Dal 25 ottobre sbarca su Disney Plus la serie I Leoni di Sicilia tratta dal bestseller di Stefania Auci. Un adattamento particolarmente atteso considerato lo straordinario successo del libro che, appena uscito, ha conquistato il cuore di milioni di lettori. La saga de I Leoni di Sicilia è una storia di riscatto sociale che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861. Protagonista la famiglia Florio che ha deciso di abbandonare la propria terra, la Calabria, per cercare fortuna in Sicilia. Qui però i fratelli Paolo e Ignazio, commercianti di spezie, incontreranno la diffidenza dei palermitani che faranno di tutto per ostacolare la loro attività.
Intervista a Vinicio Marchioni, Paolo Briguglia e Ester Pantano
Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva gli attori Vinicio Marchioni, Paolo Briguglia e Ester Pantano. A loro abbiamo chiesto se i Florio possono considerarsi vittime di pregiudizi in virtù dell’avversione nei confronti dello straniero o se invece siano da considerarsi vittime dell’invidia di qualcuno solo per il fatto di avercela fatta. Vinicio risponde: “Penso che era una società diversa da quella in cui siamo abituati a muoverci oggi. La differenza economica e quella tra le classi era molto forte e settoriale. I Florio arrivano da mercanti e vengono trattati come pezzenti ma hanno fame di riscatto. Mi verrebbe da dire che è sempre un problema di identità nel senso che ognuna di queste classi ha sempre la necessità di riconoscere di affermare la propria identità nei confronti degli altri. Paolo e Ignazio dimostrano di avere una grande forza di volontà nel rivendicare la loro identità”.
Paolo Briguglia fa notare come all’epoca in cui è ambientata la serie la Sicilia fosse una terra ricca: “La città era molto fiorente e non c’era stata ancora l’unità d’Italia. La Calabria invece era una terra poverissima e coloro che si trovavano costretti a lasciare la loro terra sono quelli che noi oggi potremmo definire migranti”. Ester Pantano interpreta nella serie Giuseppina, la moglie di Paolo. La donna è costretta a lasciare la propria terra e i propri affetti per seguire il marito dispotico e violento.
Le chiediamo se in Giuseppina abbia intravisto una matrice femminista: “Non è un’eroina femminista. Penso piuttosto che sia una donna consapevole delle regole che l’epoca imponeva. Giuseppina sa che a scegliere il marito per lei è la sua famiglia. C’è una scena che mi ha particolarmente toccato in cui quando la famiglia la porta a conoscere il futuro marito lei pensava che sarebbe stato Ignazio a toccarla in sorte”. Ad oggi, sono molti i giovani che abbandonano le loro terre per cercare un’opportunità migliore. A conclusione dell’intervista abbiamo chiesto loro se l’emigrazione italiana sia da considerarsi un’opportunità o una sconfitta per il nostro Paese.
Ester Pantano, che ha dovuto lasciare la Sicilia per studiare a Roma, ha ammesso: “Mi sono trasferita a Roma perché mi sono resa conto che in Sicilia non c’era un luogo dove potessi studiare. Penso che per formarsi sia necessario andare dove sai che puoi avere qualcosa di più e penso che sia altrettanto necessario poter tornare per portare qualcosa che è tuo. E’ bene non dimenticare mai le proprie radici”.