Il domani tra di noi, la recensione del film drammatico

Il domani tra di noi

Il dottor Ben Bass è un rispettato neurochirurgo che l’indomani deve eseguire un delicato intervento chirurgico su un paziente di dieci anni, mentre Alex il giorno successivo dirà il fatidico sì all’altare al futuro marito. Peccato che per via di condizioni climatiche avverse il loro volo venga cancellato, scombinando radicalmente i loro piani. È allora che la donna propone al medico, dopo aver scoperto che questi si trova a condividere il suo medesimo disagio, di noleggiare un più costoso ultraleggero nel tentativo di schivare il maltempo e arrivare a destinazione come programmato.

Peccato che poco dopo che il piccolo aereo è decollato, l’avvicinarsi della tempesta e il simultaneo infarto del pilota, terrorizzato dalla situazione, portino il mezzo a schiantarsi tra le montagne innevate del Colorado. In compagnia di un labrador che si trovava a bordo, Alex e Ben dovranno cercare di sopravvivere in attesa dei soccorsi e con il passare del tempo il legame tra loro evolve in maniera inaspettata.

La recensione del film “Il domani tra di noi”: sopravvivere ad ogni costo

Una formula semplice semplice per lasciare campo aperto ai due divi protagonisti: non va molto per il sottile la sceneggiatura di Il domani tra di noi, che si premura di mettere l’uno accanto all’altra due star del calibro di Idris Elba e Kate Winslet, alle prese con personaggi dai toni e dagli umori prestabiliti. Da poco disponibile nel catalogo Netflix, dove ha conquistato l’attenzione e il cuore degli abbonati, il film diretto dall’israeliano Hany Abu-Assad parte da una premessa tipica dei survival-movie, che fin dai tempi del drammatico I sopravvissuti delle Ande (1976) e relativi aggiornamenti inclusi – Alive (1993) e La società della neve (2023), permette al pubblico di identificarsi nei malcapitati personaggi vittime di incidenti aerei.

A differenza dei suddetti titoli qui nessuna storia vera alla base, ma bensì il romanzo Le parole tra di noi di Charles Martin, pubblicato nel 2011. E i disastri in volo hanno la capacità di spingere il pubblico a immedesimarsi enormemente con i passeggeri al centro del racconto, come anche in quest’occasione.

Una sola via d’uscita

Va detto come le quasi due ore di visione sfruttino fin troppo questo concept, dimenticandosi di costruirvi attorno situazioni credibili e/o almeno parzialmente verosimili. Con la presenza del cane quale furbo e costante accompagnamento, la tensione – psicologica prima e sessuale poi – tra i due superstiti diventa sempre più scontata e prevedibile, con alcune forzature che tolgono parzialmente fascino ad un impianto che avrebbe necessitato di maggior originalità per dirsi effettivamente coinvolgente.

Le emozioni non mancano, sia chiaro, ma si ha l’impressione che in fase di regia e ancor prima di sceneggiatura, si sia favorito il compitino a colpo sicuro piuttosto che rischiare qualcosina in più, e l’epilogo quanto mai telefonato non ne è che un’ulteriore conferma. Il carisma dei succitati interpreti principali salva molto spesso in corner le ingenuità della narrazione, rendendo la visione sì godibile ma mai memorabile.

Conclusioni finali

Una survival-love-story con tutti i limiti del caso quella raccontata in Il domani tra di noi, potente contare sull’intensità sofferta di Idris Elba e Kate Winslet che mettono le toppe qua e là a una sceneggiatura spesso sbilanciata, forzante spesso la mano per trainare il racconto dove voluto.

Quando i protagonisti si trovano in balia della natura selvaggia e spietata in seguito allo schianto dell’ultraleggero sul quale viaggiavano, la lotta per la sopravvivenza si trasforma in una serie di sfide e in un percorso a ostacoli dove le emozioni vivono sulle confidenze e sulle scoperte, di sé e dell’altro, in una partita giocata tra disperazione e speranza dove le piccole vittorie equivalgono al sorgere di un nuovo giorno e di un altro ancora.

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