Il buono, il brutto, il cattivo: tutto quello che c’è da sapere sul capolavoro di Sergio Leone

Il buono, il brutto, il cattivo

Alzi la mano chi, almeno una volta, non ha visto Il buono, il brutto, il cattivo e soprattutto, alzi la mano chi non l’ha trovato irresistibile. Del resto il film di Sergio Leone datato 1966 è un cult ed uno dei film western più famosi della storia del cinema non a caso.

La regia magistrale, il cast strepitoso, l’originalità della trama, le musiche indimenticabili e le immagini mozzafiato, rendono Il buono, il brutto, il cattivo una pellicola senza tempo, capace di attraversare indenne le generazioni, i gusti e le epoche. Ecco perché è meglio non lasciarsi sfuggire l’occasione di (ri)vederlo su Nove nella prima serata di Mercoledì 16 Agosto: di seguito alcune curiosità che lo riguardano.

Il buono, il brutto, il cattivo: la trama in breve e il cast

Il film è ambientato durante la Guerra di Secessione americana. Tre fuorilegge cercano di eliminarsi a vicenda, ma poi si accordano decidendo di unire le forze per mettere le mani su un bottino da favola.

Come anticipato, la pellicola si avvale di un cast di eccezionale livello, con Clint Eastwood, Eli Wallach, Lee Van Cleef e Aldo Giuffrè nei ruoli principali.

Le curiosità sul film

Sui capolavori, si sa, aneddoti e curiosità si sprecano e Il buono, il brutto, il cattivo non fa eccezione. Il film chiude la cosiddetta “trilogia del dollaro” di Sergio Leone, che comprende anche Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più, e lo fa in maniera magistrale. La maggior parte della critica la considera la pellicola più riuscita delle tre. Ecco qualche curiosità (alcune davvero divertenti):

  • avete notato lo scheletro che si vede alla fine? Ebbene, non è finto, ma tutto ciò che resta di una signora spagnola. La donna, che era stata un’attrice, aveva lasciato scritto nel testamento di voler continuare a recitare anche da morta!
  • Orson Welles cercò di convincere Sergio Leone a non portare sul grande schermo un’opera ambientata nella Guerra Civile, perché l’argomento, a suo dire, non piaceva al botteghino (fatta eccezione per il mitico Via col vento). Il regista italiano non lo ascoltò… per fortuna!
  • nell’epica scena finale de Il buono, il brutto, il cattivo, Biondo spara alla corda che tiene legato Tuco. Al momento dello sparo, il cavallo su cui Wallach era seduto si spaventò e fuggì correndo all’impazzata. L’attore aveva le mani legate dietro la schiena ma riuscì a reggersi facendo forza sulle ginocchia e ne uscì indenne. Il cavallo fu recuperato a quasi un miglio di distanza dal set
  • il poncho che indossa Clint Eastwood è lo stesso degli altri film della trilogia. Venne rattoppato, ma lavato mai!
  • Lee Van Cleef era un attore molto dotato, che però aveva visto un brusco arresto in carriera a causa di alcune sue dipendenze. Leone gli regalò una seconda vita artistica rendendolo leggendario
  • di solito l’improvvisazione è parte di tutti i migliori lavori, anche al cinema. La scena di Tuco nel negozio di armi è completamente genuina. Wallach non sapeva praticamente nulla di armi da fuoco e così gli fu detto di fare ciò che voleva
  • inizialmente Eastwood non voleva prendere parte al film. Come fece Leone a convincerlo? Con 250000 dollari, una Ferrari e una percentuale sugli incassi!
  • per realizzare Il buono, il brutto, il cattivo ci sono voluti 1,6 milioni di dollari
  • la celebre frase “Quando si spara, si spara, non si parla” fu inventata al momento da Eli Wallach
  • Quentin Tarantino ha detto che questo è il suo film preferito.

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