Per la prima volta in gara al Festival di Sanremo 2024 arriva Fred De Palma, alias Federico Palana, 34 anni da Torino. Il suo genere musicale, il reggaeton, in Italia è solo suo. In radio e in streaming fa grandi numeri, come successo ai brani Ti raggiungerò e Un altro ballo, entrambi del 2021. C’è chi lo chiama il «re del reggaeton italiano», per aver trovato una via italiana al genere musicale. «È paradossale, la gente conosce le mie canzoni, ma non sa neanche che faccia abbia» – Dice. A Sanremo 2024 porta sul palco il brano “Il cielo non ci vuole”.
Fred De Palma a Sanremo 2024
Alla conferenza stampa, tenutasi presso la magnifica location di Salotto Colla a Milano, Fred De Palma arriva con la voglia di far conoscere se stesso e non solo la sua musica. Un incontro con quella che durante la conferenza viene definita la «stampa tradizionale», ed è proprio in questa occasione che il cantante ha scelto di metterci la faccia.
Un incontro che ad un certo punto diventa un campo minato. Uno scrutarsi a vicenda, punzecchiarsi, tendersi trappole. Un duello dove l’artista riesce a destreggiarsi in maniera esemplare, a schivare gli agguati che si nascondono dietro ogni domanda, senza essere mai banale nelle risposte e senza rifugiarsi dietro a possibili risposte di cortesia. De Palma si concede a 360 gradi, e questa è e deve essere l’arma vincente di questo ragazzo che ha scelto di buttarsi in mezzo ai leoni. È lui infatti a parlare per primo: «Se non altro vi ho messo d’accordo con i voti», scherza, riferendosi alle pagelle spietate nei suoi confronti. «Così non litigate». Un obiettivo per Sanremo? «Arrivare al 7», ride.
C’è chi in conferenza gli chiede, per esempio, di quando lo scorso dicembre aveva detto che i rapper non dovessero educare i ragazzi, che le polemiche sui testi fossero sterili e che quel ruolo, semmai, spettasse alle famiglia. «Ogni artista è una persona, che quando scrive parte dal proprio vissuto. Limitarlo mi pare una censura. Io sono cresciuto con i Club Dogo, raccontavano la strada; mi affascinavano perché descrivevano ciò che da adolescente avevo intorno. Ma avevo la testa per capire cosa fosse giusto e cosa no. È tutta estetica, come nei film: non è che chi ha visto Scarface sia diventato un mafioso, ma anche i ragazzi dovrebbero avere chiaro certi confini».
“Il cielo non ci vuole”, il brano di Fred De Palma a Sanremo 2024
Del suo arrivo a Milano, De Palma racconta: «Milano, a livello discografico, era lontana. Io non facevo un hip hop tradizionale neanche all’epoca, ricordo che quando mi esibivo mi guardavano tutti male. Questa città ha fatto di tutto per affossarmi, ma mi ha messo anche fame». Ed è proprio di quel senso di fame, che l’artista ha vissuto agli inizi della sua carriera, e che lo accomuna a tanti giovani, che grazie alla musica, alla recitazione, al giornalismo o in qualsiasi altra professione, possono aver vissuto come lui la scelta di lascare la propria città alla conquista della “Grande Milano”, il senso di fame di cui parla il brando che De Palma porta in gara a Sanremo 2024 dal titolo Il cielo non ci vuole: «Uso un’espressione forte come “overdose”, è una metafora, ma è vero: si può morire di rimpianti. Qui mi rivolgo alla mia coscienza, racconto dei momenti in cui stavo per mollare. A me piace dare messaggi positivi, e vorrei che questo lo fosse per i ragazzi: accendete la miccia, non arrendetevi, trovate la vostra strada; che è poi è tutto dritto».
Un artista fuori dai canoni sanremesi, anche se Amadeus con le sue scelte ha completamente rivoluzionato lo stile “brano sanremese”, può scegliere di partecipare al Festival anche per allargare il proprio pubblico e per presentarsi in una veste più, diciamo, per famiglie. Fred De Palma, al contrario, al di là del messaggio che vuole dare, ha scelto un pezzo che si ama o si odia. L’artista sceglie inoltre di non proteggersi dietro la scelta di un reggaeton, ma un brano dance. «Ho visto che le sonorità di questo tipo, negli Stati Uniti, stanno tornando. E io sono da sempre attento ai trend», dice con piglio imprenditoriale. Da musicista, spiega che «ho preferito aprirmi e raccontare me stesso, cosa che nelle hit non sempre riesce. Ma non rinnego niente e non mi sta stretto il reggaeton. Non ho la presunzione per cui la mia musica dovrebbe piacere a tutti. Però vorrei invitare tutti ai miei concerti: magari ci si diverte insieme».
Dopo un accenno alla musica che cambia anche sul palco del Teatro Ariston di Sanremo – «l’urban ormai è la tradizione, non siamo più fuori posto a Sanremo, e comunque l’essere in competizione non mi interessa» – e quello sull’amore – «ho capito che il bello è conquistare la stessa donna ogni giorno, non una diversa ogni giorno», sulla serata dei duetti, dove sarà accompagnato dagli Eiffel 65 con un medley dei loro classici dance, tutti di più di vent’anni fa, De Palma dice: «Ci sono cresciuto, li ascoltavo in macchina andando a scuola». E qui lui e la «stampa tradizionale», sembrano andare d’accordo. «Però almeno un sei politico potevate darmelo».
La nostra domanda a Fred De Palma e la sua risposta
Noi di SuperGuidaTv abbiamo chiesto a Fred De Palma cosa si aspetta da questa sua partecipazione al Festival di Sanremo 2024 e come ci farà divertire al FantaSanremo. Ecco la sua risposta.
«Il mio obbiettivo è quello di alzare il voto alle mie pagelle dati dai giornalisti. Questa è la mia missione. Cosa mi aspetto da Sanremo? La sto vivendo come una gara con me stesso. Trovarsi su un palco così importante, e con umiltà dico nonostante abbia fatto tanti palchi in giro per il mondo, questo di Sanremo in Italia ha un valore importante, quello che vorrei è essere capito. Non parlo di classifiche, podio o posizioni. Il motivo del perchè ho fatto Sanremo quest’anno è che vorrei essere capito. Capire come sono fatto io e com’è fatta la mia musica. Spesso si tende a etichettare un artista in base anche ai suoi successi più grandi, che però non sono il 100% della musica di un cantante, anzi, spesso le hit più grandi sono anche quelle che parlano a tantissima gente e magari sono meno intime. Io ho fatto tante canzoni che parlano di me e che magari hanno avuto meno successo. Ed è questo il motivo che mi ha spinto ad andare a Sanremo non presentando una hit facile. Non credo di dover dimostrare qualcosa vistoche è un campo in cui in questi anni mi sono distinto. Ho voluto portare un pezzo che raccontare come fosse la mia storia e che non fosse per forza per fare centro dentro tutti. Non è un pezzo pensato per far ballare in spiaggia la domenica pomeriggio. È un brano che io spero possa far riflettere le persone. Non penso di essere stato vittima del pregiudizio per i dischi di platino, penso che quando fai delle hit che sono più grandi ti te, come ho fatto io, tanta gente conosceva le mie canzoni ma non la mia faccia, ed è assurda questa cosa. Questo succede quando faccio delle hit pazzesche. Io non poso sentirmi in colpa per aver fatto 10 dischi di platino, delle canzoni, e di aver fatto successo con una canzone. Io quello che posso fare è sia fare dei pezzi di quel tipo che il resto. Quello che vorrei cè che anche l’altra mia faccia venga scoperta».
«Sul FantaSanremo sarò attivo, ancora devo capire cosa devo fare, spero di non rovinarmi la carriera però starò sul pezzo».