“I Sansoni” di Striscia la Notizia, intervista ai fratelli Fabrizio e Federico: «Ci piacerebbe un giorno condurre Striscia»

I Sansoni

Fabrizio e Federico Sansone, in arte “I Sansoni”, sono due attori e creator siciliani. Fratelli nella vita e sul lavoro sono autori di loro stessi. Campioni del web con più di 400 milioni di visualizzazioni in pochissimi anni su tutte le piattaforme digitali, sono noti per la serie dedicata al ‘fastidio’ e per i loro ‘web-metraggi’. Il loro video dal titolo “IO non SONO RAZZISTA, però…”, ha totalizzato più di 30 milioni di visualizzazioni creando un vero e proprio dibattito sul razzismo. Nel 2018 debuttano a teatro con il loro primo spettacolo “Fratelli, ma non troppo!” con più di 40 date tutte sold-out.

Nello stesso anno arriva nella loro vita la tv con “Paperissima Sprint” dove conducono alcune puntate con Maddalena Corvaglia. Nella primavera 2019 in occasione della nuova edizione di “Ciao Darwin” in onda su Canale5 con Paolo Bonolis, conducono in streaming sulle piattaforme ufficiali del programma l’appuntamento settimanale “Top5 – Ciao Darwin”. Nel settembre di quest’anno sono approdati a “Striscia la Notizia” conquistando fin da subito il pubblico del Tg satirico. Noi di SuperGuidaTv, abbiamo intervistati Fabrizio e Federico Sansone in arte “I Sansoni”, con loro abbiamo parlato della loro carriera, del loro arrivo a “Striscia la Notizia” e dei loro prossimi progetti.

“I Sansoni”: intervista ai fratelli Fabrizio e Federico

Partiamo dall’inizio della vostra carriera: come nasce l’idea di essere degli attori?

Fabrizio: «Sono tante le motivazioni che ci hanno fatto avvicinare a questo mondo. Non ci sono molti casi di due fratelli che lavorano nel mondo della recitazione. Vaglielo a dire ai nostri genitori che non uno ma ben due figli non vogliono il posto fisso ma sognano l’arte dello spettacolo. Tutto è nato da una grande voglia di raccontare delle cose. Sentivamo il dovere di fare questo mestiere, abbiamo iniziato a raccontare quello che ci sentivamo dentro. Pian piano lo stiamo costruendo il motivo del perché facciamo questo lavoro. Io lavoravo in un centro commerciale e intrattenevo i miei colleghi e i clienti. Stessa cosa mentre facevo l’Università. Mi sono buttato in questo mondo. Credevo in quello che volevo fare».

Federico: «Io lavoravo invece come guardia giurata a Milano. Fabrizio mi ha convinto a lasciare un posto a tempo indeterminato per seguirlo in questa esperienza, che poi si è rivelata essere quello che volevamo entrambi. Non è stato facile crederci fin dall’inizio, forse il segreto è stato proprio quello di crederci sempre».

Voi siete partiti dal web: è una strada più facile conquistare prima il pubblico più giovane?

«In realtà siamo partiti dal teatro. Abbiamo iniziato a fare dei corsi di teatro e facevamo degli stage con degli attori che venivano da fuori. Il web è stato un trampolino di lancio e non un punto d’arrivo. Abbiamo iniziato a lavorare sul web perchè abbiamo visto che sarebbe stato appunto il trampolino più veloce e più vicino al nostro lavoro. Anche i nostri video, quelli che si trovano sulle nostre pagine, come quelli che mostriamo a “Striscia la Notizia”, sono stati montati da noi. È un cosa che ci piace fare»

400 milioni di visualizzazioni: secondo voi cosa ha conquistato il pubblico?

«Penso che per quanto uno possa creare una storia, se non c’è una certa naturalezza il pubblico se ne accorge. Il pubblico premia quel modo spontaneo di recitare. Penso sia quello che il pubblico ha visto, notato e soprattutto apprezzato in noi. Abbiamo raggiunto le 400 milioni di visualizzazioni in quattro anni, è un percorso che ci sta permettendo di crescere e di capire gli equilibri che ci sono all’interno di una carriera: l’importanza del dosarsi. L’effetto Fiorello ad esempio, sapere quando andare in overload per il pubblico e quando invece bisogna aspettare per caricarsi e per raccontare un’altra sfumatura del proprio percorso. Se si vede l’intrattenimento o la carriera, come la stiamo guardando noi, allora la si vede come un fattore umano. Se si vede il tutto solo come un fattore economico e prettamente di fama, allora è più legato a qualcosa di effimero, e a noi non ci appartiene. Non è che non ci appartiene perchè non ci piace la fama e i soldi, solo che il nostro pensiero è che la fama e il fattore economico siano una conseguenza del nostro lavoro».

Da solo il video “IO non SONO RAZZISTA, però…” ha totalizzato più di 30 milioni di visualizzazioni creando un dibattito per diversi mesi. Quando scegliete di affrontare temi importanti mettete in conto che potrebbe essere un’arma a doppio taglio?

«Abbiamo toccato con mano il fatto che parlare di determinati argomenti sia un’arma a doppio taglio. Soprattutto in un certo periodo, quando noi pensavamo di parlare di questioni civili, sono poi diventate questioni politiche in un attimo. Questo accade soprattutto sul web, dove ci sono persone che esprimono la loro opinione senza rispettare il pensiero dell’altro. Ultimamente facciamo fatica soprattutto con il Covid e con tutto quell’odio sul discorso dei vaccini. Non vogliamo essere parte di alcune diatribe, è bello che un nostro video sia al centro di un grande dialogo. Quello che ci dispiaciuto è che molti hanno fatto parte del dibattito in maniera non rispettosa delle idee altrui. Oggi è difficile con la società che si muove in un certo modo essere presi anche meno sul serio di come veniamo presi. Vedi, è semplice dire “sto facendo satira”, secondo noi è il pubblico che deve darci questa “etichetta”, se ti dai l’etichetta da solo, onestamente non so fino a che punto poi quello che fai sia arte».

Nel 2018 avete debuttato a teatro con “Fratelli, ma non troppo!”: state pensando anche a un nuovo spettacolo?

«Sì, poi con il Covid la nostra tournée teatrale era stata sospesa e quindi ci siamo riversati sul web e la nostra pagina social è letteralmente esplosa. Lo spettacolo è tornato quest’anno in teatro, durante il periodo estivo, ci siamo ripresi nuovamente tutto quello che era nostro. Sul nuovo spettacolo, ti posiamo dire subito di sì: stiamo preparando un nuovo spettacolo per l’estate. Ora stiamo pensando al lavoro che ci lega a Striscia la Notizia, perchè è qualcosa che abbiamo sempre sognato, poi è chiaro che c’è l’idea di approdare al cinema, anche quello è un nostro sogno, ma vogliamo farlo con quel grado di complessità che serve per arrivare al cinema. Non vogliamo farlo da sprovveduti perchè c’è tanto rispetto da parte nostra per il mondo del cinema. Questo lavoro a Striscia la Notizia ci sta aiutando molto anche per avvicinarci al mondo del cinema».

Sempre nel 2018 con Maddalena Corvaglia avete condotto alcune puntate di “Paperissima Sprint” su Canale5. Raccontateci questo debutto al fianco di Maddalena e con la grande famiglia di Antonio Ricci?

«Si, è lì che abbiamo conosciuto Antonio Ricci e Lorenzo Beccati, il nostro autore responsabile. Abbiamo fatto il nostro ingresso in punta di piedi nella grande famiglia di Antonio Ricci. Lavorare con delle maestranze che lavorano in quel programma da 35 anni è straordinario, è un’esperienza di crescita da fortunati. A Striscia la Notizia ci sono i trucchi dell’intrattenimento più importanti degli ultimi anni della storia della tv. Maddalena è stata straordinaria, noi eravamo spaventati e subito ci ha messi a nostro agio».

Nel 2019 in occasione della nuova edizione di “Ciao Darwin” con Paolo Bonolis, avete condotto in streaming l’appuntamento settimanale “Top5 – Ciao Darwin”. Ciao Darwin a quanto pare tornerà il prossimo anno: voi sarete nuovamente impegnati con il programma?

«Al momento non sappiamo ancora nulla. Farne parte è stato straordinario. Paolo Bonolis, Luca Laureati, ma la stessa SDL di Sonia Bruganelli sono stati fantastici. Paolo e Sonia sono insieme una “macchina lavorativa” straordinaria che abbiamo avuto il privilegio di vedere all’opera. È stata un’esperienza bellissima. A noi piace sposare dei progetti che possano farci crescere nel nostro percorso lavorativo».

Da settembre siete a Striscia la Notizia: come nasce questa nuova collaborazione con Antonio Ricci?

«Ci arriva una telefonata di Lorenzo Beccati e poi di Antonio Ricci che ci chiede di lavorare in questa grande famiglia. Abbiamo raggiunto un grande obbiettivo. Il 2022 è per noi l’anno del salto grazie a Striscia la Notizia. Sembra una favola: una cosa è raccontarla un’altra è viverla da dentro. Aver avuto questo coronamento della nostra carriera è stato bellissimo. Quando lo abbiamo detto ai nostri genitori erano contentissimi. Antonio Ricci ci ha raccontato che all’inizio anche i suoi genitori non riconoscevano il suo mestiere come un vero e proprio lavoro».

Sognate un giorno di essere i due conduttori di Striscia la Notizia?

«Assolutamente si, fin da quando eravamo piccoli. Chi fa questo mestiere sogna quel bancone. Noi poi siamo una coppia di fratelli, sarebbe bellissimo. Abbiamo tanto coraggio, non ci tiriamo mai indietro. Condurre Striscia sarebbe straordinario. Non è che la parola comici ci stia stretta, vorremmo però sperimentare anche altre situazioni: la conduzione è sicuramente una di queste».

Avete avuto accanto Valentino Picone durante la nostra crescita che vi ha sempre guidati e indirizzati e che insieme a Salvo Ficarra rappresentano una leggenda del panorama artistico italiano. Ci raccontate come vi siete conosciuti e quali consigli vi ha dato?

Fabrizio: «È nato tutto grazie a Stefania Petyx quasi dieci anni fa. Siamo andati a cena, e lei ci ha presentati a Valentino e Salvo: lei è la nostra madrina artistica, ci ha sempre detto di continuare a credere nel nostro progetto. Solo guardando lavorare Salvo e Valentino si percepisce tutto quello che c’è dietro, l’importanza di curare i dettagli. Ricordo che quella sera Valentino era stanco perchè aveva appena finito la puntata e nonostante la stanchezza lui ha voluto incontrarci insieme a Salvo, ci hanno dato tantissimi consigli».

Federico: «Valentino quella sera principalmente a me disse: “Puoi rischiare e continuare a fare quello che stavi facendo oppure non provarci e avere il rimorso di non averci provato”. Quella frase è stata fondamentale per entrambi».

Molti attori comici sognano il palco di Zelig. È da poco finita una fortunatissima stagione: vi piacerebbe salire su quel palco?

«Delle volte ci siamo stati, è una cosa che ci stuzzica moltissimo però non siamo ancora pronti a trasformare quello che abbiamo fatto a teatro per un contenitore televisivo. Stiamo scrivendo il nostro secondo spettacolo, appena ci mettiamo a scrive qualcosa per quel tipo di situazione sicuramente proporremo qualcosa».

Nella vostra biografia c’è scritto che vi piacerebbe diventare attori e registi professionisti: registi per un film su?

«Ci piacerebbe dirigere sicuramente un film nostro e dirigere noi stessi. Maggiormente per curare nei dettigli tutto il nostro progetto. Un film su quale argomento? Magari avessimo una risposta a questa domanda. Sicuramente sentiamo il bisogno di raccontare qualcosa in un lungometraggio».

Progetti futuri: cosa ci raccontate?

«Il secondo spettacolo da preparare, debuttiamo in estate. Per noi il teatro è la palestra più importante. Sicuramente vorremmo continuare l’esperienza in tv con la possibilità di trasformala man mano anche in altro».

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