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Intervista ad Alfa a Sanremo 2024: “Cantare con Vecchioni è stato un onore” | Esclusiva

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Abbiamo intervistato Alfa, uno dei protagonisti di questo Sanremo 2024, per chiedergli cosa abbia provato a cantare con Roberto Vecchioni, quali insegnamenti abbia appreso dal grande artista e quali siano i suoi prossimi obiettivi. Insieme al giovane artista abbiamo parlato di FantaSanremo, della polemica sul presunto plagio del suo brano e delle forti emozioni di questa lunga settimana ricca di notti insonni. Per fortuna, dice Alfa, che c’è Mamhood che con la sua canzone ogni mattina gli da la carica giusta per affrontare al meglio prove, interviste, esibizioni e quant’altro.

Intervista ad Alfa a Sanremo 2024

Ieri sera quanto è stato emozionante cantare con Vecchioni? L’esibizione è sembrato quasi un passaggio di testimone da una generazione ad un’altra. 

Sono onorato. E’ ancora un po’ difficile elaborare le emozioni di quello che è successo. Per me è già un onore perché Vecchioni ha scritto la canzone con cui si sono innamorati i miei genitori. Io mi sono tolto gli in-ear, dovevo cantare con quelli, ma mi sono detto che non volevo sentire Vecchioni in cuffia, ma volevo sentirlo con il mio orecchio. Già lì ho avuto una emozione e una carica incredibile. 

Anche Roberto Vecchioni era molto emozionato. Dopo l’esibizione dietro le quinte cosa vi siete detti? 

Mi ha detto due cose che mi ricorderò per tutta la vita. Prima di cantare mi ha messo la mano sulla spalla, perché mi ha visto molto teso, e mi ha detto che mi avrebbe detto una cosa che gli aveva detto Gino Paoli: “Ci sei solo tu quando canti, pensa al fatto che ci sei solo tu”. Poi quando abbiamo finito mi ha detto: “Secondo me abbiamo spaccato!”. 

Il risultato in classifica ha parlato chiaro. Sei entrato nella top five. Te lo aspettavi?

No. Quando mi hanno detto rivestiti perché dobbiamo tornare all’Ariston era già. Io comunque vengo dal mondo del web, caricavo le canzoni da indipendente, non ho mai fatto un talent, per me questa cosa è una follia. E’ qualcosa che non ti puoi aspettare.

Sei diventato un punto di riferimento per la generazione Z. Avverti un po’ un senso di responsabilità? 

Ti dico la verità, No, semplicemente perché sono tremendamente sincero e normale, soprattutto con me stesso. Io faccio canzoni perché la musica è il mio migliore amico quindi lo faccio in primis per me. Se poi le persone ci si ritrovano è una cosa di una potenza incredibile, però questa cosa nasce come una passione, come un fuoco che ho dentro e non voglio che diventi troppo un lavoro e una responsabilità. 

E’ la prima volta in gara a Sanremo, come la stai vivendo. Stasera c’è la finale, immagino sarai emozionato. 

E’ incredibile che questa settimana stia finendo. Sia da un punto di vista emotivo, sia dal punto di vista di ore di sonno perché chiaramente ho dormito quattro ore in questa settimana. Sarà difficile tornare ad un lunedì normale. Secondo me tra due o tre settimane capirò davvero bene cosa è successo in questi giorni. 

Quanto ha pesato la sconfitta di qualche anno fa a X Factor? 

Mi ha fatto capire diverse cose. Io in quel momento ero molto, ma molto timido, non ero in grado di gestire un percorso televisivo. Ho scelto il web proprio perché mi permetteva di non sapere quante persone avessi davanti. E’ stato molto utile perché mi ha fatto lavorare sulla mia timidezza. Oggi riesco a salire sul palco dell’Ariston comunque carico di energie e positivo come vorrei essere. C’è stato un grande lavoro dentro di me a livello emotivo per arrivare fino a qui.

Oggi intraprenderesti un percorso in un talent? Irama ad esempio qualche anno fa fece Sanremo Giovani poi andò ad Amici ed ebbe l’esplosione.

Credo che ciascuno abbia la sua strada. Io non ho fatto un talent e non avrei fatto un talent proprio perché non sarei stato in grado io di affrontarlo. Da timido, da introverso, non avrei retto quel tipo di peso. Il web ti permette di essere un po’ più defilato da quel punto di vista. 

Tra i tuoi colleghi in gara chi è che ti piace di più?

Sicuramente Mahmood. Me lo ascolto ogni mattina perché mi devo svegliare. Dopo tre ore di sonno mi faccio la doccia e mi do la carica con Tuta gold. Grazie Mahmood sei stato la mia melatonina per questo festival. 

Come sta andando con il FantaSanremo? Abbiamo visto che l’altra sera c’è stato questo scambio di matite con Maninni e quindi hai avuto il bonus!

Ci siamo messi d’accordo prima per scambiarci punti. Quando siamo andati dopo nella sede del FantaSanremo ci hanno chiamato Olly e Benji e sono impazziti tutti. Questa cosa è stata incredibile. Mi diverto. A me piace il FantaSanremo, lo seguivo, quindi perché non far fare punti a chi mi ha preso? 

In famiglia cosa ti dicono invece per la tua partecipazione al Festival e qual è stato il primo messaggio che hai ricevuto ieri sera? 

Mio papà mi ha scritto: “Quando finisco di piangere ti chiamo”, perché è la canzone dei miei genitori. Ci siam chiamati e mi ha detto: “Mio figlio e il mio idolo”. 

C’è stata in questi giorni una polemica e il tuo brano era finito sotto una lente di ingrandimento per un presunto plagio del brano dei One Republic. Cosa vuoi rispondere? 

Io sono andato proprio in America con i produttori di questi artisti. Purtroppo sono partite queste polemiche online, ho visto che l’hanno fatto anche con Annalisa … . C’è sempre questa cosa di trovare qualcosa a cui attaccarsi. Non ti nascondo che ci sono rimasto male anche perché io sto cercando di portare questo suono in Italia, di lavorare in italiano con questi produttori e ci sono proprio rimasto un po’ male. Devo però imparare anche a gestirla questa cosa qua. E’ il mio primo Sanremo, ci sarà sempre qualcosa da criticare.

Dopo Sanremo quali sono i prossimi obiettivi? 

Esce l’album il 16 febbraio dal titolo: Non so chi ha creato il mondo, ma so che era innamorato. Poi ci sono i Palazzetti. Il forum è già sold out. Poi ci sono: Torino, Padova, Firenze, Bologna, Bari, Napoli … insomma giriamo un po’ l’Italia. 

Ecco il video con l’intervista integrale

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