Intervista a Max Giusti, protagonista di Pechino Express 2020: “Rispetto per Enzo Miccio. Avrei fatto la stessa scelta”

Max Giusti

Con la loro simpatia hanno conquistato il pubblico che li ha eletti vincitori morali dell’ottava edizione dell’adventure game di Raidue “Pechino Express”. Stiamo parlando della coppia dei Gladiatori formata da Marco Marzocchi e Max Giusti arrivati ad un passo dalla finale dopo la decisione dei Wedding Planner di eliminarli dal gioco. Un’esperienza faticosa e impegnativa per Max che ha raccontato di essere stato convinto a partecipare dalla moglie. Proprio la mancanza dagli affetti stava per indurlo a rinunciare tanto che nei momenti di maggiore sconforto il pensiero della famiglia si faceva strada facendolo crollare. In quelle occasioni Max ha rivelato che proprio il suo compagno di avventura Marco è stato fondamentale perché l’ha sostenuto infondendogli forza e coraggio. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida Tv, Max ci ha parlato della sua esperienza a “Pechino Express” manifestando grande felicità per l’affetto del pubblico. Scherzando ha sottolineato come il profilo Instagram in pochi giorni abbia avuto un balzo di followers tanto da poter entrare in competizione con i Ferragnez. E a proposito delle polemiche scoppiate in questi giorni sulla decisione dei Wedding Planner di eliminarli dal gioco il comico ci tiene a smorzare i toni difendendo Enzo Miccio e confessando che al suo posto avrebbe agito allo stesso modo. In tema reality, ci ha rivelato che ogni due anni gli viene offerta la partecipazione al programma “Ballando con le stelle” ringraziando Milly per l’opportunità concessa. “L’idea di ballare e di essere giudicato un po’ mi pesa“, ha dichiarato. Ballo a parte, Max ci ha confessato un’importante novità che lo riguarda. Dalla prossima stagione sarà uno dei volti di Raidue tanto che ha in ballo diversi progetti che andranno in onda in autunno. Un ritorno in grande stile per uno dei comici più amati dal pubblico italiano che in questa chiacchierata ci ha strappato più di qualche risata.

Intervista esclusiva a Max Giusti, protagonista di Pechino Express 2020 assieme a Marco Mazzocchi

Max, sei arrivato ad un passo dalla finale. Ti ha bruciato l’eliminazione?

Non ci sono rimasto male perché volevo tornare a casa. Non ce la facevo più. Si erano scatenate giustamente delle dinamiche molto ferrate nelle ultime puntate. Eravamo rimasti in pochi, lo stress era tanto. Le coppie hanno iniziato ad attaccarsi come era anche nello spirito del programma. Alcuni desideravano la vittoria più di noi ed è giusto che queste persone andassero avanti. In Corea siamo stati veramente forti tanto che eravamo in testa. Io e Marco siamo due professionisti già realizzati e francamente sono stato felice di uscire perché non mi ci vedevo a correre come un pazzo. Appena si sono spente le telecamere ho chiesto subito il telefono perché volevo sentire mia moglie e i miei figli. E’ stata una bella esperienza e faccio l’in bocca al lupo alle tre coppie finaliste. 

Tu e Marco vi siete rivelati una coppia molto affiatata. Qual è stato il vostro segreto? Che compagno è stato?

L’amicizia maschile e quella femminile si declinano in maniera diversa. Per esempio mia moglie quando parla al telefono con le sue amiche trascorre le ore senza neanche accorgersene. Agli uomini invece basta poco come lo stare insieme durante una partita di calcio o ridere degli stessi aneddoti anche dopo diversi anni. Pur essendo due cinquantenni il nostro spirito è stato di due quindicenni che si prendono un sacco a pelo e si vanno a fare una vacanza in Costa Brava. E su questo le donne hanno ragione quando dicono che gli uomini restano dei bambinoni. La nostra forza è stata anche questa.  

Cosa ti ha regalato questa esperienza?

Mi ha regalato l’affetto del pubblico. Quello che è accaduto dopo la puntata della semifinale di martedì ad oggi è stato qualcosa di enorme. Ti dico solo che il mio profilo Instagram ha raggiunto i 70 mila followers e le interazioni e i commenti sono tantissimi. I Ferragnez staranno impallidendo (ride). C’è stato un moto di affetto da parte degli italiani che mi ha reso felice. Mi emoziona sapere che ci sono persone che mi scrivono che mi vorrebbero come amico. Quello che mi fa strano è che in 30 anni di carriera sembra che il pubblico mi abbia scoperto solo oggi. Mi sembra che gradiscano più la persona che il personaggio. 

Cosa ti ha spinto ad accettare questa sfida? 

All’inizio non volevo andare. Mi sono poi convinto per due motivi. Avevo intenzione innanzitutto di iniziare un percorso che mi consentisse di andare oltre “Pechino Express” e poi volevo farmi conoscere al pubblico per come ero veramente. Ero molto scettico perché non mi reputavo così interessante a telecamere spente. E invece poi mi sono dovuto ricredere. 

Il momento più difficile e quello più divertente

In realtà sono lo stesso momento. Il momento più difficile l’ho vissuto alla prima puntata. Quando sono salito sul pulmino con la famiglia di belgi che sento tuttora telefonicamente è come se mi fossi sentito a casa. Nel contempo però guardandoli mi veniva in mente la mia famiglia e ho provato un po’ di sconforto. Mi mancava casa da morire. Quello è stato il momento più drammatico ma nel contempo anche il più comico perché quando ci hanno chiesto da quanto tempo eravamo lontani da casa Marco ha risposto “4 giorni” mentre io continuavo a piangere. Rivedendomi non sono riuscito a trattenermi dalle risate perché mi sono sembrato ridicolo. Pensa che io e Marco siamo rimasti in contatto con molte persone che ci hanno ospitato tanto che siccome mi sentivo in debito con loro gli ho lasciato il mio indirizzo email. L’ho invitati anche a Roma ospiti miei in vacanza. Spero però che non vengano tutti insieme altrimenti spendo una cifra enorme (ride). 

In semifinale ti abbiamo visto in difficoltà durante la prova dei 7 mostri con il pene di mare. Era così terribile?

Sono uno di quelli che se al ristorante ordina il risotto alla pescatora toglie il pesce. Nel caso dei spaghetti alle vongole divoro la pasta mettendo da parte le vongole. Pensa che disgusto ho provato nel mangiare il pene di mare. Prima di partire mi sono imposto che non avrei fatto due cose. La prima era che non avrei mangiato cose schifose e la seconda che non avrei pianto in televisione. Ecco, ho dovuto mangiare una blatta lunga 40 cm e dopo venti minuti dall’inizio della prima puntata già piangevo a dirotto. Devo dire che non ho mantenuto le mie promesse. 

Con quali delle coppie avete socializzato di più?

Abbiamo socializzato con i Two Twins, con Gennaro Lillo e con Vera che è una pazza furiosa ovviamente in senso buono. Ho un ottimo rapporto con Nicole Rossi ma anche con Carolina e Enzo abbiamo avuto un buon rapporto. Questa edizione di Pechino è stata molto faticosa tanto che ci sono stati dei giorni in cui non ci siamo mai fermati. Questo stress ci ha anche unito. Amo le persone tranquille e non mi piacciono quelli che si giudicano da soli. Partecipare a “Pechino Express” è come fare il militare nel senso che dopo la prima volta non ci ricaschi più. 

Quale coppia secondo te meriterebbe di vincere?

Meriterebbero di vincere le Collegiali. Vedere la faccia di Enzo che non vince non avrebbe prezzo (ride). 

In questi giorni l’eliminazione dei Gladiatori ha suscitato in rete molte polemiche. Ti aspettavi quella scelta da parte dei Wedding Planner? L’hai vissuta come un tradimento?

Mi aspettavo quella scelta e anzi ritengo che sia stata giusta. Se mi fossi trovato a fare la stessa scelta avrei eliminato i Wedding Planner. In Corea le coppie più forti eravamo noi, i Wedding Planner e le Collegiali. Avrei eliminato Enzo anche se non so se Marco sarebbe stato d’accordo. Enzo è molto determinato tanto che al posto suo non ce l’avrei mai fatta. Io avevo voglia di sopravvivere e ogni volta che terminava una tappa tiravo un sospiro di sollievo. Con Enzo poi siamo amici. Con Marco ce la siamo giocata e mi è dispiaciuta la campagna che è stata fatta contro Enzo a cui va la mia solidarietà. Non ce l’ho con lui e anzi approfitto dell’occasione per salutarlo. 

C’è una cosa che ti ha particolarmente colpito in questo viaggio e che ti manca molto?

Ciò che mi ha colpito e che mi manca molto è l’imprevedibilità. Non sai mai cosa può succedere dopo 5 minuti. Mi manca anche il fatto di potermi aggrappare ad un amico perché questa esperienza mi ha insegnato che da soli non si può andare da nessuna parte. Nonostante la stanchezza Marco mi aiutava e contribuiva a tirarmi su il morale e lo stesso facevo io con lui. Sono fiero del mio percorso perché non ho mai parlato male di nessuno e la mia autostima è cresciuta. Ho avuto modo di conoscere tante persone con cui ho vissuto esperienze indimenticabili. Quando prima della partenza ho scoperto che non si poteva usare il telefono stavo per rinunciare. Mia moglie mi ha detto “se non parti tu, parto io”. Mi ha consigliato di andare perché un’esperienza del genere non capita tutti i giorni. E devo dire che aveva ragione. L’unico ad avere torto ero io. La differenza rispetto agli altri reality è che in questo caso c’è l’avventura. E io sono un tipo a cui non dispiace vivere esperienze adrenaliniche. 

I tuoi figli e tua moglie ti hanno seguito in TV? Cosa ti hanno detto?

I miei figli non hanno visto tutte le puntate considerando l’orario in cui finiva “Pechino Express”. La recuperavano però il giorno seguente su Raiplay. Mia figlia dalla prima puntata tifava le Collegiali ma quando mi hanno eliminato ha pianto come una pazza. Mio figlio invece l’ultima puntata mi ha detto “senti papà ma i miei compagni lo vedono tutte le settimane. Possibile che io che sono tuo figlio non lo possa vedere?”. In quel momento ha vinto lui e ci siamo visti insieme la semifinale. Io e mia moglie li mandiamo a dormire alle 21.30 perché la mattina stanno seguendo la didattica online. Cerchiamo di farli stare riposati nell’attesa che possano tornare alla normalità. 

In una intervista hai dichiarato che in questo periodo di quarantena tuo figlio ti sta salvando la vita. In che senso? 

E’ vero. Mio figlio mi ha installato una piattaforma digitale per vedere i film e le serie TV anche se normalmente seguo documentari. Mi ha insegnato anche a fare le videochiamate. Devo dire che mio figlio è la mia salvezza. Quando qualcosa non funziona mi rivolgo a lui. 

In questi anni ti hanno proposto altri reality? 

Mi hanno sempre proposto “Ballando con le stelle”. A me piace il ballo ma dopo aver fatto tanti anni di motocross ho il piede che mi fa male. L’idea di ballare e di essere giudicato un po’ mi pesa. Milly è stata sempre molto carina e non mi ha mai forzato. Per ora preferisco dedicarmi però a programmi in cui possa mettere in mostra le mie capacità. Ormai poi il reality è un genere sdoganato in televisione. Non mi sentirei pronto per esempio a fare il Grande Fratello perché non la vivrei bene. Preferisco fare teatro. Poi se arrivo a 70 anni senza una lira e mi chiamano ci vado subito (ride). Non sono amante del gossip tanto che quando durante “Pechino Express” ci sono state le prime discussioni ho detto a Marco “penso che sia arrivato il momento che ce ne andiamo”. Io sono un ragazzo cresciuto in periferia con determinati valori e le offese non mi piacciono. 

Qualche tempo fa si era parlato di una tua conduzione del programma “Boss in incognito” su Raidue. Ci sono novità al riguardo? Confermi questa voce?

Confermo questa notizia anche se non posso dire nulla di più. Con Raidue è slittata la programmazione a causa dell’emergenza e si sta ridisegnando il palinsesto. Posso dire però che il mio percorso proseguirà con Raidue che la prossima stagione mi vedrete impegnato proprio su Raidue. 

C’è un programma in particolare che ti piacerebbe condurre?

Mi piacerebbe condurre il Festival di Sanremo. Le ultime edizioni l’hanno reso più simbolico. Al momento non mi è stato proposto e nessuno me ne ha parlato. Devo dire che l’ultimo Festival condotto da Amadeus mi è piaciuto molto. Alla fine ho 50 anni e se penso che Pippo Baudo ha condotto l’ultimo Sanremo a 70 anni direi che ho tempo. Tutti noi che facciamo questo mestiere sogniamo Sanremo. Nel caso dovessi presentarlo però introdurrei una modifica. La conferenza stampa la farei fare a mezzogiorno e non più alle dieci. 

Dopo Pechino che progetti hai?

Assieme a Raidue avevamo pensato ad un progetto che sarebbe dovuto partire ad aprile ma è per slittato per ovvi motivi. Ci sono un paio di progetti che abbiamo in mano e credo che a partire dalla prossima stagione li vedrete in onda. Sto preparando il ritorno in radio da settembre. A fine agosto sarebbe dovuto uscire al cinema il film di animazione “Minions 2” in cui ritroverete un Gru adolescente che diventa cattivissimo. Lì conoscerete i Minions per la prima volta. 

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