Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato Enzo Iacchetti in esclusiva presso il BCT – Festival Nazionale del Cinema e della Televisione a Benevento. Con lui abbiamo parlato del suo ritorno a Striscia la Notizia al fianco dello storico amico Ezio Greggio e dei loro progetti insieme che, ahimè, non trovano nessuno che li accolga con lo stesso entusiasmo con cui loro continuano a proporli. Iacchetti ci ha raccontato di come il mondo della televisione sia cambiato e con una nota di rammarico ci ha anche svelato quanto gli ultimi avvenimenti abbiano modificato le decisioni prese della varie emittenti televisive. Si rischia meno, si evitano costi considerati superflui, ma si investe di conseguenza anche molto poco sulle nuove idee prediligendo quelle ormai collaudate. Per finire con Iacchetti abbiamo scoperto quali differenze caratterizzino il mondo della televisione e quello del teatro. Ecco cosa ci ha raccontato.
Enzo Iacchetti, l’intervista
Tornerà presto alla guida di Striscia la Notizia con il suo amico Ezio Greggio: quale è il segreto della vostra amicizia?
“L’amicizia. E’ una bella domanda e credo che la risposta giusta sia proprio questa. Il segreto della nostra amicizia è l’amicizia. Ci siamo voluti bene sin dal primo giorno, ventinove anni fa, quando ci hanno messo insieme. Non ci siamo mai traditi. Ci siamo sempre difesi. Ci siamo sempre riparati. Io ho imparato tante cose da Ezio sia nel mestiere che nella televisione perché io venivo dal teatro. Sono contento che lui possa aver imparato qualcosa anche da me. Noi ci compensiamo. Abbiamo sempre avuto una attività solinga. Non siamo nati come coppia come Ficarra e Picone, Olio e Stalio … . Noi abbiamo sempre lavorato da soli e poi ci hanno uniti e poi lavoriamo ancora da soli, ma quando siamo insieme la gioia è talmente tanta che vogliamo fare tantissime cose insieme che purtroppo un po’ la pigrizia delle emittenti televisive un po’ questo periodo strano in cui è difficile che si produca qualcosa di nuovo e di bello e quindi patiamo un po’ questo periodo di scoraggiamento. Siamo entusiasti solo io e lui, in pratica.”
Con Ezio Greggio ha fatto una sit-com molto importante. Da solo ne ha fatta un’altra di successo come Il Mammo. Mancano da un po’ di anni in televisione le sit-com. Pensa sia un genere morto o che possano ritornare?
“Per quanto riguarda Mediaset credo che sia un reparto smobilitato. Era il sesto piano. Se vai al sesto piano ci son gli uffici vuoti. Credo che non ne producano più o se ce le hanno le comperano da fuori. Noi eravamo uno di quei paesi in cui si producevano e si scrivevano dentro con autori giovani. Benedetti dal Signore era già una fiction – film. Il Mammo invece era girata in uno stesso capannone, erano costi che forse adesso le aziende televisive non sopportano facilmente“.
Lei è anche protagonista a teatro. Quale è la differenza tra Striscia e il teatro? Cosa nota di diverso con il pubblico?
“Il teatro è un’altra dimensione. A teatro se sbagli non puoi ripetere. Son tante le cose diverse. E’ un altro modo di fare questo mestiere. E’ un’altra branchia di questo mestiere. In questo lavoro stimo molto gli americani che sanno: cantare, ballare, recitare, far piangere, far ridere e sono obbligati a studiare tutto nella loro carriera. A me piace così. Io canto e nessuno lo sa. Canto a teatro. Oppure faccio dei musical, oppure faccio delle commedie come in questo caso con Vittoria faccio una commedia molto carina dal finale amaro scritta da un americano e prodotta da una compagnia romana. Il teatro è un altro modo di far spettacolo e non ha nulla a che vedere con la tv dove dici: “ho sbagliato posso rifare?” “Si”. In teatro vai avanti perché non puoi dire che hai sbagliato.”
Il suo grande sogno è quello di arrivare a Sanremo come cantante. Lo continuerà a coltivare o orma lo ha abbandonato?
“Ormai non più. Ci ho passato notti insonni perché scrivevo delle belle canzoni e mi sembravano sempre tutte adeguate a quel tipo di Festival. Da due anni ho smesso di presentarle perché ormai uno della mia età deve adeguarsi a fare dei ruoli che concernano la sua età. Se fossi un cantante come Orietta Berti andrei avanti 150 anni a fare Sanremo. Non sarei andato a Sanremo per fare lo ‘scemotto’, io sarei andato a Sanremo a fare il cantante vero e mi permetto di dire che canto anche bene perché ho studiato musica fin da bambino e ho studiato canto.”