A 35 anni dal debutto televisivo in Italia, il celebre cartone lady oscar torna in onda, ancora una volta, ogni mattina dal 15 maggio su Italia1.
Lady Oscar: Il debutto in Italia
Era il primo marzo 1982 quando uno dei cartoni, più amati degli anni Ottanta debuttava su Italia Uno. Nel 2017 si festeggia il 35° anniversario dalla prima messa in onda di Lady Oscar e per l’occasione la serie animata torna in televisione a partire dal prossimo 15 maggio, ogni mattina dal lunedì al venerdì, alle ore 7.50 su Italia Uno.
L’ispirazione del cartone
Il cartone, per ragioni assai misteriose-almeno per me- non ebbe molto successo in patria, in Giappone, a differenza dell’Italia, dove il successo fu stratosferico, tanto che è proprio il nostro Paese che detiene il record del maggior numero di repliche mandate in onda a livello europeo.
L’ anime del 1979, è stato tratto dal fumetto di Ryoko Ikeda, che – a sua volta, si era ispirata alla biografia di Maria Antonietta dello scrittore austriaco Stefan Zweig – Versailles no bara, ovvero La Rosa di Versailles, graphic novel sul regno di re Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta all’alba della Rivoluzione Francese.
La storia della Rivoluzione Francese
Tutti quelli che erano bambini negli anni Ottanta-come me- e che sono cresciuti guardando i fantastici cartoni di allora, da Candy Candy, a Mazinga, passando per Goldrake e naturalmente Lady Oscar, di certo non hanno trovato difficoltà a studiare a scuola e ad appassionarsi alla storia della Rivoluzione francese.
La serie animata è infatti ambientata in Francia, negli ultimi anni dell’Ancien Régime, alla corte di Versailles e alla vigilia della Rivoluzione del 1789.
La storia inizia con l’arrivo a corte della giovanissima Maria Antonietta d’Austria, figlia dell’imperatrice Maria Teresa, promessa in sposa al delfino di Francia Luigi Augusto, nipote di Luigi Re Sole.
La giovanissima Maria Antonietta, dispettosa e capricciosa, era ancora una bambina, e non sapeva certamente nulla dell’amore. E soprattutto non sapeva degli intrighi di corte, di cui suo malgrado ne rimase coinvolta, ingaggiando una battaglia senza pari con la favorita del re, la contessa Du Barry.
Mentre durante le puntate si snoda la storia personale di Oscar, così come l’amore della regina per il conte di Fersen, e la crescita dell’amicizia tra le due donne, parallelamente viene affrescata la situazione socio-politica della Francia, in un crescendo di frustrazione e miseria da parte del popolo, sobillato dagli intellettuali illuministi, fino allo scoppio del moto rivoluzionario e all’episodio storico della presa della Bastiglia.
lady oscar, un’antesignana della giovane eroina moderna
Lady Oscar, fu un assoluta novità per quei tempi, dove ancora la figura dei personaggi femminili, era subordinata a quelle del principe, del re o dell’innamorato di turno.
Figlia di un nobile che sperava in un erede maschio, la bambina viene allevata (dal nome all’abbigliamento, all’educazione) appunto da maschio.
Lady Oscar, dunque è stata una protagonista decisamente d’avanguardia, che ruppe tutti gli schemi. Alta, bionda, e con gli occhi azzurri e molto espressivi, contornati da folte ciglia, era vestita (per la grande maggioranza del tempo) con abiti maschili e uniformi militari.
Oscar François de Jarjayes, deve tutto il suo fascino (che infatti esercita su uomini e donne) proprio alla sua ambiguità sessuale.. In seguito, crescendo e provando l’emozione del primo innamoramento, che per ironia della sorte, è proprio l’uomo amato “dalla sua Regina” Fersen, e poi per l’amico d’infanzia André, a scatenare il conflitto interiore di Oscar, che si scopre donna ‘nonostante tutto’
Lady Oscar: le musiche e le sigle
Il successo di questo cartone, si deve sicuramente ai doppiatori che hanno dato vita a dialoghi meravigliosi, con delle voci calde, suadenti e adatte ad ogni personaggio. Indubbiamente, Cinzia De Carolis, voce di Lady Oscar, ha saputo cogliere le due anime del personaggio: una maschile, perentoria e decisa, l’altra femminile, dolce e fragile.
E un’altra componente alla realizzazione del successo di Oscar, sono state le musiche, dolci, romantiche, tristi e sicuramente anche le sigle, la prima, composta e cantata da I Cavalieri del Re, e accompagnata da immagini piuttosto crude – Oscar nuda e trafitta da spine giganti, a simboleggiare il suo conflitto d’identità sessuale e non.
La seconda invece, quella scritta da Alessandra Valeri Manera negli anni ’90 con il titolo Una spada per Lady Oscar e cantata da Cristina D’Avena.
Vi propongo infine una delle musiche dell’original soundtrack del cartone: