Siamo soliti intonare l’inno di Mameli in occasione delle ricorrenze o degli eventi sportivi ma ad oggi pochi sanno chi è stato Goffredo Mameli. Le nuove generazioni potranno conoscere la storia di questo appassionato giovane poeta, ispirato dagli ideali di Mazzini, nella nuova serie tv “Mameli” in onda il prossimo 12 e 13 febbraio su Raiuno in prima serata. Diretto da due registi Luca Lucini ed Ago Panini, nel cast troviamo Riccardo De Rinaldis (Goffredo Mameli), Amedeo Gullà (Nino Bixio), Barbara Venturato (Geronima (Ferretti) e Chiara Celotto (Adele Baroffio). Nel cast anche Neri Marcorè, Isabella Briganti, Lucia Mascino, Luca Ward, Gianluca Zaccaria, Giovanni Crozza Signoris, Ricky Memphis, Sebastiano Somma e Maurizio Lastrico.
Intervista a Riccardo De Rinaldis, Chiara Celotto e Amedeo Gullà
Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Riccardo De Rinaldis, Chiara Celotto e Amedeo Gullà. Per Riccardo è stata una grande responsabilità interpretare un personaggio storico realmente esistito che si dedicò fin da giovane alla causa dell’indipendenza italiana: “Avevo un po’ di paura all’inizio. Poi però grazie all’aiuto dei registi e ai compagni di avventura sono riuscito a superare i timori e le preoccupazioni. E’ stata una bella sfida e mi sono divertito molto”.
Chiara Celotto interpreta invece Adele, una donna forte e indipendente che lotta affinché alle donne venga riconosciuto il diritto di voto. Una conquista per cui si è dovuto attendere fino al Secondo Dopoguerra: “Adele ha combattuto in prima linea scrivendo con Mameli la Costituzione della Repubblica. E’ stato emozionante interpretare una donna che ha combattuto per i diritti di cui oggi posso godere anche io. Ancora oggi però si deve continuare a lottare perché ci sono delle disparità enormi”.
Sia Goffredo che Nino Bixio ma anche Adele sono animati da ideali rivoluzionari. Pur nella diversità dei loro caratteri, ciascuno incarnava gli ideali di libertà. Abbiamo chiesto allora a Riccardo, Chiara e Amedeo quali siano per loro le battaglie civili più urgenti: “Bisognerebbe lottare per la difesa del nostro pianeta in primis, parità di genere e per la violenza contro le donne. Mi batto molto per quello che è giusto”, dice Riccardo De Rinaldis.
Chiara aggiunge: “Mi intristisce vedere che pur lottando tanto non si riescono mai a raggiungere dei risultati. Oggi è tutto molto lasciato al caso ma il rischio è che poi siano gli altri a decidere per noi”.
Per prepararsi al meglio a questi ruoli, gli attori si sono documentati come meglio potevano: “Ho avuto difficoltà perché il materiale a disposizione era davvero poco. Già il fatto che venga rappresentato come un uomo di 45 anni quando invece è morto all’età di 21 anni ti fa capire meglio la situazione. Mi sono poi confrontato con alcuni storici che davano a loro volta indicazioni ai registi mentre giravamo”, ha detto Riccardo.
Amedeo ha spiegato: “Nino e Goffredo erano per noi all’inizio delle statue, delle piazze, delle vie. E invece vestendo i loro panni li abbiamo trasformati in uomini. Leggendo i vari diari di Bixio ho compreso quanto contasse Mameli per lui. Molti anni dopo la morte di Goffredo, Nino fece intitolare una barca “Goffredo Mameli”. Da qui capii che Mameli aveva fatto breccia non solo nella storia ma anche nei cuori di chi gli aveva voluto bene”.