Senza Gomorra il venerdì di Sky Atlantic non sarà più lo stesso. La serie televisiva ha chiuso col botto e la quinta stagione è già in fase di scrittura. Come abbiamo visto nell’ultimo episodio di Gomorra 4, nella prossima stagione avremo due scontri: Sangue Blu contro O’ Diplomato e Genny contro i cugini Levante. L’attesa è già snervante.
Gomorra, intervista a Roberto Oliveri
La redazione di SuperGuidaTv ha intervistato in esclusiva Roberto Oliveri, alias Ronni di Gomorra – la serie. Nella quarta stagione, Ronni è stato il braccio armato di Enzo Sangue Blu e in un paio di occasioni gli ha salvato la vita. La nostra redazione l’ha contattato per sapere le sue sensazioni e le sue emozioni riguardo alla quarta stagione di Gomorra.
Partiamo dall’ultima scena della terza stagione di Gomorra. C’eri anche nella scena d’addio di Marco D’Amore alias Ciro Di Marzio: che aria si respirava e quali emozioni hai provato?
Sono stati tre giorni interminabili. Marco ha dato tutto sé stesso in quella scena ed è stato da insegnamento per tutti. L’aria era tesa, perché ovviamente era una scena molto significativa. È stato molto emozionante, soprattutto con Napoli alle spalle.
Ci racconti il tuo primo incontro con i registi e se ti hanno chiesto qualcosa in particolare per il tuo personaggio?
Ho avuto il primo approccio con il mondo di Gomorra durante la seconda stagione, perché ho fatto alcuni provini per altri personaggi. È stata una strada abbastanza lunga. Per quanto riguarda il mio personaggio, ho cambiato molto il look per modificare la faccia da bravo ragazzo. Il taglio di capelli è stata la fortuna del personaggio. Per il resto, io vengo dall’Argentina ma ho vissuto nella periferia di Napoli sin da bambino e sono sempre stato uno scugniziello. Sono partito da quello e unendo le due cose è venuto fuori Ronni.
Hai mai dato un suggerimento ai registi nel fare qualcosa per il tuo personaggio?
I protagonisti hanno più voce in capitolo. Tutta la squadra di Gomorra, però, ti prende in considerazione e puoi dire la tua senza alcun problema.
Durante la terza stagione eravate un clan di scalmanati che pian piano ha conquistato Forcella. Nella quarta stagione, invece, ci sono state parecchie frizioni interne. Com’è stato girare questa quarta stagione e quali emozioni ti ha lasciato?
Sì, noi eravamo un gruppo di scugnizzi. La terza stagione è stata molto divertente. Nella quarta si è rotto qualcosa nel clan perché il potere piace un po’ a tutti. Alcuni personaggi, come Golia, hanno cercato di primeggiare. Ronni, invece, ha deciso di schierarsi dalla parte di Sangue Blu. Anche la quarta stagione è stata molto divertente perché si sono create molte dinamiche. Gomorra mi ha fatto crescere molto sia come attore che come persona.
Restando appunto sulle scena, una delle più cruente è stata quella della morte di Golia: cosa si prova nel girare queste scene non solo come attore, ma anche come persona?
Quel giorno lì mi successe una cosa molto particolare. È stata una coincidenza importante. Qualche giorno prima, infatti, era venuta a mancare mia nonna, quindi ho girato quella scena con il tema della morte che era molto ricorrente nella mia testa e nel mio cuore. A questo si aggiunge che è stato comunque un dispiacere perché io, Francesco Capriello (Golia), Arturo Muselli (Sangue Blu) e Alessandro Palladino (Bellebuono) abbiamo praticamente iniziato insieme l’esperienza con Gomorra in Bulgaria. Per me è un amico, ma nella finzione ho dovuto immaginarlo come un traditore. Quella giornata io e lui non ci siamo parlati, eravamo freddi e distaccati.
Arriviamo ad una delle scene finali di Gomorra 4, dove trovate i vostri amici ammazzati nel rifugio. Com’è stato girare una scena così forte e anche in questa occasione cosa hai provato?
Ti racconto un aneddoto molto carino. Durante un ciak, nel trascinare Enzo fuori dalla stanza, cademmo ed ho ancora un segno sulla gamba. È stata una scena molto forte: l’orario notturno, la corsa affannata su per le scale e poi la fine di un altro personaggio molto importante sia per la serie che per il nostro gruppo. Noi nella vita reale ci vogliamo veramente bene. Ronni in questa stagione è stato il braccio armato di Enzo e in quell’occasione, come nella scena del centro massaggi, ho cercato di salvaguardare Enzo.
Gomorra 5, le sensazioni di Roberto Oliveri
Ronni è riuscito a sfuggire alla faida di Napoli Centro, dunque lo rivedremo in Gomorra 5 accanto ad Arturo Muselli e Alessandro Palladino. Abbiamo chiesto a Roberto Oliveri cosa ci dobbiamo aspettare dalla prossima stagione di Gomorra. Di seguito le sue dichiarazioni:
La quinta stagione di Gomorra è in fase di scrittura: secondo te cosa ci dobbiamo aspettare in particolare dal clan di Enzo?
Secondo me Gomorra offre sempre un ottimo prodotto. Non delude mai. Non so minimamente cosa abbiano in mente gli ideatori della serie, ma sicuramente dobbiamo aspettarci di tutto. Per il mio personaggio spero che succeda qualcosa di interessante.
Dopo la strage della quarta stagione hai un po’ paura di dover abbandonare la serie nella quinta stagione?
È un po’ la paura di tutti gli attori di Gomorra. Infatti quando arriva la telefonata di uno dei produttori ci facciamo il segno della croce (ride ndr.). Con tutta la guerra che c’è chissà se Ronni farà una brutta fine…
La quarta stagione ha visto l’esordio di Marco d’Amore in regia: ce lo descrivi nelle vesti di regista?
Marco è una persona veramente eccezionale. Ha lavorato su tutte le piccole sfumature, anche sulle comparse. Noi attori abbiamo percepito tutto. Per me Marco è sempre stato il codice di Gomorra. Purtroppo ci ho lavorato poco con lui, ma si può apprezzare il lavoro che ha fatto sul personaggio di Nicola. Avrà sicuramente un bel futuro da regista.
Roberto Oliveri, le parole sul suo futuro
Roberto Oliveri nasce come calciatore, ma poi scopre la passione per la recitazione. Muove i primi passi a teatro e poi esordisce in televisione con la serie televisiva Gomorra. Abbiamo chiesto all’attore quando toglie i vestiti di Ronni quali indossa. Di seguito le sue dichiarazioni:
Oltre Gomorra ci sono altri progetti in cantiere di cui puoi parlarci?
Ho lavorato ad un’altra serie Sky, ma è top secret. Sono a teatro in questo periodo a Torino con lo spettacolo “Spogliatoio”, che parla di un gruppo di calciatori che, oltre alla fama, hanno anche un mondo interiore fatto di affetti e sentimenti. Dopo Torino saremo a Roma e poi porterò a Napoli un mio spettacolo.
Qual è il tuo sogno?
Mi piacerebbe interpretare un personaggio impegnativo, metterci anima e corpo, a tematica sociale e con un regista bravo. Poi vorrei che la mia famiglia stia bene, vorrei avere dei figli e avere stabilità con il mio lavoro.
In bocca al lupo Roberto da tutta la redazione di SuperGuidaTV.