“Seconda Vita” torna con la quarta stagione da sabato 16 luglio 2022, in esclusiva binge su Discovery+ e alle 21.20 su Real Time canale 31. Il programma è ideato dal giornalista e autore Gabriele Parpiglia. Saranno ben otto i protagonisti di questa edizione: Gianluca Grignani, Georgette Polizzi, Rosalinda Cannavò, Sonia Bruganelli, Aurora Celli, Enrico Mecozzi e Ivahnoe, Jasper e Matteo Cambi.
Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato Gabriele Parpiglia. Con lui abbiamo parlato della nuova edizione di “Seconda Vita”, del suo lavoro di giornalista e di quello di autore televisivo. Gabriele ci ha parlato del suo bellissimo rapporto con Maurizio Costanzo, delle polemiche riguardanti la conclusione della collaborazione con Tommaso Zorzi, del nuovo impegno con la Triestina, della prossima edizione del Grande Fratello Vip e della separazione tra Ilary Blasi e Francesco Totti.
Gabriele Parpiglia, l’intervista
Gabriele quarta stagione di “Seconda Vita”, come scegli quali storie dare voce?
“Vado molto a istinto, la prima spallata che mi porta verso la scelta dei personaggi è una sorta di richiamo del dolore, che riconosco soprattutto quando non si riesce a raccontare o a dire cose a metà. Questo è un programma dove non c’è un conduttore, io gioco dietro le quinte, a vincere è la narrazione e la storia degli ospiti. È una vetrina importante soprattutto se alla storia accomuni un talento che possono avere gli ospiti”.
Il tuo programma va in onda su Real Time: credi possa un giorno approdare su una rete diversa?
“Spero che tu possa riportare testualmente le mie parole. Mentre né parliamo sto toccando qualunque cosa perché sono molto scaramantico. Quello è il mio obiettivo”.
Come vedresti collocato il programma su un’altra rete: in quale fascia oraria?
“In realtà sui canali come Discovery e Real Time gli orari sono diversi, sicuramente è un format che andrebbe bene comunque in prima serata”.
C’è una storia in particolare che ricordi e che ti ha colpito più delle altre?
“Devo ringraziare tutti quelli che si sono raccontati in questi anni, sono circa una trentina di ospiti e non hanno mai ricevuto un solo euro. Anzi, si sono aperte delle opportunità. Tommaso Zorzi ad esempio è andato al Grande Fratello Vip, Elena Santarelli ha scritto un libro, ma ci sono tantissimi altri. È un programma che porta culo diciamo. Non saprei farti un nome, sono grato veramente a tutti. Se devo proprio farti un nome ti faccio il nome di uno che esce di rado e parla ancora meno, e quella persona è Gianluca Grignani. Dopo Sanremo non ha rilasciato più interviste in televisione”.
Come è nato questo format?
“La prima vittima di “Seconda Vita” sono io. Sono arrivato a Milano senza niente e mi sono detto: ‘ok, chiudiamo la prima vita e apriamo la seconda’. Era più una mia esigenza, qualcosa di carattere terapeutico, che poi si è trasformata in un’opportunità per gli altri attraverso la mia voce”.
C’è un personaggio che non hai ancora raccontato a “Seconda Vita” e che vorresti raccontare?
“Sì, me stesso. Io ho ricevuto tantissimi inviti in tv per andare a fare l’opinionista del Covid, della guerra degli attacchi di Trump e dei suoi folli sostenitori. Ho avuto la fortuna di averlo già fatto n passato l’opinionista, oggi non lo farei più, c’è tanto mercato oggi nel mondo dogli opinionisti. Non penso che la mia voce possa fare la rivoluzione. Aspetto l’occasione giusta per raccontare me stesso”.
Quindi a ruoli invertiti, tu racconteresti la tua storia in un programma come “Seconda Vita”?
“Sì. Non è detto che non lo faccia il prossimo anno con una persona di cui mi fidi”.
Facci un nome?
“Maurizio Costanzo. Lui è un Maestro. Io sono in debito con lui, mi ha dato tanto. Questa cosa la voglio tenere fuori dal mondo dello spettacolo. È un dono, ne sono gelosissimo”.
Chiedi consigli a Costanzo?
“Io mi vergogno di chiederli, a lui li chiederei ogni giorno. Lui sa leggermi dentro e mi dà i consigli prima che glieli chieda”
Oltre a “Seconda Vita” tu sei autore anche di altri programmi, come nasce la tua passione per la tv e poi come è invece nata quella per il giornalismo?
“Io ho sempre voluto fare questo lavoro, da ragazzino facevo il giornalino della scuola. È un lavoro che mi è sempre piaciuto. È un lavoro mutevole, mentre si parla di gossip si parla di guerra, devi essere preparato su tutto. Io dormo 3/4 ore a notte il resto lo passo pensando a quello che devo fare il giorno dopo”.
Hai lavorato e lavori tuttora con i grandi della tv, un nome su tutti Maurizio Costanzo: qual è la persona che più di tutte ti ha dato qualcosa, ti ha lasciato un ricordo particolare? Quella che più ti ha deluso?
La lista è lunga, Enzo Ferrari diceva: se vuoi avvicinarti a questo mondo devi abituarti all’irriconoscenza. Quando andrò in pensione già so che farò un libro e racconterò tante cose. Gia so come lo chiamerò: backstage.
Tu sei anche molto attivo sui social: durante la pandemia e poi successivamente con la guerra in Ucraina ti sei speso molto, hai messo a disposizione i tuoi social facendo informazione. Cosa ti ha fatto dire devo farlo?
“Ricordo che eravamo chiusi in casa, i primi 5 giorni li ho passati con gli attacchi di panico. Mi sono detto che l’unica cosa che potevamo fare era lavorare e mi sono accorto che attraverso i social si può aiutare molto in determinate situazioni, aiutare tante persone come i commercianti, persone in difficoltà”.
Le persone sono riconoscenti nei tuoi confronti?
“Tante volte la riconoscenza è una dote che manca, molte persone con me non lo sono state”.
Veniamo alla collaborazione interrotta con Tommaso Zorzi. Ti sei pentito di aver collaborato con lui?
“Hai presente le persone che ti dicono: ‘nella vita rifarei tutto’ oppure ‘i soldi non contano nella vita’? Sono tutte cazzate. Mi sono pentito perché ho messo altri davanti al mio lavoro. da un lato ti dico si mi sono pentito di aver dato una parola importantissima: l’avviamento al lavoro. Mi sono pentito perché ho tolto a me stesso. Se tornassi indietro non lo rifarei. c’è una causa legale in mezzo e quindi non posso dire altro”.
Veniamo al gossip: la fine del matrimonio tra Francesco Totti e Ilary Blasi. Secondo te hanno sbagliato a comunicare qualcosa? Dovevano farlo già a Febbraio quando uscì fuori la notizia di Dagospia?
“Ilary ha avuto una comunicazione pessima, idem lui quando fece quel video suoi social dove non ci credeva neanche lui. La cosa che mi dispiace è che in questo caso le donne non hanno fatto gruppo. Lei viene descritta come quella che ha sbagliato, non dimentichiamo però che quello che ha un’altra è lui. Ilary viene descritta come quella che è attaccata al patrimonio. Io sono convinto che lei abbia salvato il patrimonio e anche il padre dei suoi figli con delle scelte oculate e giuste fatte precedentemente alla rottura tra i due. Mi dispiace vedere delle donne pronte a puntare il dito. Quello che è successo nelle mura di casa non possiamo saperlo. È stato pessimo tutto quello che le è stato consigliato di dire”.
Lo scoop di cui vai fiero e quello di cui ti sei un po’ pentito se c’è?
“Vado fiero del fatto che il 21 luglio Netflix annuncerà qualcosa con il mio nome. Sbarcare su una piattaforma dove tutti mi dicevano che non sarei riuscito ad andare ne vado fiero”.
A settembre torna il GFVip, dacci qualche nome che potrebbe varcare la porta rossa? E poi Gabriele Parpiglia parteciperebbe a un reality come concorrente GF o Isola?
“Ci sto lavorando da Aprile. È un programma che non va mai in ferie. Si cambia registro ancora una volta. Sarà molto attento a temi sociali. I nomi che stanno uscendo ti dico che c’è più arrosto che fumo. Mi hanno chiesto di partecipare a mille reality. Se dovessi trovarmi in una situazione di non avere più nulla allora potrei anche scegliere di fare un reality. Sono ipocondriaco quindi accetterei più il Grande Fratello.
Serie su Diego Armando Maradona Jr poi una novità su Netflix.
“Su Netflix è una docu-serie che riguarda Stefania Nobile e Wanna Marchi. Non è però l’esaltazione del mito. Su Diego Armando Maradona Jr è un racconto della sua vita da figlio del grande Diego. Tratteremo anche il periodo di quando ha saputo che suo padre era morto mentre lui era con il Covid”.
Addetto stampa Triestina: come nasce questa collaborazione?
“Sono un appassionato di calcio da sempre. Non racconto sui social tutto quello che faccio. Questa è un’offerta gratificante dal punto di vista professionale. Ho lavorato per dieci anni accanto a chi ha fatto la storia del calcio. Accettare l’impegno con la Triestina e con la Città di Trieste mi riempie di orgoglio”.