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Intervista a Paolo Bonolis: “Avanti un altro è il vero reality della televisione italiana” | Esclusiva

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Appena risponde al telefono, mettiamo subito in chiaro le cose. “Per noi è un onore parlare con lei”, gli diciamo. Paolo Bonolis è uno dei miti della televisione italiana. Il suo programma “Avanti un altro” è sulla cresta dell’onda da ormai 12 anni ed è un trionfo di pubblico anche grazie alla presenza dei “folli” personaggi del salottino e di Luca Laurenti. Il programma supera regolarmente i 3700mila telespettatori e sfiora il 20% di share (il 30% sui teenager) e alcune puntate hanno fatto registrare picchi fino al 24% con 5 milioni di spettatori.

Noi di SuperGuidaTV abbiamo intervistato in esclusiva il noto conduttore a cui abbiamo chiesto subito di spiegarci quale sia l’ingrediente di questo inarrestabile successo. Nell’intervista si ripetono spesso le parole disincanto e leggerezza. In una televisione che molto spesso è urlata e rarefatta, “Avanti un altro” rappresenta una valida alternativa. Si ride, si gioca, ci si diverte. Proprio in questa direzione è stato pensato il salottino.

Oggi però sono in molti a chiedersi se un altro programma di punta di Mediaset possa tornare in onda. Ci riferiamo a “Ciao Darwin”. Ai nostri microfoni, Paolo Bonolis si è detto favorevole ad un possibile ritorno del programma: “Credo che “Ciao Darwin” prima o poi possa meritare ancora una ribalta. E’ un prodotto trasversale ad ogni epoca e molto attuale. Ha lo stesso spirito di leggerezza di “Avanti un altro”. E’ un prodotto estremamente complesso che mi costa fatica man mano che vado avanti con gli anni. Che sia stato però dato per defunto è una decisione soggettiva di chi l’ha scritto (ride)”.

Gli chiediamo poi se ad oggi esista nel panorama televisivo un suo erede. Lui ci scherza su ma poi “benedice” Stefano De Martino: “Stefano De Martino è molto bravo. Ci sono dei bravissimi ragazzi. L’importante è dar loro il tempo di acquistare credibilità da parte del pubblico anche su prodotti differenti. Il cambiamento è necessario per il futuro della televisione”. Noi però non vorremmo mai che Paolo abbandonasse la tv. Qualche anno fa, il conduttore aveva parlato di questa sua volontà e a noi di SuperGuidaTV ha ribadito il suo pensiero: “Quando i miei figli diventeranno maggiorenni staccherò la spina. Non sono così “arrapato” da stare in video. L’ho fatto per tanti anni ma ad un certo punto bisogna dire basta per non diventare grotteschi”.

Noi siamo convinti invece che Paolo abbia ancora tanto da raccontare ma anche da insegnare alle nuove generazioni convinte che il talento si misuri con i like. Non poteva mancare in conclusione dell’intervista una domanda sullo scontro più atteso, quello tra Inter e Juventus in programma il prossimo 11 maggio. Paolo Bonolis avanza i suoi dubbi: “La Juventus ha sempre le sue armi a disposizione, è una buona squadra e una società importante. Lo è anche l’Inter, vedremo come andrà a finire. Per quanto riguarda il campionato invece se vinceranno i rossoneri sarà merito loro e della dose di fortuna che hanno avuto quest’anno e della quale non si può fare a meno, ma fino alla fine dovranno sentire il ns fiato sul collo, che vincano patendo l’ansia di poterlo perdere!! Che Paolo Bonolis sia anche un veggente?

Paolo Bonolis, l’intervista

Paolo, “Avanti un altro” sta continuando a macinare ottimi ascolti. Il format è riuscito sempre più a imporsi come un vero cult. Come si spiega questo successo a distanza di 12 anni?

Credo che il programma si distingua per la leggerezza che intendiamo dare al pubblico, senza alcun freno. Ci divertiamo e la gente percepisce quel senso di libertà, privo di etichette, di convenzioni e protocolli. E’ un gioco nel quale chi si diverte a partecipare “fa scopa” con chi si diverte a realizzarlo. A fronte delle difficoltà quotidiane, fa piacere rintracciare un’ora di disincanto assoluto al di là dei protocolli convenzionali del comportamento televisivo. Sono contento che il programma vada bene. 

“Avanti un altro” è un programma che vive di contatto con il pubblico. In questi giorni stanno andando in onda le puntate registrate nel periodo pre- covid e quello che balza all’occhio è il rapporto conviviale. Quanto ha dovuto lavorare per ripensare ad una versione rivisitata del programma e quanto le manca la versione più “libera”?

La versione più libera era anche quella più facile, accomodante e divertente. Nel momento in cui sono scattati i protocolli sanitari abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco cercando di trasformarli in un momento di spettacolo tanto quanto le altre situazioni della trasmissione. 

Nei tuoi programmi hai sempre cercato di aprire una finestra sul mondo che ci circonda. Penso a “Ciao Darwin” o a “Il senso della vita”. E’ pensata in questa direzione la presenza del salottino?

Certo! Il salottino rappresenta quella bizzarria mentale, quella volontà di giocare e di fare in modo che le domande fatte in un gioco a premi non siano finalizzate all’attesa della risposta bensì proposte in una logica di divertimento. Il gioco è il binario ma su questo corre un treno di leggerezza e disincanto. Altrimenti senza questo elemento sarebbe un quiz come tutti gli altri. 

“Avanti un altro” non è il classico game show. Infatti, il gioco viene spesso interrotto da gag e battute degli stessi giudici. Penso ad esempio a Jurgens. Com’è nata l’idea di farlo intervenire con le sue “freddure”?

Aveva bisogno di lavorare anche lui(ride). La specificità di Jurgens è di essere uno dei più importanti capisaldi della televisione italiana. Mi piace il suo spirito di assoluta leggerezza che lo accompagna da quando ha lavorato con Corrado e con Santucci. Ci siamo conosciuti durante la presentazione di “Tira e molla” ed è una persona talmente perbene e cortese che è sempre un piacere ascoltarlo. Ha un umorismo tutto suo, figlio della sua stravaganza e educazione. E’ un’altra punteggiatura tra le altre presenti nella trasmissione. 

Luca Laurenti l’affianca con i concorrenti e spesso date vita a siparietti scherzosi. Come definiresti il vostro rapporto e com’è evoluto nel corso degli anni? C’è un aneddoto divertente che ci può raccontare?

Ci sono 32 anni di convivenza con Luca e rintracciare un aneddoto è complicato. Con Luca il rapporto è sempre in costante crescita. A livello di spettacolo, siamo un corpo e un’anima. Ci divertiamo insieme e andiamo nella stessa direzione mentale di leggerezza. Non potevo incontrare un partner televisivo migliore. 

E’ un periodo in cui si tende più non solo a sperimentare ma anche a riesumare. Quale programma ripescherebbe dal passato?

Dal passato riprenderei buona parte dei programmi che ho fatto. L’importante è che abbiano una loro dimensione contemporanea. Mi chiedo però perché fare dei programmi vecchi quando se ne possono immaginare dei nuovi. “Avanti un altro” potrebbe essere considerato vecchio eppure a distanza di 11 anni continua a mantenere una sua giovinezza. E’ in fase preadolescenziale. Poi ci sono programmi che non si possono fare più. Penso a “Chi ha incastrato Peter Pan”. L’epoca attuale ha diviso molto il mondo dei genitori da quello dei più piccoli e a mio parere non c’è più possibilità di integrazione nello spettacolo. “Ciao Darwin” è un format che potrebbe tornare. “Il senso della vita” ha una sua storia ma ci sono ragioni commerciali per le quali non si può continuare a realizzarlo ad un tardo orario. 

A proposito di “Ciao Darwin”, sua moglie Sonia è intervenuta a tal proposito smentendo la notizia che una nuova edizione non sarebbe stata prevista. A lei piacerebbe tornare a condurlo o in questo momento preferirebbe sperimentare altri format?

Credo che “Ciao Darwin” prima o poi possa meritare ancora una ribalta. E’ un prodotto trasversale ad ogni epoca e molto attuale. Ha lo stesso spirito di leggerezza di “Avanti un altro”. E’ un prodotto estremamente complesso che mi costa fatica man mano che vado avanti con gli anni. Che sia stato però dato per defunto è una decisione soggettiva di chi l’ha scritto (ride).

Intanto, si vocifera che stia pensando a nuovi format e in particolare ad un nuovo game show che arriverebbe dalla Germania, “Chi mi ruba lo show”.

Mai sentito. Mi proposero dei format già al tempo della realizzazione di “Avanti un altro” ma ho voluto fare un programma scritto da me. Preferisco vestirmi i programmi addosso. 

Oggi i programmi sono importati dall’estero. Cosa pensa di questa globalizzazione televisiva? 

Commercialmente importare format esteri dà delle garanzie all’editore nel senso che gli consente di valutare da subito in maniera abbastanza precisa quelli che potrebbero essere gli effetti commerciali sul mercato. Dall’altra però credo che ci sia una condizione di insicurezza generalizzata per cui appoggiarsi su idee altrui consente di evitare dei rischi. Personalmente preferisco correre rischi con idee mie. Programmi come “Chi ha incastrato Peter Pan”, “Il senso della vita”, “Ciao Darwin” e “Avanti un altro” li abbiamo partoriti noi, ideati, costruiti e scritti. Inoltre sono stati venduti in buona parte del mondo. 

I social influenzano anche la televisione. Alcuni influencer li vediamo infatti nei panni di conduttori. E’ un bene o un male il fatto che la televisione si affidi al web come fucina di nuovi talenti?

Non è né un bene né un male purché non diventi un abuso. E’ un disperato tentativo di rimanere coerenti con una presunzione di gioventù. Sui social possono esserci anche delle persone in gamba. Oggi coloro che sono sui social e che si propongono come persone artisticamente appetibili hanno il desiderio di andare in televisione. Non accade il contrario. La televisione ha ancora una gittata importante. Sono dell’idea che la bravura non sia determinata dal numero di visualizzazioni ricevute. 

Era stato annunciato come ospite alla finale del Grande Fratello Vip. Cosa è successo poi? Ci si vedrebbe mai a condurre un reality?

Avevo da fare (ride). Non mi ci vedrei a condurre un reality. Sono molti bravi coloro che realizzano il format, chi lo conduce e chi vi partecipa ma non lo sento nelle mie corde. Che poi se c’è un reality vero quello è proprio “Avanti un altro”. Ciò che ci diciamo e facciamo è molto più vero di quello che si può vedere da tante altre parti. 

Sonia aveva detto che suo figlio Davide voleva varcare la porta rossa come concorrente. Da padre e anche da uomo della tv, lo farebbe desistere o lo spingerebbe invece a provarci?

Personalmente gli ho fatto presente che non mi sembrava la migliore delle idee e comunque non credo che lo voglia fare. 

Qualche anno fa in un’intervista aveva confidato di volersi fermare. Ci ha ripensato?

Quando i miei figli diventeranno maggiorenni staccherò la spina. Non sono così “arrapato” da stare in video. L’ho fatto per tanti anni ma ad un certo punto bisogna dire basta per non diventare grotteschi. 

Ad oggi, nel panorama televisivo, chi vede come suo erede?

Stefano De Martino è molto bravo. Ci sono dei bravissimi ragazzi. L’importante è dar loro il tempo di acquistare credibilità da parte del pubblico anche su prodotti differenti. Il cambiamento è necessario per il futuro della televisione. 

Non può mancare una domanda sportiva. Finale coppa Italia tra Inter e Juventus. Come vede l’Inter nella sfida con la vecchia signora? Chi la spunterà?

La Juventus ha sempre le sue armi a disposizione, è una buona squadra e una società importante. Lo è anche l’Inter, vedremo come andrà a finire. Per quanto riguarda il campionato invece se vinceranno i rossoneri sarà merito loro e della dose di fortuna che hanno avuto quest’anno e della quale non si può fare a meno. Fino alla fine dovranno sentire il nostro fiato sul collo. Che vincano patendo l’ansia di poterlo perdere!!

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  • A causa di lesa maestà, Mediaset si è ribellato e liberato ai poveri ed imperdonabili ex programmi televisivi come Ciao Darwin, Avanti un Altro ed al suo spin-off domenicale Avanti un Altro ... pure di sera che, a causa delle operazioni fatte dalle Forze dell'Ordine come l'anti-istrionismo, l'anti-ironia, l'anti-comicità, l'anti-satira, l'anti-dissacrazione e l'anti-scherzosità, non vedrà la luce delle puntate inedite dell'undicesima edizione del minaccioso, perfido, sinistro, demoniaco, malvagio, diabolico, avido, crudele, corrotto e sleale preserale che non verrà mai inaugurata proprio a causa delle malvagie scenate già fermate da tempo, nonostante la violenza sui bulli, i linguaggi volgarmente scurrili troppo pieni di bestemmie e parolacce tutte presenti nei turpiloqui in tutti i dialetti dal Nord al Sud ai danni di tutti noi italiani, risse e litigi sia fisici che verbali, ma anche dall'aspetto estremamente rude e violento, le domande interrogative-negative mezze ironiche e mezze istrioniche che danno troppe risposte ingiustamente sbagliate, le pessime barzellette, gli atti malvagi, gli scherzi di cattivo gusto che, tuttavia, falliscono a vicenda anche a causa di momenti negativi pieni di tristezza, urla e strilli di rabbia furiosa, garacità, regole molto cattive, eccessive, brusche, antipatiche, irrigidite, incambiabili ed ingiuste sia da non eseguire e che da non rispettare, frasi mezze nazicomuniste e nazifasciste dai tempi delle prime due guerre mondiali tra gli anni '10 e '40 dall'aspetto novecentesco, prepotenze, minacce e maltrattamenti di ogni tipo, racconti di guerra e tristezza, comportamentacci inspiegabilmente esagerati e del tutto inappropriati, licenziamenti di tutti gli ex personaggi già ritenuti maligni e la sospensione e cancellazione dal palinsesto televisivo della quinta rete dell'ammiraglia Mediaset di Avanti un Altro che, per esordio negativo, squalifica ed abbandono, perde sempre la gara degli ascolti che lo ritengono molto negativi, in rosso calo e poi troppo bassi, siccome l'uscita di scena dalla vendita degli altri Paesi come Italia, Spagna, Albania, Ungheria, Bulgaria, Brasile, Cile, Canada, Paraguay, Polonia, Turchia e Vietnam e la fuga dalla produzione fatta dalla EndemolShine Italy del gruppo Banijay staranno per avere inizio.

  • Non mi piacciono per niente Avanti un Altro e Ciao Darwin, perché sono programmi televisivi molto brutti.