Da “Elisa di Rivombrosa” a “Sorelle” è la regista che riesce a trasformare le storie in successi. Cinzia Th Torrini ne è consapevole anche se da donna ha dovuto lottare per trovare spazio. La Torrini ha diretto la serie “Fino all’ultimo battito” in partenza questa sera in prima serata su Raiuno. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV, Cinzia ha raccontato di come sia stata una sfida portare sullo schermo un personaggio come Diego Mancini che da eroe si trasforma in un antieroe.
Non è stata influenzata dal successo di “Doc – Nelle tue mani” e anzi ci rivela che oltre al crime nella serie si parlerà anche di amore. Ci ha svelato che ci sarà un triangolo amoroso. Riguardo al dilemma etica e sentimenti, la regista ci confida qual è stata la via che ha seguito nella sua carriera: “Nella vita il mio principio è stato sempre quello di non scendere a compromessi e di chiedere il meno possibile. So perfettamente che se chiedi aiuto poi ti arriva il conto. Ho sempre preferito arrivarci con le mie forze e con il duro lavoro. Questo mi ha consentito di essere libera senza cadere nel vortice che travolgerà Diego Mancini”.
La conversazione è stata un’occasione per toccare un tema importante, quello della discriminazione. Di donne registe ce ne sono poche e quelle che ci sono incontrano degli ostacoli. Le parole di Cinzia Th Torrini ci fanno capire che anche per lei è stato così: “Vengo da una bella gavetta ma ho lottato tantissimo in un mondo in cui le donne venivano sacrificate favorendo gli uomini che a differenza nostra riescono a fare squadra. A me hanno sempre dato le patate bollenti. Pur avendo un modo diverso di raccontare le storie, oggi mi sembra che le donne abbiano raggiunto la parità in questo settore”. Per il momento, Cinzia è concentrata su questo progetto e non ci ha anticipato nulla sui suoi prossimi lavori.
Cinzia Th. Torrini, l’intervista
Cinzia, da dove è nata l’esigenza di raccontare questa storia?
La storia è nata da un’idea degli sceneggiatori Nicola Salerno e Andrea Valagussa. Appena ho letto la prima stesura ho capito che era una storia forte, sfidante, con un protagonista in cui tutti ci si possono identificare. Con la pandemia c’è stato un rinvio delle riprese e questo mi ha dato modo di poter dare via Zoom indicazioni al cast su come lavorare a livello emotivo.
Il personaggio interpretato da Marco Bocci si confronta con l’etica e i sentimenti. Nella sua vita, che rapporto ha con questo dilemma?
Nella vita il mio principio è stato sempre quello di non scendere a compromessi e di chiedere il meno possibile. So perfettamente che se chiedi aiuto poi ti arriva il conto. Ho sempre preferito arrivarci con le mie forze e con il duro lavoro. Questo mi ha consentito di essere libera senza cadere nel vortice che travolgerà Diego Mancini.
E’ stata influenzata dal successo della serie rai “Doc – Nelle tue mani”?
Avevo già accettato il lavoro e stavamo lavorando alla sceneggiatura. Non sono stata influenzata da quel successo perché è tutta un’altra storia. In questo caso, il protagonista si trasforma da eroe in antieroe. La sfida consiste nel tenere questo personaggio sul filo del rasoio facendolo amare al pubblico nonostante avesse fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Mi piace poi cavalcare vari generi. In questa serie c’è il giusto mix tra il thriller e il melò. Infatti nascerà anche un triangolo amoroso.
In questi ultimi anni le registe donne stanno conquistando successi importanti. Qualcosa sta cambiando?
Vengo da una bella gavetta ma ho lottato tantissimo in un mondo in cui le donne venivano sacrificate favorendo gli uomini che a differenza nostra riescono a fare squadra. A me hanno sempre dato le patate bollenti. Pur avendo un modo diverso di raccontare le storie, oggi mi sembra che le donne abbiano raggiunto la parità in questo settore.
Su cosa sta lavorando ora?
Fino a quando non andrà in onda l’ultima puntata non riesco a pensare a nulla di nuovo. Sono talmente concentrata su questo progetto che non ci sto pensando.
Cinzia Th. Torrini, video