Arte nel Cuore Onlus assieme ad Addictive Ideas, mentre la regia è di Giorgio Romano.
La nostra Intervista esclusiva a Mario Ermito
Grande successo per il film “Detective per caso”, che esperienza è stata?
Quando mi è stato proposto di girare questo film non ho avuto esitazioni ed ho accettato subito. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è che dove c’è talento non esistono barriere. Lo spettatore che guarderà questo film troverà dei veri e propri attori e abbatterà quella sorta di pregiudizio che ha nei confronti di queste persone speciali. Mi ha regalato tantissime emozioni. Ho avuto modo di conoscere l’attore che ha partecipato con me sul set che si chiama Giordano e nel film interpreta il personaggio di Panico. Questo ragazzo mi ha insegnato che una giornata senza sorriso è una giornata persa. Aveva sempre il sorriso, dalle cinque del mattino alle otto di sera, mentre noi passiamo la maggior parte del tempo a lamentarci per problemi molto meno gravi rispetto ai loro. È stata una bellissima esperienza che porterò per sempre nel mio cuore. Un susseguirsi di emozioni che spero possa provare anche il pubblico.
Stai continuando a sentire Giordano?
Sì, mi ha seguito durante il percorso a Tale e Quale Show e ci sentiamo spesso. La cosa più bella è che dopo la proiezione del film al Festival di Roma mi ha abbracciato e mi ha detto: <Sei il mio angelo custode!> Non ci sono parole per descrivere l’emozione che ho provato in quel momento.
È stata la tua prima volta al Festival del Cinema di Roma, quali sono state le emozioni?
È stato il mio debutto in assoluto al cinema, perché fino ad adesso avevo fatto solo fiction. È stata un’emozione enorme fare il red carpet e soprattutto con questi ragazzi. È stato un turbinio di emozioni forti.
Protagonista al cinema e anche in televisione con Tale e Quale Show, anche in questo caso ci piacerebbe sapere che esperienza è stata
Io ho preso questa avventura come una vera e propria accademia. Ho cercato di assorbire quanto più possibile dagli insegnanti e oggi porto a casa un bagaglio ancora più ricco di esperienza, che sicuramente mi servirà in futuro nel mio lavoro. Mi sono divertito tantissimo. Calcare quel palcoscenico che anni fa sognavo è stata un’emozione indescrivibile. Ogni personaggio che rappresentavo in diretta avevo sempre quella sensazione di paura. È stato un susseguirsi di emozioni che porto a casa con piacere nonostante sia finito. Mi sarebbe piaciuto continuare, ma è un gioco e come tale ci sta che determinate persone passino e altre no. Per quattro punti non sono passato, ma non fa niente. La mia vittoria più grande è stato il responso positivo del pubblico. Io faccio il lavoro grazie al pubblico, il resto sono dinamiche. Sono contento del percorso fatto.
Oltre al responso del pubblico, ci sono anche i complimenti di Carlo Conti che ti ha definito la rivelazione del programma. Secondo te ha ragione?
Rivelazione lo lascio dire a chi mi ha visto dall’esterno, però mi rendo conto che sia lui che Loretta Goggi siano stati i promotori del mio percorso all’interno del programma. Sono orgoglioso delle parole che hanno espresso nei miei confronti.
Cosa ne pensi dei giudici di Tale e Quale Show?
Si trovano in una posizione scomoda, perché giudicare delle persone che fanno il loro stesso lavoro non è bello. Anche loro sono stati giudicati in passato. Io penso che ognuno di loro ha giudicato in base a quello che provava in quel momento. Io non posso lamentarmi perché alla fine ero sempre tra i primi cinque. Non sono uscito per il voto della giuria, ma per i voti che si sono dati tra di loro i miei compagni. La giuria si è comportata in maniera egregia nei miei confronti.
Qual è stato il personaggio più difficile da eseguire e quello al quale sei più legato?
Il più difficile è stato Fausto Leali, perché arrivare a determinate note con il suo graffiato non è facile. Ho avuto paura di rovinarmi le corde vocali. Grazie al coach Matteo Beccucci abbiamo trovato il suono per non farmi male ed ho portato a casa l’esibizione. Il personaggio al quale sono più legato è Ligabue, perché è il mio idolo ed ho cercato di tributarlo quanto più vicino possibile all’originale.
Come ti sei trovato con il resto del cast?
Ho avuto un bel rapporto con tutti e quando sono andato via ci siamo abbracciati.
Quanto è stato importante il Grande Fratello per la tua carriera?
Sicuramente mi ha fatto crescere, perché quando ho affrontato quell’esperienza ero molto giovane. Oggi mi rendo conto che determinati comportamenti che ho avuto in quel programma erano giusti per l’età che avevo. È stata comunque un’esperienza che mi ha insegnato tanto.
Per il tuo futuro ci sono progetti in cantiere?
Si, ci sono progetti importanti in cantiere, ma sono scaramantico e non vorrei parlarne.
Qual è il tuo sogno?
Il mio sogno è quello di girare un film western.
Preferisci il cinema alla televisione?
Ho scelto di fare questo lavoro a 360 gradi, quindi l’uno non esclude l’altro.
Mario Ermito ha dichiarato di non voler parlare della sua vita privata, eludendo la domanda sul ritorno di fiamma con Francesca Testasecca.
Ringraziamo Mario Ermito per la gentile concessione e gli facciamo un grande in bocca al lupo per la sua carriera futura.