Non è facile tradurre la verve e la fantasia scalcagnata e senza precedenti della scrittura di Neil Gaiman e di Terry Pratchett; entrambi mastri del fantasy letterario contemporaneo, hanno dato assieme vita al piccolo romanzo “Buona Apocalisse a tutti!”, nel tempo diventato un caso letterario molto apprezzato.
Dal libro, è nata nel 2019 una serie tv targata Amazon Prime Video dal titolo Good Omens, adattamento piuttosto fedele delle vicende apocalittiche ma assolutamente ironiche e grottesche con due protagonisti d’eccezione: David Tennant nei panni del demone Crowley e Michael Sheen in quelli dell’angelo Aziraphale. Voce narrante d’eccezione per il premio Oscar Frances McDormand per una serie che è stata già rinnovata per una seconda stagione.
La trama di Good Omens
Ma di cosa parla il peculiare Good Omens? Ecco la trama della prima stagione, in attesa dell’arrivo del secondo appuntamento televisivo prossimamente sempre su Prime Video: nel 2019 le forze del Paradiso e le potenze infernali hanno deciso di scatenare l’Apocalisse. L’evento che innescherà la fine del mondo è la venuta dell’anticristo, come è scritto nelle “Belle e accurate profezie” di Agnes Nutter. Il demone Crowley (David Tennant) e l’angelo Aziraphale (Michael Sheen), rappresentanti delle rispettive fazioni sulla Terra e ormai affezionati alle usanze terrestri, si alleano per scongiurare la fine del mondo.
Good Omens, perché guardarlo?
Perché la serie diretta da Douglas Mackinnon e creata dallo stesso Neil Gaiman conserva tutta la stravagante anarchia e divertimento del romanzo che quest’ultimo aveva pubblicato a quattro mani assieme a Terry Pratchett. Con Good Omens, si mette in scena uno scontro tra Bene e Male con le lettere maiuscole che però non ha il sapore dello spettacolo manicheo a cui moltissima produzione televisiva e cinematografica ci ha abituati da tantissimo tempo. E quindi, sì agli effetti speciali (che in ogni caso, sono pochi e funzionali alla narrazione), ma anche un grandissimo sì al piacere del racconto e della scritttua dei suoi personaggi.
Tutto l’irresisitibile fascino della serie tv targata Prime Video sta sostanzialmente nella dicotomia che lega e allo stesso tempo separa i destini e le vite ultraterrene dei due protagonisti principali: da una parte, il demone Crawley interpretato da un sexy e dannato David Tennant, dall’altro la querula sapienza e bon ton dell’angelo Aziraphale di Michael Sheen; la loro forza congiunta, apparentemente cacofonica, sarà la chiave per salvare la vita degli esseri umani sulla Terra e prevenire la venuta dell’Anticristo. Se non basta questo a convincervi a guardare Good Omens, cos’altro?
Perché non guardare Good Omens
Forse Good Omens non avrà l’allure e la facilità di consumo di altri prodotti televisivi contemporanei ben più dinamici e semplicistici, senza troppi giri di parole e dritti al sodo dell’azione. Il prodotto nato dalla mente geniale di Neil Gaiman e Terry Pratchett difatti, non è il solito fantasy urbano che assale le sezioni delle librerie odierne, così come la serie che ne è stata ispirata non si lascia andare a spiegazioni e risoluzioni che seguono necessariamente la logica generale.
Uno show televisivo anarchico e felicemente “apocalittico” che potrebbe non convincere del tutto un pubblico alla ricerca di un prodotto seriale più semplice ed immediato, libero dal raffinato e spesso incomprensibile (almeno per noi) humor britannico e da visioni fantasy di certo non troppo vicine alla sensibilità magica che invece ha conquistato il mondo con Harry Potter, per fare l’esempio più clamoroso e al contempo più diametralmente opposto a quello di Gaiman e Pratchett. Sta a voi cari spettatori approcciarvi a Good Omens con la giusta forma mentis e un pizzico in più di sana curiosità verso una televisione “altra”.