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Gaia Gozzi fra musica e diritti delle donne: “E’ un momento fertile per le donne, dobbiamo fare squadra”. E su Olly: “E’ bravissimo, magari potremmo duettare insieme”

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Foto di Michele Perna

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La sua “Chiamo io, chiami tu” è diventata un fenomeno del web, complice anche la coreografia ideata da Carlos Diaz Gandia. E poco vale se come qualche giornalista le ha fatto notare al Festival di Sanremo era finita ultima in classifica perché il suo brano è ad oggi il più trasmesso nelle radio, un vero e proprio tormentone che sta scalando le classifiche. Gaia Gozzi sta vivendo decisamente un bel momento e proprio il 21 marzo uscirà il suo nuovo album “La rosa dei venti” che oltre al brano di Sanremo contiene le collaborazioni con Capo Plaza, Guè, Lorenzza e Toquinho. Ieri la cantante, ex vincitrice di Amici, è stata protagonista di un evento musicale Today at Apple organizzato allo store Apple di Via del Corso a Roma e condotto da Maria Cafagna. Un’occasione per l’artista di parlare non solo del suo percorso a Sanremo ma anche di altri tanti temi come la parità di genere e l’importanza della musica come strumento di emancipazione.

Gaia Gozzi dopo il Festival di Sanremo: la serata cover con Toquinho e la parità di genere nella musica

Noi di SuperGuida TV eravamo presenti all’evento. Tantissimi i fan presenti che si sono messi in coda per incontrare la loro beniamina. Durante il talk, Gaia ha parlato della cover del brano “La voglia, la pazzia” che ha portato al Festival di Sanremo insieme a Toquinho: “In un certo senso, se sei accanto a una leggenda, puoi sentirti o estremamente agitato, oppure giustificato a fare il cavolo che vuoi sul palco, no? E lui mi ha mi ha portato a dire: ‘Vai, ti seguo io.’ Come per dire: ‘Siamo con un’orchestra di 60 elementi, con un unico click, senza sequenze.’ Oggi, molto spesso, si usano le sequenze, che sono parti già registrate della base musicale su cui poi vengono suonati gli strumenti dal vivo. Lui ha deciso di non usare sequenze, e il nostro è stato l’unico brano a Sanremo a non averle. Di conseguenza, eravamo tutti sincronizzati solo con il click e tanto sentimento, tanta passione. Ci siamo guardati, e a un certo punto lui mi ha lanciato una parte all’ultimo secondo. Io stavo per perderla, ma sono riuscita a riprenderla. Anche questo è il bello della musica dal vivo: giocare e surfare con le note, senza quei filtri di protezione a cui siamo abituati. È stato un grande regalo per me, e mi ha aiutato a vivere l’emozione di quel palco nel modo più autentico possibile”. 

Gaia ha poi parlato delle artiste con le quali le piacerebbe collaborare in futuro. Oltre ad Elisa, ha citato Anitta e Rosalìa. La cantante si è poi soffermata sulle difficoltà che ancora oggi hanno le donne di affermarsi nel mondo della musica: “Credo che questo sia un momento molto fertile per le donne nella musica. A volte, però, c’è ancora difficoltà nell’accettare l’universo femminile per quello che è, senza giudizio. Siamo più abituati a essere meno empatici nei confronti del percorso di una donna, soprattutto a livello discografico. Però io sono ottimista: vedo un pubblico bellissimo qui oggi. E poi sento una forte energia dalle mie colleghe, che stanno spaccando. Le ho in playlist, le ascolto… non dico ossessivamente, ma ogni tanto faccio un check con quelle con cui sento affinità. È bello sapere che ci sosteniamo, che controlliamo che anche le altre stiano bene, che ci sia spazio per tutte. Perché la musica creata, scritta e performata dalle donne deve avere il suo spazio”. 

Gaia affronta poi il tema della libertà di espressione, parlando di come l’esibizione del proprio corpo possa spesso generare reazioni contrastanti: “Se tu hai una relazione serena con il tuo corpo e ti senti libera di muoverti, ballare, essere sensuale, questo può dare fastidio a chi è stato cresciuto con la costrizione di stare fermo, di non essere troppo esposto, di non giocare con certe energie. Ma la sensualità è bellissima, ed è potente quando la si vive con padronanza del proprio corpo. Allo stesso modo, può dare fastidio il fatto di scegliere di fallire davanti agli altri, ma di continuare comunque a seguire quello che si ama fare. Anche in una giornata no, se vedi qualcuno che se la sta passando meglio di te, può scattare una reazione di fastidio. E io cerco di essere comprensiva anche con chi mi attacca. Quando qualcuno mi insulta, mi dice ‘troia’, io quasi sorrido, perché in realtà mi fa sentire più forte. Mi fa sentire come l’Etna, un vulcano inarrestabile”. 

Gaia parla poi della musica come strumento di emancipazione sociale denunciando ancora la presenza di dinamiche patriarcali in politica e nel mondo del lavoro: “Viviamo ancora in un paese indietro su certi temi, sia per quanto riguarda l’emancipazione femminile, sia per l’apertura verso comunità che spesso non vengono ascoltate. Se potessi davvero parlare senza filtri… Il fatto è che, anche se abbiamo una donna al potere, il sistema continua a perpetuare politiche patriarcali. Vengono tolte tutele fondamentali per le donne, come la sanità pubblica, la sicurezza sul lavoro e la parità salariale. Alla fine, il risultato è che ci ritroviamo con un simbolo di cambiamento, ma senza un cambiamento reale. E questo genera sentimenti contrastanti. In Francia, se alzano di un anno l’età pensionabile, scendono tutti in piazza. Qui no. Noi giovani in Italia facciamo fatica a mobilitarci, perché comunque siamo cresciuti in un paese dove, tutto sommato, ‘ce la passiamo meglio degli altri’. Ma se non siamo noi a creare una rivoluzione popolare, a riportare il potere alla democrazia e non a una sua versione distorta, chi lo farà? È complicato quando i nostri problemi vengono visti dal potere come questioni di poco conto”. 

La vittoria ad Amici e la possibilità di un duetto con Olly

Noi di SuperGuida TV, terminato il talk, abbiamo chiesto a Gaia della sua vittoria ad Amici e di quali consapevolezze abbia maturato rispetto a cinque anni fa: “Credo che la possibilità di conoscere il pubblico, di fare i concerti, di vivere una stagionalità nella musica mi ha dato la possibilità di guardare a questo mestiere con longevità. Dopo Amici avevo più ansia e mi chiedevo cosa sarebbe successo. Adesso invece sono più tranquilla perché anche se non cosa succederà mi va bene. Anche Sesso è samba è arrivato all’ultimo, l’abbiamo chiusa in poco tempo. Mi sto rendendo conto che mollare un po’ la presa forse dà spazio alla sorpresa, all’inaspettato”. 

E sulla possibilità di una collaborazione con Olly, il vincitore del Festival di Sanremo, non lo esclude: “Olly è un bravissimo artista, si è meritato la vittoria. Musicalmente trovo che ci sia terreno fertile ma non so se sarebbe adatto a fare una cosa estiva, magari potremmo fare qualcos’altro. Olly mi sa di romantico mentre io d’estate voglio qualcosa di più count, ballabile”. 

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