Honeymoonish, recensione (no spoiler) della commedia romantica

Honeymoonish

Il film racconta la tormentata love-story tra Hamad e Noor. Lui è un giovane ambizioso che lavora per l’azienda del padre, il quale ha sospeso uno dei suoi progetti a meno che lui non trovi una moglie e la metta incinta entro un mese. Peggio ancora, se Hamad non soddisferà la richiesta del genitore, verrà licenziato e tagliato fuori dal testamento. Disperato, chiede aiuto al suo migliore amico, Wael, per rintracciare una candidata sposa.
Entra così in gioco Noor: un’istruttrice di fitness follemente innamorata del suo ragazzo, Youssef, ignara che questi le abbia mentito e sia prossimo alle nozze con un’altra ragazza. Noor è pronta a tutto per vendicarsi e confida con la sua migliore amica, Amal, per individuare un potenziale marito in breve tempo, in modo da rendere geloso il suo ex. I destini dei due finiscono per incrociarsi e il matrimonio viene celebrato in fretta e furia, con la luna di miele che per ovvie ragioni si rivelerà più complicata del previsto…

Honeymoonish: in cerca d’amore – la recensione (no spoiler)

Batte bandiera del Kuwait, anche se è stata girata in gran parte in Libano, questa commedia romantica che fin dal suo arrivo nella piattaforma ha conquistato il pubblico di abbonati, piazzandosi al primo posto dei film più visti su Netflix. Lo stato arabo non ha una cinematografia molto conosciuta al di fuori dei confini nazionali ed è perciò con curiosità che ci siamo appropinquati alla visione, salvo scoprire come i cento minuti di Honeymoonish richiamino a un immaginario ben consolidato, quello delle rom-com americane di inizio millennio, all’insegna del motto “tutto il mondo è Paese“.

Certo vi sono alcuni chiari e ovvi rimandi alla cultura autoctona, dallo scontro tra tradizione e modernità fino ad alcuni dogmi più o meno oltranzisti: non è un caso che un leit-motiv narrativo siano le ricorrenti chiamate della zia di lui, dubbiosa sul fatto che i novelli sposi potrebbero essere “fratelli di latte” e se il matrimonio fosse consumato sarebbero colpevoli di un potenziale incesto.

Non sarà un’avventura

Il resto gioca su situazioni alquanto stereotipate, con il tema della gelosia a far capolino nella seconda metà, quando torna prepotentemente in ballo quell’ex fidanzato traditore ora pronto a tutto pur di riconquistare l’indecisa protagonista. Equivoci a più non posso in una sceneggiatura non priva di forzature, destinata ovviamente all’immancabile lieto fine per la gioia del principale target di riferimento.
Salti nel vuoto sulla zip line, giri in funivia, allegre scampagnate; e poi ancora feste in discoteca, bagni in piscina e gite al mare, con suggestivi alberghi di lusso a far da palcoscenico a questo viaggio di nozze sui generis. La formula come detto è prevedibile, ma una manciata di situazioni risultano discretamente divertenti e i due interpreti principali hanno una certa simpatia, anche se a tratti la Hamad di Nour Al Ghandour appare fin troppo caricata. I voice-over, sia femminile che maschile, aprono e chiudono una visione semplice, perfettibile ma non disprezzabile.

Conclusioni finali

A tratti il taglio eccessivamente caricaturale e le forzature di sceneggiatura rischiano di appesantire l’evoluzione del racconto, ma Honeymoonish si affida alla simpatia dei due protagonisti e a un impianto narrativo consolidato per giocare a colpo sicuro. Questa commedia romantica kuwaitiana, ambientata per gran parte in Libano, non regala grosse sorprese, tra il classico gioco degli equivoci e gelosie / idiosincrasie assortite ad alternarsi nelle diverse gag, facendo ridere qua e là anche grazie al buon feeling tra i due protagonisti, capaci di dare un po’ di verve a un impianto abusato.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here