Arriva su Canale 5 “Il Discorso della Montagna – Storie di Beatitudini”, una docu-serie condotta da don Marco Pozza. Il programma è prodotto da Officina della Comunicazione con il sostegno di UniCredit e diretta da Dario Edoardo Viganò e Luca Salmaso. Ecco di seguito quando andrà in onda e chi sono i protagonisti delle 9 puntate.
“Il discorso della montagna – Storie di beatitudini” arriva su Canale 5 con don Marco Pozza: quando in tv
Prenderà il via domenica 23 ottobre, alle 8.45 su Canale 5, “Il discorso della montagna – Storie di beatitudini”, la nuova docu-serie condotta da don Marco Pozza. 9 puntate, ognuna delle quali racconta la storia di donne e uomini che hanno sofferto ma non si sono rassegnati, e combattendo hanno trovato il modo per risollevarsi. I protagonisti hanno intravisto un senso nella loro vita, spesso grazie a incontri con persone che li hanno accolti senza pregiudizi, per aiutarli a diventare quello che sono oggi.
Un testo di Giovanni Verga, letto dall’attrice Giulia Fiume, è l’ispirazione per la scoperta della Sicilia, cornice di tutte le storie, mentre don Marco Pozza guida il racconto dei nove “beati”. «Non volevo passassero in sordina i cent’anni dalla nascita di Verga: il suo mondo dei “vinti” è un mondo che, in questi anni, rivedo e rileggo nel volto dei detenuti con i quali vivo nel carcere di Padova», dichiara don Marco Pozza. «L’idea, dunque, era quella di rileggere il più celebre “elogio dei vinti” della storia, ovverosia le Beatitudini, abitando la città stessa del Verga, quella Catania fatta di chiaroscuri dove la bellezza e la disperazione combattono ogni giorno una dolorosa battaglia».
Chi è don Marco Pozza
DON MARCO POZZA, nato a Calvene nel 1979, dottore in Teologia, è cappellano del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova. Come scrittore ha all’attivo una ventina di libri, tra cui una trilogia sulla figura di Gesù Cristo (L’imbarazzo di Dio, L’agguato di Dio, L’iradiddìo). Assieme con Papa Francesco ha ideato e condotto quattro programmi televisivi: Padre Nostro (2018), Ave Maria (2019), Io credo (2020), Vizi e virtù (2021) dai quali sono nati altrettanti libri usciti per Rizzoli e tradotti in tutto il mondo. Ha scritto, inoltre, i testi della Via Crucis 2020, celebrata nella Piazza San Pietro vuota a causa della pandemia.
“Il discorso della montagna – Storie di beatitudini”: i protagonisti delle puntate
Prima Puntata – ALICE – Alice Quattrocchi: 16enne della “Generazione Green” con la vocazione per l’ambiente. Ha cominciato a scrivere un blog, si è messa in contatto con ragazzi del movimento internazionale “Fridays for future” e si è prodigata nella promozione di iniziative locali.
Seconda Puntata – KARAMO – Karamo Ceesay: ha 26 anni ed è un giovane gambiano giunto in Italia 8 anni fa. La sua non è stata un’infanzia facile. Per cercare miglior fortuna ha tentato quello che è conosciuto ai più come “viaggio della speranza”. Dopo aver attraversato il deserto ed essere salito a bordo di un gommone bucato è stato imprigionato negli infausti campi di detenzione libici. Lì ha subito ogni tipo di tortura. Arrivato poi nel centro di accoglienza Cara di Mineo, ha potuto studiare e sperimentare un vero clima di accoglienza e stringere nuove amicizie. Oggi è sposato, ha un bambino e ha imparato dall’Europa il valore della Pace e dell’accoglienza. È impegnato nell’accogliere i profughi e nella sua attività di mediatore per tutti coloro che hanno necessità di orientarsi, oltre che occuparsi dei senzatetto servendo loro pasti e sostegno.
Terza Puntata – MARINA – Marina Papa: nasce a Vizzini, il paese di Verga. Studia legge perché sogna di diventare magistrato spinta da fame e sete di giustizia. Il percorso universitario è per lei importante per apprendere le leggi e formarsi per poter diventare una “professionista” dell’ambito legale. Dall’età di 14 anni ha iniziato il suo percorso di attivista in ambito sociale presso la comunità di Sant’Egidio. Le sue attività principali sono il doposcuola con i bambini dai 3 agli 8 anni di quartieri difficili di Librino e di Civita, l’attività di insegnamento di italiano ai migranti e la consegna dei pasti agli indigenti oltre che altre funzioni di sostegno e supporto ai poveri.
Quarta Puntata – FRANCHINA – Francesco Grasso – ha 63 anni e buona parte della sua esistenza è legata a un luogo che per lei ha sempre rappresentato “casa”: San Berillo. Un quartiere a luci rosse da molti riconosciuto come uno dei più importanti del Mediterraneo. È lì che Franchina esercitava la professione. Nata uomo, divenuta donna in età adulta, non ha mai considerato il suo lavoro come qualcosa di peccaminoso. Nel 2000 un intervento massiccio delle forze dell’ordine ha cambiato la faccia del quartiere. Franchina, senza potersi relazionare coi suoi clienti, è caduta in una forte depressione. Ha iniziato a scrivere delle sue precedenti esperienze, quasi come si trattasse di un percorso terapeutico, e poi ha scelto di riprendere in mano la sua esistenza, cercando di dare nuova vita al quartiere che ama. Lo ha fatto offrendo soccorso ai ragazzi Gambiani finiti lì dopo la chiusura del Cara di Mineo, rivitalizzandolo con iniziative sociali come il cineforum – di cui si occupa in prima persona. La sua oggi è una quotidianità che trova una ragione nel senso di appartenenza al quartiere, con un unico piccolo rammarico: dopo aver dato tanto amore, non aver un affetto con cui condividere l’ultimo capitolo della sua vita.
Quinta Puntata – FRANCO – Franco Lo Presti: 63 anni e di passi falsi nella vita ne ha compiuti tanti. A seguito del fallimento del suo matrimonio e accuse di maltrattamento, è caduto in uno stato depressivo, arrivando a perdere anche il lavoro. A farlo soffrire più di ogni altra cosa è il disgregarsi del rapporto con i suoi figli. Una condizione che l’ha spinto a tentare il suicidio. Franco ha cercato di darsi fuoco, ma è stato salvato dalle forze dell’ordine. Avvicinandosi a sua moglie molti anni dopo il loro divorzio riceve accuse di stalking che lo portano a scontare un periodo di detenzione. Incontra la comunità di Sant’Egidio oramai diversi anni fa e, contento di aver trovato un nuovo contesto di amicizia e la possibilità di essere aiuto agli altri, ha chiesto che uno dei volontari della comunità andasse a casa sua e rimuovere il cappio. Oggi Franco ha trovato lavoro, per molto tempo è stato un bravo cuoco di un noto hotel del posto, e la sera prepara pasti caldi per i poveri della città. Una nuova famiglia dove Franco ha incontrato anche l’amore: Gabriella, la sua compagna da quasi otto anni.
Sesta Puntata – MIMMA – Mimma Ruvolo: 84 anni, si è sposata giovanissima e dopo aver perso due figli, è andata a vivere in Belgio dove ha lavorato come sarta inviando parte del suo guadagno ai familiari rimasti in Sicilia. All’estero vive le classiche esperienze tipiche di migranti, piccoli episodi di discriminazione. Tuttavia, non vuole tornare in Italia senza avere messo al mondo dei figli. Rientrata a Catania, non si sente più una siciliana come le altre e lo capisce anche dal trattamento delle altre mamme. A 56 anni la morte del marito l’ha spinta a rimboccarsi le maniche, lavorando come donna di servizio. Ha trovato la forza di iscriversi a una scuola serale dove ha preso la licenza media e non manca di fare il tifo per la nipotina, che fa competizioni di lotta greca romana a livello nazionale. Una voglia di combattere ereditata in tutto e per tutto dalla nonna.
Settima Puntata – SEBASTIANO – Sebastiano Mignemi: magistrato, Presidente Sezione Penale (Prima Corte di Assise) del Tribunale di Catania. È un uomo che porta avanti il suo lavoro nella consapevolezza della grande responsabilità che essa comporta. Attivo nella comunità di Sant’Egidio dove si ritrova per pregare e per partecipare direttamente alle iniziative di cura e sostegno dei poveri, dice di ricevere maggior nutrimento dai poveri e dalle loro fragilità di quanto egli possa donare loro. Racconta di un’amicizia speciale con il pescatore Pippo, prima senzatetto, che dice essere entrato a pieno titolo a fare parte della sua famiglia. Queste attività unite ad una fede nella giustizia, gli donano la forza e la tenacia di portare avanti con rigore e passione la difficile vita da magistrato.
Ottava Puntata 8. SILVIA – Silvia Buscaino: originaria di Marsala, sin da piccola si è trovata costretta a convivere con situazioni di violenza e abuso. Appena raggiunta la maggiore età si è sposata grazie alla classica “fuitina”. Il marito si è rivelato particolarmente manesco, ma quando lo stesso trattamento lo inizia a riservare ai loro figli, Silvia decide di rivolgersi ai servizi sociali e i bambini vengono trasferiti in istituto. Trasferitasi a Catania, le gravi condizione di indigenza la spingono a dormire in luoghi di fortuna come la spiaggia o l’aeroporto. Ma è proprio nel momento più buio che Silvia, alla Caritas, incontra Michele, un uomo senza fissa dimora che diventerà l’amore della sua vita. Nel tempo Silvia è riuscita a recuperare il rapporto con i figli. Oggi si impegna ad aiutare i più poveri con la voglia di restituire – lei dice – un po’ dell’amore di Dio che ha ricevuto nelle difficoltà della sua vita.
Nona Puntata – EMILIANO – Emiliano Abramo: è presidente della comunità di Sant’Egidio. È un padre di famiglia con i problemi di ogni genitore. Fin da adolescente si è interessato al prossimo. Con altri volontari, ha deciso di fondare un gruppo. Le difficoltà non sono però poche. Essendo un gruppo laico, la comunità non è vista bene dalla popolazione ma soprattutto dalle parrocchie locali, è difficile individuare una sede e a trovare uno zoccolo duro di volontari che non abbandonino il progetto. Tra lo studio e il lavoro, Emiliano dedica anima e corpo a questa missione e presto nasce Sant’Egidio, un luogo grazie al quale offre ospitalità ai bisognosi, ma che è allo stesso tempo fucina di idee e progetti sociali. Durante la pandemia si è rivelata un grande sostegno per i poveri. Nel futuro di Emiliano c’è la sua comunità. La convivialità, la lotta alla povertà, l’incontro tra le culture, la condivisione e la pace sono solo alcuni dei grandi traguardi che Emiliano e Sant’Egidio intendono raggiungere.
mi piace molto questa serie dedicata al Discorso della montagna.
Se fosse possibile, vorrei conosce i titoli delle novelle di Verga lette da Giulia Fiume da cui sono tratti i brani letti.
Grazie.