La pittoresca cittadina di Hope Springs si prepara come ogni anno a festeggiare l’imminente Natale. In quella piccola ma accogliente comunità vive Kathy, un’affascinante quarantenne tragicamente rimasta vedova,che si trova alle prese con piccoli problemi domestici. Una disorganizzazione che è un tragicomico riflesso della perdita del marito, un tuttofare morto a causa di una grave malattia. Nonostante ciò, il suo spirito gentile non è stato spezzato ed è benvoluta da tutti, continuando a occuparsi del suo locale, un ristorantino di cui va estremamente fiera.
Un giorno una sua amica, proprietaria di un negozio di vestiti, le regala una sciarpa rossa e calda, sperando che possa donarle un po’ di magia natalizia. Kathy avvolge l’indumento attorno a una scultura di ghiaccio ritraente un pupazzo di neve, installata nella piazza centrale della città e, durante la notte questa si trasforma in un affascinante giovane di nome Jack. In seguito a una serie di vicissitudini, la protagonista lo accoglie in casa sua, ignara delle sue reali origini, e con il procedere dei giorni tra i due si crea un legame sempre più stretto.
La recensione di Hot Frosty: una storia che scalda il cuore
Natale si avvicina sempre di più e le varie piattaforme di streaming cominciano a essere invase già con largo anticipo di titoli a tema. Non fa eccezione Netflix, che negli ultimi giorni ha visto l’entrata in catalogo di questo film pensato per il mercato televisivo d’Oltreoceano, che si ispira a varie leggende folkloristiche relative a quello che, almeno nell’iconografia, è considerato il periodo più lieto dell’anno.
Eccoci così a parlare su queste pagine di Hot Frosty – Una magia di Natale, che fin dal nome del personaggio “magico” richiama un cult a tema di fine anni Novanta, ovvero quel Jack Frost (1998) che vedeva protagonista Michael Keaton. Se lì era un papà/marito assente, deceduto prematuramente, a reincarnarsi in un pupazzo di neve, qua i ruoli si ribaltano, in quanto è una scultura inanimata a prendere vita e far innamorare di sè la protagonista, per altro affetta da una tragedia nel suo recente passato.
Prevedibile ma gradevole
Il tutto naturalmente in un’atmosfera all’insegna della felicità collettiva, tra canzoncine rassicuranti e conosciute e quella neve che fa tanto Natale, rendendo il tepore della quiete domestica rifugio sicuro…ma non per tutti. Jack infatti rischia letteralmente di sciogliersi se si trova in ambienti dalla temperatura troppo elevata, elemento che aggiunge un pizzico di suspense e atto a trainare il racconto verso quell’epilogo che esalta per l’ennesima volta il significato di comunità.
Hot Frosty – Una magia di Natale non ha molte pretese ma a dispetto di altre produzioni omologhe riesce a intrattenere il principale target con garbo e dolcezza, sfruttando al meglio la bellezza per nulla appassita dell’ex Mean Girls (2004) Lacey Chabert, con tanto di citazione / omaggio alla allora collega di set Lindsay Lohan. Gag innocue ma divertenti e quel pizzico di romanticismo che non guasta per novanta minuti che si dimenticano sì in fretta, ma che durante la visione intrattengono senza mai strabordare di retorica o di gratuita melassa.
Conclusioni finali
Rimasta prematuramente vedova, Kathy vive nella tranquilla cittadina di Hope Springs e con il Natale alle porte risveglia magicamente, tramite una sciarpa dal color rosso, una scultura di ghiaccio, che assume vita propria nelle vesti di un aitante giovane. L’incredula protagonista si ritroverà a ospitarlo e ritroverà grazie a lui la voglia di vivere e, forse, di riscoprire l’amore.
Una commedia romantica ambientata nel periodo delle festività, che svolge il suo compito di intrattenimento tematico con delicatezza ed efficacia, pur senza particolare originalità. Hot Frosty – Una magia di Natale può contare su una protagonista luminosa come Lacey Chabert e su un’atmosfera all’insegna della lietezza, per fortuna mai stucchevolmente fine a se stessa.