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Fleishman a pezzi, recensione no spoiler della miniserie con Jesse Eisenberg

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Il 17 novembre 2022 debutta su FX on Hulu negli Stati Uniti una delle miniserie più belle e profonde degli ultimi anni. In Italia è approdata qualche mese dopo grazie al servizio di streaming di Disney+, creata e scritta da Taffy Brodesser-Akner e tratta dal romanzo omonimo della stessa. Stiamo facendo riferimento a Fleishman a pezzi, con protagonista un cast affiatatissimo ed in stato di grazia costituito da Jesse Eisenberg, Claire Danes, Lizzy Caplan e Adam Brody.

Una miniserie che molti hanno definito nel tempo “alleniana” per come riesce in un certo senso ad omaggiare l’ambientazione (la città di New York) e le nevrosi dei suoi personaggi come soltanto il genio di Woody Allen aveva fatto nei suoi più grandi capolavori. In Fleishman a pezzi però, c’è molto di più, un vero e proprio affresco spietato e senza mezzi termini della crisi di valori della generazione di quarantenni di oggi.

La trama di Fleishman a pezzi

Toby Fleishman (Jesse Eisenberg) è un uomo sulla quarantina da poco divorziato che utilizza per la prima volta le app di appuntamenti. Mentre inizia a trovare quel successo romantico che non aveva mai raggiunto in gioventù, la sua ex moglie Rachel (Claire Danes) scompare senza lasciare traccia, lasciandolo da solo con i loro figli. Mentre Toby si destreggia tra prendersi cura dei suoi figli, una promozione all’ospedale in cui lavora e tutte le potenziali partner sessuali a Manhattan, si rende conto che non sarà mai in grado di capire cosa è successo a sua moglie finché non sarà più onesto a riguardo a se stesso e alla sua vita. Soprattutto, più onesto verso cosa è successo al loro matrimonio in primo luogo.

Questo è l’incipit di Fleishman a pezzi, miniserie in otto episodi creata da Taffy Brodesser-Akner, autrice del romanzo dallo stesso titolo e qui anche in veste di produttrice e showrunner. Un prodotto seriale che speriamo di ritrovare candidato oppure premiato nel corso della stagione dei riconoscimenti di fine 2023, in attesa dei responsi degli Emmy Award o dei Golden Globe.

Perché vedere Fleishman a pezzi

Perché in soli otto episodi riesce a condensare una storia di crisi generazionale di un’onesta intellettuale e di un’efficacia narrativa veramente rari nel panorama televisivo odierno. Un prodotto in cui regia, scrittura ed interpretazioni vanno di pari passo dando infine vita ad uno show destinato al piccolo schermo che, se fosse stato un lungometraggio cinematografico, avrebbe fruttato un premio Oscar per la straordinaria Rachel interpretata da Claire Danes.

Sì perché nonostante l’ottimo cast capeggiato da Jesse Eisenberg nel ruolo titolare e una Lizzy Caplan inedita nei panni dell’amica di famiglia Libby e narratrice della storia, il vero show attoriale è tutto sulle spalle di Claire Danes, che in questa serie dà vita ad una madre e moglie quarantenne disillusa dalla vita e alle prese con una depressione apparentemente inspiegabile e dalle conseguenze profonde e commoventi non soltanto per i personaggi dello show, ma anche sullo spettatore.

Fleishman a pezzi, perché non vederla?

Semplicemente perché Fleishman a pezzi non è indirizzata ad un pubblico né troppo giovanile, né ad uno fin troppo…agé. Del resto, i suoi protagonisti sono tutti splendidi quarantenni non solo alle prese con le gioie e i dolori di aver messo su con tanti sacrifici una famiglia, ma di persone adulte che, da poco entrate nella fase della pienissima maturità della vita, si trovano di fronte ad un bivio, tra scegliere di continuare una vita non più soddisfacente e tornare indietro sui propri passi, magari assaporando quel senso di libertà e di infinite possibilità che fino a qualche anno prima sembravano concrete.

La serie di Taffy Brodesser-Akner si rivolge così ad un target di telespettatori piuttosto elitario, tanto che difatti non ha avuto il successo di pubblico che meritava, finendo per diventare una delle serie più acclamate della fine del 2022 semplicemente grazie al tam tam mediatico della critica di settore e soprattutto grazie al passaparola positivo del pubblico di Disney+. Ed è un vero peccato, perché Fleishman a pezzi meriterebbe altra visibilità ed acclamazione.

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