Prima intervista a Giorgia Meloni in tv da quando è Presidente del Consiglio, a farla sarà il giornalista e conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa. Ad annunciare l’attesissimo incontro tv è lo stesso Bruno Vespa che, intervenuto ieri sera nello speciale di Soliti Ignoti dedicato a Telethon e condotto da Amadeus, ha dichiarato: “Al posto tuo c’è Giorgia Meloni”. Ecco di seguito quando andrà in onda la prima intervista a Giorgia Meloni dopo la sua nomina a Presidente del Consiglio.
Intervista a Giorgia Meloni in tv, la prima da Premier: quando e dove in tv
Bruno Vespa annuncia la prima intervista in tv a Giorgia Meloni. Per la Meloni è la prima dopo la nomina a Presidente del Consiglio. Il giornalista e conduttore tv Bruno Vespa ha dichiarato: “L’abbiamo fatto nel 2011 con Mario Monti e lo ripeteremo quest’anno con Giorgia Meloni”.
Quanto dura l’intervista a Giorgia Meloni in tv
In un primo momento l’intervista a Giorgia Meloni, la prima in tv da Presidente del Consiglio sarebbe dovuta andare in onda su Rai 1 mercoledì 21 dicembre, dopo il Tg1 della sera, dalle 20.35. A causa di una indisposizione della Meloni l’intervista è stata spostata al giorno dopo: giovedì 22 dicembre 2022. Per circa 35 minuti, il conduttore e giornalista Bruno Vespa intervisterà dunque Giorgia Meloni a meno di due mesi dalla nascita del suo Governo.
Per dare spazio all’intervista non ci sarà la consueta puntata di Soliti Ignoti, il gioco del pre-serale di Rai 1 condotto da Amadeus. Per quanto riguarda la programmazione tv della prima serata invece, non è stata modificata.
Porta a Porta in seconda serata: voce all’opposizione
Per il 21 dicembre era previsto in seconda serata, dopo il film Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo, il consueto appuntamento con Porta a Porta per dare voce all’opposizione. Molto probabilmente anche questo appuntamento slitterà al giorno dopo. Il giornalista aveva infatti dichiarato: “E poi in seconda serata inviteremo i capigruppo dei partiti dell’opposizione, in modo da sentire tutte le voci”.
Speriamo che affronti con la grinta che la contraddistingue il problema immigrazione che a mio avviso potrebbe essere collegato, coniugato, armonizzato con il problema disoccupazione
Ossia invece di inutili navigator e di altre inutili spese si potrebbero creare posti di vero utile lavoro , in Africa Sono sicura che moltissimi ben pagati come succedeva per gli statali anche per i docenti che avevano il doppio se non il triplo degli stipendi ed il doppio se non il triplo del punteggio perchè chi non è statale non sa che nelle pubbliche amministrazioni non si agisce come nelle aziende private e per me è giusto così ,ma si tiene conto di tante cose dai voti di diploma o lauree agli anni di servizio ai titoli di studio ai figli disabili, al numero dei figli etc ed anche a servizio reso in paesi in via di sviluppo
Sarebbe a mio avviso addirittura un risparmio per il nostro MARTORIATO paese
Invece di aumentare l’eccessivo consumo del suolo, l’eccessiva cementificazione andiamo a costruire in Africa , andiamo a portare la contraccezione così avremo meno bebè di colore che arrivano ad intasare i nostri ospedali e persino a togliere posti agli asili ai nostri bimbetti Andiamo a istruirli e formarli lì.
Quanto ci costa farli studiare qui ,di sicuro meno andare ad istruirli li
Avremo meno stupri, meno furti, meno morti di sicuro e penso meno spese
Sia quando muoiono durante il tragitto che quando riescono ad arrivare è sempre un momento direi di sofferenza Non reggiamo Siamo pieni di debiti e di problemi nostri
Decenni fa c’era l’Istituto italiano per l’ Africa che si occupava appunto dell’emigrazione e non dell’immigrazione nei Paesi Caldi che io frequentai per ben due specializzazioni . prese modestia a parte con il massimo dei voti . Non partii, ma andai nella mia Africa i vicoli del centro storico ,ma altri ed altre partirono facendo la loro fortuna economica
Spero proprio che si cambi in gran parte la direzione e sono poi convinta che se si pagassero meglio ma soprattutto ci fosse da parte di tutta la società civile l’attenzione alla vita ed alla salute dei lavoratori tanti sarebbero ben contenti di rimanere nei propri territori nella propria rete di affetti e di conoscenze e di accettare lavori che oggi fanno gli extracomunitari Facilmente gli italiani che emigrano possono costruirsi un bel gruzzoletto e senza spaccio di droga ,furti come alcuni miei squallidi condomini possono a testa alta ,soddisfatti di se stessi comprare appartamentini
prof. Maria de Gennaro