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Giuseppe Rinaldi torna su Raidue con “Detectives – Casi risolti e irrisolti”

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Dopo essere stato autore di punta di “Chi l’ha visto” ma anche di “Commissari- Sulle tracce del male”, Giuseppe Rinaldi torna da sabato 12 giugno su Raidue alle 22.40 con il nuovo programma “Detectives – Casi risolti e irrisolti”. Sei puntate avvincenti in cui il giornalista, in collaborazione con la Polizia di Stato, ripercorrerà casi risolti che hanno tenuto gli italiani con il fiato sospeso o cold case che ancora aspettano di essere risolti. Fra i casi risolti che verranno affrontati nel corso del programma ci sarà quello di Isabella Noventa e del criminale Maurizio Minghella, serial killer condannato all’ergastolo. I delitti di Flavio Sinni, Eleonora Scroppo e di Pasqualina La Barbuta saranno invece alcuni dei casi irrisolti che verranno posti all’attenzione dei telespettatori.

“Detectives – Casi risolti e irrisolti”, Giuseppe Rinaldi torna su Raidue

Alla conferenza stampa a cui abbiamo partecipato in streaming hanno partecipato il direttore di Raidue Ludovico Di Meo, il direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina e il giornalista Giuseppe Rinaldi. Noi di SuperGuida TV abbiamo chiesto proprio a Giuseppe Rinaldi di rivelarci quale caso trattato nella sua carriera lo abbia più colpito. A tal proposito ha dichiarato: “Io vivo in Prati, a Roma, e passo spesso sotto a via Poma. Non riesco a dimenticare quella vicenda, anche se ci sono tanti altri casi che hanno meritato la mia attenzione. Forse perché ho conosciuto i parenti, mi auguro potremo tornare su via Poma magari nella prossima edizione”.

Una risposta che sembra anticipare una seconda edizione del programma. Poi sempre a Rinaldi abbiamo chiesto di commentare la recente notizia della scarcerazione di Giovanni Brusca: “Riguardo a Brusca, io la penso in un certo modo. Prendo ad esempio Minghella: a quell’uomo, dopo aver trascorso 15 anni in galera, dopo aver ucciso 4 donne, viene data la semilibertà. Senza perizie accurate. Quando esce dal carcere riprende ad uccidere altre donne. Non conosco abbastanza il caso di Brusca, ma io ci penserei un pochino. Certe storie sono complesse. Io ho raccontato la storia del bambino sciolto nell’acido da Brusca. Ho delle perplessità, concedetemele”.

A prendere la parola è stato anche Francesco Messina che ha seguito la vicenda dal punto di vista investigativo: “Non avevamo idea di come fosse costituita Cosa Nostra. Se siamo arrivati in 29 anni a questi risultati eccellenti sulle indagini, è stato grazie ai collaboratori di giustizia. La norma sui collaboratori è stata una delle più grandi preoccupazioni di Totò Riina. E’ inevitabile rispettare la norma. In base al profilo di gravità dei reati del collaboratori, viene effettuato un giudizio prognostico sulla possibilità di ricaduta del collaboratore. Brusca, forse, poteva fornire qualche spiegazioni in più in relazione alle sue conoscenze”, ha precisato.

Non si parlerà di Denise Pipitone a “Detectives – Casi risolti e irrisolti”

Tra i casi irrisolti, non figura quello di Denise Pipitone. Una scelta mirata e consapevole, ha spiegato il conduttore Giuseppe Rinaldi: “Mi occupo di cronaca nera da tanti anni, non mi va di entrare in polemica con nessuno. Vi sembra normale toccare un argomento del genere nel momento in cui il mondo se ne sta già occupando? Io ho vissuto il caso a Mazara del Vallo dai primi momenti. Dal momento in cui è emersa la ragazza russa io sapevo che non era lei. Sarebbe bastata un’indagine antropometrica, senza aspettare i tempi morbosi della tv russa. Quando ci sono casi che assomigliano alle favole, alle storie, ci troviamo di fronte a un interesse fortissimo da parte del pubblico. Ecco Denise è come Biancaneve, vittima pura e innocente. Come lei altre storie drammatiche. I mass media raccolgono un interesse già presente nel pubblico, e lo alimentano. Sanno che spingendo su un caso si ottiene un risultato maggiore”.

Sulla possibilità di allargare nel palinsesto di Raidue l’offerta del genere crime, il direttore di Raidue Ludovico Di Meo ha sottolineato: “Bisogna avere un certo equilibrio ma sicuramente è un terreno formidabile di spunti. L’interesse attorno al genere crime è enorme, sia dal punto di vista della finzione che della realtà”.

Non è un caso se dopo le richieste dei telespettatori da lunedì 7 giugno tornerà Milo Infante con “Ore 14” ad occuparsi del caso di Denise Pipitone nel tentativo di scoperchiare la verità sulla bambina scomparsa ormai diciassette anni fa a Mazara del Vallo.

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