Chi lo ha amato nei panni di inviato all’Isola dei Famosi ne resterà ancora più conquistato dopo aver saputo della sua nuova missione di divulgatore. Dopo Piero Angela e Roberto Giacobbo, arriva lui, Alvin. Assieme ad Aurora Ramazzotti farà il suo esordio nel programma di Italia 1 “Mystery Land – La grande favola dell’ignoto”, definito un reboot di “Mistero” condotto da Daniele Bossari. Alvin è entusiasta per questa sua nuova avventura tanto che in questa intervista rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV ci confida: “Sono sempre stato un grande fan della divulgazione, dei documentari. Mi è sempre piaciuto ascoltare le storie che venivano raccontate. Questa è la prima volta in cui ho la possibilità di essere io il “traghettatore”. All’interno del programma useremo un linguaggio educativo che per alcuni versi va a strizzare anche l’occhio allo spettacolo”.
Durante le varie puntate si parlerà di templari, di alieni e degli avvistamenti del mostro di Loch Ness. Sarà quindi un vero e proprio viaggio nei misteri più famosi che da sempre affascinano il pubblico. A tal proposito, Alvin ci ha confidato di credere nell’esistenza di forme diverse di vita. Con lui abbiamo avuto anche l’occasione di trattare un problema di cui si sta molto discutendo in questi giorni, complice anche il programma “Da Grande” di Alessandro Cattelan in Rai, e cioè quello che riguarda il ricambio generazionale in TV. Alvin è stato molto chiaro e ha spiegato: “Il problema del giovane che deve farsi strada nel mondo della televisione è vecchio. C’è sempre stato del nonnismo e credo che questo non cambierà. Oltre a questo problema che ho incontrato, ne stiamo vivendo un altro che è quello del ricambio generazionale. La televisione non è più l’unico strumento che unisce necessariamente un popolo. Oggi ci sono altre realtà come il web con cui ci si deve fare i conti”.
Riguardo i generi televisivi che ha attraversato, ha poi rivelato la sua preferenza per il mondo dei quiz. Alvin ha anche da poco festeggiato il suo anniversario di matrimonio. Parlando della sua unione ha confidato: “Credo che ci unisca quel sentimento profondo e solido che sono le radici di un rapporto. Io lo chiamo amore. Abbiamo lo stesso modo di vedere tante cose ma allo stesso tempo siamo opposti in tante altre. Si litiga anche ma il sentimento rimane. Da 17 anni cavalchiamo l’onda dell’entusiasmo e abbiamo una bellissima famiglia”. Oltre alla televisione, non tutti sanno che Alvin ha anche una passione per l’arte. Sta infatti per inaugurare la sua prima mostra personale. Una passione che è nata sui banchi di scuola e che ha coltivato negli anni pur affacciandosi a questo mondo in punta di piedi. Ha infatti confessato: “Ho sempre avuto timore di non fare le cose abbastanza bene e credo che queste barriere siano poi crollate con il tempo. All’età in cui sono arrivato posso anche permettermi di non fare bene le cose ma non mi interessa il giudizio“. Ben detto Alvin.
Alvin, l’intervista
Alvin, sarai al timone del nuovo programma di Italia 1 “Mystery Land”. E’ il tuo debutto nel mondo della divulgazione. Come affronti questa sfida?
Colgo questa opportunità con grande gioia. Sono sempre stato un grande fan della divulgazione, dei documentari. Mi è sempre piaciuto ascoltare le storie che venivano raccontate. Questa è la prima volta in cui ho la possibilità di essere io il “traghettatore”. All’interno del programma useremo un linguaggio educativo che per alcuni versi va a strizzare anche l’occhio allo spettacolo.
Il programma è stato definito lo spin off di “Freedom” condotto da Roberto Giacobbo. Che consigli ti ha dato?
Piersilvio l’ha presentato come lo spin off di “Freedom”. E’ un grande onore perché io considero Giacobbo un maestro. Appena ci siamo incontrati ho esordito dicendo “Maestro, finalmente nelle tue mani”. Lui ci lascia carta bianca e se ha da fare qualche appunto lo ascolto. Si fida molto e a volte ci dà dei consigli. E’ un lavoro di squadra ed è necessaria la presenza della produzione perché capita di girare l’Italia e di trovarsi in condizioni estreme. Se non si è uniti è difficile portare a casa prodotti di qualità.
Insieme a te ci sarà Aurora Ramazzotti. Come ti stai trovando a lavorare con lei?
Mi sto trovando molto bene. Conosco Aurora da quando ha tre anni ma non ci eravamo mai frequentati. Ci siamo spesso ritrovati insieme a feste di compleanno, matrimoni di amici comuni. Ora abbiamo avuto modo di lavorare insieme e ci siamo trovati entrambi molto bene, con sorpresa di entrambi. Non è mai facile riuscire ad incastrare le pedine del puzzle. E’ stata una bella scoperta anche dietro le quinte.
Ho letto che nel programma si parlerà anche di alieni e di figure come il mostro di Lochness. Agli ufo ci credi oppure no?
E’ strano perché credere negli ufo presuppone credere in una religione. Credo che esistano forme di vita diverse rispetto a quelle che noi conosciamo sul pianeta. Ne sono certo. Alla luce degli incontri avvenuti con astrofisici ed ex piloti ho avuto una conferma. La porta è decisamente aperta. Non posso rivelare altro.
Da ragazzo ti è mai capito di assistere a qualcosa di inspiegabile?
Mi è capitato anche se non era così inspiegabile da crederlo irrazionale. Mi spiego meglio. Ci sono anche episodi atmosferici come i fulmini globulari o altre manifestazioni che la gente non conosce e che attribuisce a fenomeni paranormali. Se posso aver dubitato una volta della presenza di un oggetto nel cielo probabilmente era un aereo o un fulmine particolare di cui non sapevo nulla.
Per anni sei stato inviato dell’”Isola dei Famosi”. Eppure non ha mai partecipato ad un reality come concorrente. E’ un’esperienza che oggi ti piacerebbe fare?
Non ci ho mai riflettuto. Magari un reality sul basket, chissà. Potrebbe essere interessante. Non ho avuto modo di seguire la scorsa edizione dell'”Isola dei Famosi”.
Oggi si discute molto del ricambio generazionale in tv. Sembra che i conduttori giovani debbano sempre lottare con il rischio dell’anonimato. Anche tu avverti questo problema?
Ti dirò la verità, non solo questo. Il problema del giovane che deve farsi strada nel mondo della televisione è vecchio. C’è sempre stato del nonnismo e credo che questo non cambierà. Oltre a questo problema che ho incontrato, ne stiamo vivendo un altro che è quello del ricambio generazionale. La televisione non è più l’unico strumento che unisce necessariamente un popolo. Oggi ci sono altre realtà come il web con cui ci si deve fare i conti.
Hai festeggiato qualche settimana fa l’anniversario di matrimonio. Siete una bellissima coppia. Cosa vi unisce?
Credo che ci unisca quel sentimento profondo e solido che sono le radici di un rapporto. Io lo chiamo amore. Abbiamo lo stesso modo di vedere tante cose ma allo stesso tempo siamo opposti in tante altre. Si litiga anche ma il sentimento rimane. Da 17 anni cavalchiamo l’onda dell’entusiasmo e abbiamo una bellissima famiglia.
Hai attraversato vari generi televisivi. Ti piacerebbe condurre un game show?
In realtà avevo condotto “Bring the noise”. Era quella la direzione che volevo prendere. Ho sempre amato il quiz e a Mediaset ho provato a testare anche questo genere di programmi. A volte anche Gerry Scotti mi accompagnava a Londra. Ho capito però che non c’era interesse più di tanto da parte della rete di introdurre nuovi quiz. Poi è arrivata la pandemia e si è bloccato tutto. Quello dei game show è il mondo che preferisco.
Intanto stai per inaugurare la tua prima mostra d’arte. E’ una passione che hai sempre avuto da piccolo?
E’ una passione che è nata in me quando andavo alle medie. Devo confessare di averla coltivata timidamente all’inizio. Ho sempre avuto timore di non fare le cose abbastanza bene e credo che queste barriere siano poi crollate con il tempo. All’età in cui sono arrivato posso anche permettermi di non fare bene le cose ma non mi interessa il giudizio. Affronto tutto con umiltà perché non è il mio mondo.