Un anno fa in un’intervista aveva dichiarato di voler vincere il pudore per raccontare la sua storia personale in un film. Quel momento è arrivato tanto che oggi al Festival del Cinema di Venezia il regista Paolo Sorrentino ha presentato alla stampa “E’ stata la mano di Dio”, film autobiografico ambientato nella sua terra d’origine, Napoli.
Paolo Sorrentino presenta “E’ stata la mano di Dio” al Festival del Cinema di Venezia 2021
Presenti insieme a lui gli attori protagonisti Luisa Ranieri, Toni Servillo, Teresa Saponangelo e il giovane Filippo Scotti. Applaudito al suo arrivo in sala stampa, Paolo Sorrentino ha spiegato perché ha voluto raccontare la sua storia intima e personale legata alla scomparsa dei genitori quando era un adolescente: “Ad un certo punto si fanno i bilanci. Bukowsky ne fece uno bellissimo della sua vita che mi è piaciuto molto, disse: ‘gli dei sono stati proprio buoni, l’amore è stato bello e il dolore è arrivato a vagonate’. Più o meno il motivo di questo film è questo. A un certo punto mi sono reso conto che c’era stata una grande parte d’amore nella mia vita da ragazzo e anche una parte molto dolorosa e mi è sembrato che tutto questo potesse essere declinato in un racconto cinematografico, indipendentemente dalle mie esigenze e dai miei bisogni. Forse l’ho fatto adesso perché ho l’età giusta per farlo: ho compiuto 50 anni l’anno scorso e mi è parso che ero abbastanza grande e maturo per affrontare un film personale. Poi avevo un caro amico e collega che mi diceva sempre che non faccio cose personali e l’ho presa come una provocazione da raccogliere“.
Sullo sfondo, il grande campione Maradona a cui è dedicato il film. Sull’iconico calciatore, il regista ha rivelato: “Il titolo è una bellissima metafora, è emblematico, in relazione al caso o ai poteri divini. Io credo in un potere semidivino di Maradona. È un mio grande rammarico non aver potuto farglielo vedere. Non era un uomo accessibile, non ho avuto modo di conoscerlo prima della sua scomparsa”.
Toni Servillo e Teresa Saponangelo interpretano i genitori di Fabietto. Parlando del suo ruolo, Toni Servillo ha confidato: “Io sono stato promosso sul campo da Paolo da fratellone, come normalmente mi definisce, a padre. Venti anni fa ero con Paolo qui al Lido ed è capitato nella nostra lunga e proficua collaborazione che mi dicesse che prima o poi avrebbe trovato la distanza giusta per raccontare questo episodio drammatico della sua vita e mi diceva: ‘ti chiederò di fare il padre’. Naturalmente è emozionante ricevere una proposta del genere, però non ci ha mai chiesto di essere esattamente quello che è conservato nel privato della sua memoria. Ci ha dato qualche spunto. Lo spunto più bello che ha dato a Teresa e a me è quello di apparire molto innamorati, perché questo amore è il bagaglio che Fabietto, finito il tempo della spensieratezza, si porterà dietro quando dovrà camminare con le proprie gambe”.
Teresa Saponangelo ha sottolineato invece come la scelta di Paolo Sorrentino sia valsa per lei come un’importante manifestazione di affetto. Nei panni di una zia bellissima, Luisa Ranieri: “Il personaggio di Patrizia è ispirato ad una zia di Paolo. Quando ho letto la sceneggiatura mi sono resa conto che in Patrizia c’era tutto, l’ho riconosciuta alla prima lettura. Mi è arrivato subito il dolore di questa donna, ho cercato di restituirlo, nella sua pazzia e lotta con il dolore, che la faceva scappare dalla realtà”.
Filippo Scotti interpreta Fabietto, ispirato all’adolescenza di Sorrentino: “Ho cercato di carpire tanto dalle movenze di Paolo. Ho deciso di passare il mese di agosto a Napoli e dedicarmi alla lettura di libri, ho guardato film che potessero piacere a Fabietto per trovare quella malinconia estiva”. Un attore poco conosciuto che in questo film ha però superato brillantemente la prova dimostrando di poter dare del filo da torcere ai nomi più noti del panorama cinematografico italiano.
Sulla scelta dell’attore, Sorrentino ha spiegato: “Cercavo un attore bravo, il sogno è che si dirigano da soli. Lui ha facilmente sbaragliato la concorrenza degli altri ragazzi. Mi sembrava avesse la stessa timidezza e inadeguatezza che avevo io a 17,18 anni. Aveva caratteristiche analoghe”.
“E’ stata la mano di Dio” uscirà nei cinema selezionati il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre. Una storia intensa, amara, che vi farà commuovere ma che vi strapperà anche un sorriso.