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Intervista a Luciano Cannito: “Il mio è uno Schiaccianoci non rivisitato. Per Rocky ho scelto Pierpaolo Pretelli, mi ha colpito la sua storia. Stefano De Martino ha un grande talento. Amici? E’ stata per me una grande scuola”

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Dal 26 dicembre al 6 gennaio va in scena al Teatro Quirino di RomaLo schiaccianoci” con la regia e le coreografie di Luciano Cannito. Si tratta di una grande produzione basata sulla versione originale di Petipa del celebre balletto di repertorio classico, nella nuova produzione di Fabrizio di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, può vantare fino ad oggi quasi tutti sold out nei teatri dove è stato rappresentato.

Intervista a Luciano Cannito

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Luciano Cannito. Il coreografo ci ha parlato della sua versione “onirica” del celebre balletto natalizio: “Non esiste una versione originale di questo balletto. In questa versione ho conservato il passo a due, le variazioni e la coda finale. Ho voluto fare uno Schiaccianoci non contemporaneo, non rivisitato. Già il titolo rimanda al senso del Natale, a qualcosa che forse un po’ si sta sfaldando per cui ho mantenuto la sua versione drammaturgica originale. Quello che ho leggermente cambiato è la figura di Drosselmeyer. Ne ho fatto una figura più positiva, una specie di angelo custode e mi sono ispirato al film “La vita è meravigliosa” di Frank Capra. La seconda modifica è quella che ho fatto Clara bambina e la Fata Confetto è il sogno di lei che immagina se stessa in questo mondo immaginario dove lei è grande con il principe. Ho lavorato tanto anche sulle scene e i costumi. Dal mio punto di vista la scenografia è importante. Io tendo a fare spettacoli in cui chiunque che non è competente di danza o di musical possa divertirsi”.

Abbiamo chiesto a Cannito che ci sia stato un Natale in particolare che gli è rimasto nel cuore. Lui ha risposto: “Ero bambino, avevo sei anni abitavo in un piccolo paesino nel Lazio, Isola del Liri, vicino a Frosinone. Quell’anno nevicò ed è stata la prima volta che ho vissuto un Natale con la neve. Tra l’altro in quei giorni dovevo fare la prima recita natalizia. Ricordo ancora l’eccitazione di andare in scena, penso che quella prima volta abbia lasciato un seme dentro di me che poi è cresciuto pian piano. Oggi invece il Natale non mi piace più perché penso che si sia persa la semplicità di quella festa”.

Intanto, Cannito è in tourneè con un altro spettacolo, “Rocky“. Nei panni del protagonista c’è Pierpaolo Pretelli che a gennaio diventerà papà per la seconda volta. A proposito della scelta di averlo nel cast, Cannito ha dichiarato: “Nel film, Rocky è un ragazzo semplice, anche sfortunato perché non ha avuto grandi occasioni nella vita, che vive ai margini pur coltivando un grande sogno. E allora quando facevo i provini per cercare il protagonista, parlando con Pierpaolo mi ha raccontato un po’ della sua vita, che proviene da un paesino della Basilicata con questo sogno di studiare. Mi ha svelato che per un po’ di tempo aveva praticato anche la boxe, una coincidenza che mi ha portato a pensare a lui come protagonista. Poi l’ho sentito cantare e mi sono stupito. Il suo modo di recitare è vicino a quello di Rocky. Pierpaolo ha trascorso l’intera estate a studiare, quando abbiamo iniziato le prove a settembre era veramente di tutto il cast uno dei più preparati. Finora è stato uno degli spettacoli più complessi e difficili che ho fatto. Pierpaolo ha convinto non solo me ma chi detiene i diritti dello spettacolo di Broadway. E poi ha avuto la benedizione di Sylvester Stallone”.

Luciano Cannito, il legame con Amici di Maria De Filippi

Con Luciano Cannito abbiamo parlato anche di Amici, un programma a cui è rimasto molto legato. Il coreografo era stato coach di ballo dal 2010 al 2013. Su quell’esperienza ricorda: “Amici è una scuola che dà una mano ai ragazzi ad imparare i meccanismi e la disciplina che serve per poter realizzare il proprio sogno. Riconosco a distanza di anni che è stata una scuola anche per me. Non ho mai lavorato tanto come quei tre anni che ho trascorso lì dove nulla viene lasciato al caso. Maria è una persona che ha una sensibilità e una genialità, lo dicono tutti. Alcune volte uno pensa che abbia una sorella gemella nascosta in armadio che ad un certo punto esce e prende il suo posto perché lei non si ferma mai. Mi ha insegnato quelli che sono i meccanismi del linguaggio televisivo e questo mi è stato di grande aiuto anche in teatro. Prima di andare ad Amici ero già direttore del Teatro Massimo di Palermo e del San Carlo di Napoli però quell’esperienza mi ha aiutato ad avere meno preconcetti nel senso che ho capito che la televisione deve parlare a tante persone e ha bisogno di un linguaggio pop”.

Sulla possibilità di tornare a ricoprire il ruolo di coach, Cannito ha ammesso: “Ho amato tanto essere lì, mi è piaciuto il rapporto con Maria. Non credo in questo momento di avere il tempo materiale per poter ricoprire ancora quel ruolo. Ho la direzione di due teatri, cinque produzioni e altre su cui sto lavorando e pertanto farei fatica. Non mi piacerebbe tornare a fare televisione in generale perché in tanti momenti è un ambiente molto competitivo in un modo a volte poco sano, in cui si avverte l’ansia da prestazione”.

A tal proposito, gli abbiamo fatto notare come nel corso degli anni anche gli allievi entrati ad Amici siano cambiati. Ci sono maggiori problematiche come per l’appunto l’ansia e gli attacchi di panico. Cannito ha spiegato: “Credo che tutto questo abbia a che fare con la fase legata al post-Covid. Abbiamo trascorso due anni rinchiusi in casa. Non solo in tv ma anche fuori sento storie di ragazzi alle prese con gli attacchi di panico. Quando avevo la loro età non sapevo nemmeno cosa fosse un attacco di panico. Penso invece che questi problemi siano dovuti a quella fase storica che mi auguro passerà”.

In passato, Luciano Cannito ha lavorato con Stefano De Martino, anche lui uscito da Amici. Non potevamo non chiedergli cosa pensasse del suo esordio alla conduzione di “Affari tuoi”: “Con Stefano siamo tanto amici. Stavamo anche pensando ad un progetto insieme, ad un grande musical, poi ovviamente i tantissimi nuovi impegni televisivi hanno impedito di continuare in questa direzione. Il suo primo lavoro come ballerino lo ha fatto con me e abbiamo fatto una bellissima tourneé. E’ un ragazzo di immenso talento, qualsiasi cosa fa riesce a farla bene. Ha uno spirito molto positivo, è simpatico, mai concettuale, e questo è il segreto del mondo napoletano perché i napoletani sanno viversi la vita con grande senso dell’umorismo. Stefano è rimasto il ragazzo che ho conosciuto io”.

In merito alla situazione della danza italiana, dopo il grido drammatico che aveva fatto qualche anno fa al Senato, ha confessato: “Ho notato che c’è una grande voglia dei giovani di studiare danza. I numeri continuano ad essere pazzeschi, parliamo di 3-4 milioni di ragazzi che praticano questa disciplina. C’è una virata verso il Modern in quanto i ragazzi hanno capito che le opportunità di lavoro non sono più soprattutto nel classico ma a 360 gradi”. 

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