Il Giffoni Film Festival si è aperto in questa edizione anche al mondo dei podcast. La sezione Impact della manifestazione dedicata ai giovani ha avuto il privilegio di avere sul palco uno dei podcaster italiani del momento, Gianluca Gazzoli per il suo podcast Basement.
Gianluca Gazzoli, intervista al Giffoni 54
Noi di SuperGuida TV lo abbiamo video intervistato in esclusiva. Il suo podcast è davvero un grande successo, un mix di chiacchiere e confessioni che fa il pieno di visualizzazioni anche sui social. Andare in questa direzione non è stata proprio una scelta voluta come ha rivelato Gazzoli ai nostri microfoni:
“E’ successo tutto in modo spontaneo. Ho notato che quando l’ospite si trova a suo agio si apre, senza remore. E’ quello poi che succede nella vita quando ti confidi con una persona. La capacità di riuscire a tirare fuori questo tipo di contenuti è per me motivo di orgoglio”.
Tra gli ospiti che più lo hanno sorpreso, Gazzoli fa alcuni nomi: “Tra quelli che si sono lasciati andare e che mi hanno colpito di più cito Rocco Siffredi in cui ha raccontato degli episodi inediti della sua vita, Valentino Rossi che ha parlato di quando aveva deciso di smettere di correre e poi ancora Matteo Berrettini sul rapporto con gli haters e più recentemente Paolo Bonolis. Qualcosa che mi capita ultimamente è di parlare per frasi degli ospiti come se quello che avessero raccontato si riproponesse poi nella mia vita. Un’altra puntata bellissima è stata quella con Alessandro Borghi”.
Generalmente però gli artisti hanno degli uffici stampa che tendono a volte a mettere dei veti. Abbiamo chiesto a Gazzoli se anche a lui sia successo e come si sia comportato:
“E’ successo ma in quel caso se mi rendo conto che in base alla mia sensibilità quella domanda posso fargliela o di quel tema possiamo parlare non mi faccio problemi. E’ importante trovare il modo giusto. Non mi è mai capitato che gli ospiti mi chiedessero di fare dei tagli”.
Sulla possibilità di proporre il format per la televisione, Gazzoli si dice perplesso: “Così come costruito, è un format che non si adatta alla televisione. E’ forte proprio perché non ha delle regole. Magari però si può pensare a delle derivazioni, degli spin off”.