Margot Sikabonyi torna al Festival del cinema di Venezia 2023. L’attrice che ora ha 40 anni, è diventata famosa per il ruolo di Maria Martini all’interno della fiction Rai ‘Un medico in famiglia’. Ora è in laguna per presentare il suo progetto “A dress for Venice”, un abito per parlare di sostenibilità.
Intervista all’attrice Margot Sikabonyi
Noi di SuperGuidaTV abbiamo video intervistato in esclusiva Margot Sikabonyi. Con lei, molto attiva per l’ambiente sui social, abbiamo parlato del suo progetto che è stato presentato all’80esima edizione della mostra.
“È un progetto importante perché contiene un messaggio che ha a che fare con la sostenibilità, con la bellezza (che in un luogo così è importante), ma è una bellezza diversa perché è bella dall’inizio alla fine. Indossare un abito che è sostenibile veramente, che non danneggia l’ambiente, fatto con cura perché c’è l’artigianato con i suoi merletti meravigliosi, che parla della storia di Venezia con delle illustrazioni artistiche, è come indossare un messaggio che parla di cura, di attenzione e di amore per il territorio e per il pianeta”.
Pensi che le nuove generazioni siano più sensibili a queste tematiche oggi?
“Sento tantissima paura nei giovani rispetto a quello che gli toccherà ricevere in eredità. Credo che ci sia molta sensibilità e un’aspettativa rispetto a noi che facciamo qualcosa di più concreto. Credo che ci sia molta rabbia che non ci siano abbastanza azioni concrete ma solo parole”.
Si parla tanto di un ritorno di ‘Un Medico in famiglia’. Il fatto di aver interpretato Maria per tanti anni ti ha penalizzato nella tua carriera?
“Quel personaggio mi ha regalato tanto ma mi ha relegato ad un ruolo, che è il motivo per cui sono andata via dall’Italia, in Canada, a cercare la mia identità di artista. Penso che a 40 anni sono riuscita a rendermi indipendente da quello, a dimostrare a me stessa in primis cosa fossi e chi fossi come attrice. Penso che un ritorno sia voluto, e se l’universo dice di sì io dico di sì”.
Come definisci oggi Maria.
“Ha dei figli più adulti, riesce a concentrarsi sul suo lavoro in maniera più leggera rispetto a quello che posso fare io che ho dei figli piccoli. La vedo come una donna impegnata che avrebbe a cuore il tema della sostenibilità in maniera pratica e non in parole. La vedo come una donna che ha capito da subito che la sostenibilità ambientale partiva da una sociale. Si è sempre impegnata sul sociale capendo da subito che l’età formativa è quella fondamentale perché quelli saranno i futuri abitanti del pianeta“.
C’è un programma che ti piacerebbe partecipare come concorrente tipo Ballando con le Stelle?
“Ti direi di sì ma perché a 11 anni, al mio primo provino, volevo fare la ballerina e questa ballerina vive ancora in me. Darle la possibilità di sfogarsi non sarebbe male“.