Fedez, in un’intervista al Corriere racconta come sta e cosa gli è successo. Il rapper parla anche di Belve e X Factor

Fedez

Fedez è uscito dall’ospedale di Milano. Il cantante, accompagnato dalla moglie Chiara Ferragni e dai suoi genitori, si è fermato a parlare con i giornalisti che lo aspettavano all’esterno della struttura ospedaliera. Il cantante ha voluto ringraziare i medici della struttura e ha lanciato un messaggio a favore della donazione di sangue. “Volevo ringraziare tutta la struttura del Fatebenefratelli, il professor Zappa e soprattutto tutti i donatori di sangue. Cercherò in qualche modo di far accendere un riflettore su questo, perché senza i donatori di oggi non sarei qui” ha dichiarato il rapper. Fedez ha poi rilasciato un’intervista giornalista Aldo Cazzullo de Il Corriere della Sera, dove racconta il difficile periodo vissuto in questi gironi.

Fedez, in un’intervista racconta come sta e parla di Belve

Fedez uscito dall’ospedale racconta la sua vicenda che in questo settimane ha tenuto tutti col fiato sospeso: «Sto bene, rispetto a prima. Sono convalescente, ho perso molto sangue. La metà del sangue che avevo in corpo. La cosa più assurda è che quel mattino avevo un volo transoceanico. Se non mi fossi accorto di quanto stava accadendo, sarei stato male sull’oceano, su un aereo diretto a Los Angeles, e non so come sarebbe finita».

Fedez parla di come si è accorto che qualcosa non andasse, prima di essere portato in ospedale: «Ero a casa, avevo messo a letto i bambini. Avevo già avuto cali di pressione, ne è arrivato uno più importante, e sono svenuto. Poi ho chiamato l’ambulanza. Ero bianchissimo, non che ora sia esattamente come Carlo Conti, ma insomma ero ancora più bianco di adesso. Ho passato la notte al pronto soccorso, e la mattina mi sono reso conto di avere la melena. In francese? Letteralmente “cagavo sangue”. E avevo l’emocromo a 7, anziché a 14. Così sono intervenuti d’urgenza, per fermare l’emorragia, cauterizzare, insomma fare tutto il necessario per fermare il sanguinamento delle ulcere. Ho dovuto anche fare due trasfusioni: oltre a ringraziare i medici, in particolare il dottor Marco Antonio Zappa, le infermiere e gli infermieri del Fatebenefratelli che mi hanno curato, voglio ringraziare tutte le persone donatrici di sangue. Appena tornerò in forze voglio fare qualcosa per l’Avis, per invitare altri a donare sangue; personalmente senza quelle trasfusioni non sarei qui a parlare con lei. Ho avuto un altro problema, un’emorragia ischemica sempre allo stomaco. Così hanno dovuto riaddormentarmi, e intervenire nuovamente».

Sul possibile rapporto tra quello che gli è accaduto e l’intervento del marzo 2022, i cantante dichiara: «Come ho raccontato pubblicamente, a causa di un tumore ho subito la resezione della testa del pancreas, del duodeno, la rimozione della cistifellea, e di un pezzo di intestino: è possibile che là dove ci sono le cuciture effettuate durante quell’intervento si siano formate delle ulcere. Ma in verità ho avuto altri problemi di salute quest’estate, tanto da aver perso molti chili negli ultimi mesi».

Fedez affronta poi i problemi che ha avuto in questi anni raccontando: «Sostanzialmente molte malattie o disturbi di origine psicosomatica. Prima il fuoco di Sant’Antonio, poi forti gastriti da stress. Insomma, un generale stato di salute molto debilitato dallo stress. Lo stress è una condizione non legata alla propria classe sociale o al denaro. Il fatto di essere ricchi non ci rende immuni da paure o stress emotivi. Nel mio caso aver avuto una diagnosi di tumore al pancreas a 33 anni è la ragione preponderante. Che poi, a pensarci bene, le malattie sono come la livella di Totò: non guardano in faccia a nessuno, e portano con sé ricadute anche sulla salute mentale che possono essere davvero importanti. Dopo la malattia ho avuto seri problemi di salute mentale. Li ho dovuti affrontare, li sto affrontando tuttora. Non ho pudore o vergogna a parlarne. Ho attraversato una depressione acuta e mi ha aiutato tantissimo ascoltare le esperienze altrui, cioè come altri stavano o avevano affrontato una diagnosi nefasta. Sa perché avevo accettato l’invito di Francesca Fagnani a Belve?».

Fedez: ecco perchè volevo andare a Belve da Francesca Fagnani

Il cantante racconta anche del perchè ha accettato l’invito a Belve da Francesca Magnani:
«Perché volevo parlare, specie ai giovani e a chi si sente incompreso, di salute mentale. La salute mentale è un tema che riguarda molte persone giovani, ragazzi e ragazze. Forse ascoltare la mia esperienza, proprio quella di una persona che si pensa sia felice perché possiede tutto, li avrebbe potuti aiutare a sentirsi meno soli o a dirsi: be’, allora può succedere davvero a chiunque. A me cercare un riferimento è servito moltissimo: quando ho scoperto la malattia, ho cercato chi stesse vivendo la mia stessa situazione o comunque simile alla mia. Sia per me, sia per Francesca Fagnani, sia per il produttore Tombolini era una straordinaria occasione per parlare di temi importantissimi. I dati ci dicono che la salute mentale sarà sempre di più il tema del futuro, e delle future generazioni. E secondo me c’è bisogno di parlarne. Poi ho scoperto questa… lei come la definirebbe?».

Fedez ricorda l’amico Gianluca Vialli

Fedez ricorda poi il forte legame con il campione Gianluca Vialli: «Tramite conoscenze comuni, sono entrato in contatto con Gianluca Vialli. Mi emoziono mentre lo ricordo. Le poche interviste che aveva fatto erano riuscite a suscitare speranze. Rileggerle mi aveva aiutato a non farmi sentire la solitudine estrema della malattia, l’ingiustizia estrema della malattia. La malattia non è una vergogna. Per questo ho avvertito l’esigenza di raccontarla, a modo mio. Entrambi dovevamo affrontare un tumore al pancreas, e io dovevo superare lo stesso intervento chirurgico che lui aveva superato. Fu la prima volta che piansi al telefono con una persona che non avevo mai visto. Fu una cosa molto forte. Gianluca Vialli era una persona fantastica. Mi è stato molto vicino sia prima sia dopo l’operazione».

L’invito a Belve negato dalla Rai

In merito all’invito a Belve ritirato dalla Rai, il rapper dichiara: «Diciamo che non ero bene accetto. Non mi volevano. E hanno fatto un comunicato che ho trovato sinceramente spiacevole. Sa perché? Perché ero in ospedale, letteralmente moribondo, e non avevo alcuna possibilità di replicare. Ho trovato la cosa anche particolarmente poco attenta sul piano umano. E poi dalla Rai avevo imparato una cosa: quando vai su un palco a parlare di politici, alla Rai non piace perché non c’è il contraddittorio. Ma anche nel mio caso non c’è stato modo di avere un contraddittorio. Dunque prendo atto che è una regola unilaterale, che applicano solo quando pare a loro. Prima avevano lasciato trapelare questo, poi hanno rettificato. In ogni caso, sarei stato e sono disponibilissimo ad andare del tutto gratuitamente. Avevo l’intenzione di fare una bella cosa, e spero in futuro di riuscirci, in qualche modo, con Francesca Fagnani, una giornalista con la schiena dritta che ringrazio per aver sostenuto la posizione del suo invito. Non ho carichi pendenti, non ho mai evaso le tasse, non ho busti di Mussolini in casa, ma comunque per loro non rientro nel codice etico…».

Sul perchè a Fedez sia stato negato l’invito di Belve e sulle motivazioni della rai il cantante dice: «Bella domanda, ma la mia risposta dovrebbe chiederla alla Rai. Per la foto di Bignami non dovrei essere io a vergognarmi: non era un fotomontaggio, si è vestito lui da gerarca nazista. Il bacio sicuramente non fu un atto compiuto con premeditazione. Ma ricordo su quel palco palpate di testicoli e anche palpate nei confronti di donne… evidentemente i tempi cambiano».

Fedez e il suo stato di salute e le scosse elettromagnetiche al cervello

Sullo stato della sua malattia dichiara: «L’esame istologico ha rilevato che non ci sono più cellule cancerogene, ma ovviamente non esiste medicina sicura al cento per cento. Per esempio in termini di recidive. Forse anche per questo ho avuto una depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale. Significa che arrivi completamente a perdere la lucidità. Dunque per curarmi ho iniziato ad assumere degli psicofarmaci, che però talvolta non sono privi di effetti collaterali. Allora per curare gli effetti collaterali di un farmaco ti prescrivono un altro farmaco, e così via. Il risultato è stato che balbettavo, tremavo, non riuscivo più a pensare lucidamente. Sono arrivato a un punto in cui ho dovuto smettere tutto di botto, avendo una cosa che si chiama effetto rebound. È tosta. Quando si deve affrontare uno stato depressivo, e la tua mente si è abituata a un sostegno farmacologico, se non ha più quel farmaco lo stato depressivo si acuisce. A oggi sono seguito da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta. Ho provato tantissime cose per star meglio, anche le stimolazioni transcraniche. Sono scosse elettromagnetiche al cervello. Piacevoli non sono. Ci sono studi scientifici più autorevoli di me… Vorrei chiudere un ciclo annuale prima di pronunciarmi».

Fedez racconta poi come sua moglie Chiara Ferragni gli è stato accanto: «Chiara è qui con me in questo momento. Amo tantissimo mia moglie. Era a Parigi, a fare una cosa molto importante con una star internazionale, non posso dirle chi è. E Chiara ha mollato tutto ed è tornata a casa, per me. Si trattava di una grossissima opportunità per la sua carriera».

Sul come ha raccontato tutto ai figli, dichiara: «Non so quale sia la strada giusta da percorrere. Abbiamo scelto di non nascondere che papà è in ospedale, che papà ha dei problemi; del resto è difficile nascondere una cicatrice da venti centimetri nella pancia. Cerchiamo di edulcorare il racconto. Ma non avrebbe senso tenerli all’oscuro».

Fedez parla della scelta di vivere una vita in pubblico: «In questi giorni mi sono reso conto di come sia stata giusta la scelta di raccontarmi, di non delegare a nessuno il racconto di me e della mia vita. Le faccio un esempio: in questi dieci giorni in ospedale non ho mai toccato il telefono o pubblicato qualcosa sui social; eppure c’erano giornalisti fuori dall’ospedale, e ogni giorno si parlava di me sui giornali, peraltro con notizie non sempre verificate. Si interrogavano sul mio lavoro, su chi mi avrebbe sostituito nelle trasmissioni televisive. Si sono inoltrati nell’aspetto tecnico delle mie operazioni, senza saperne niente. Ma è una deriva che chiamiamo click bait: non serve una notizia, serve un clic per fare aumentare le interazioni. Non serve un articolo, ma un titolo acchiappa click. È poi tanto diverso dalle dinamiche sui social? Ci rifletta. Anche i giornali danno notizie sulla vita privata dei personaggi pubblici, andando a scovare cose nella maniera più morbosa possibile. Non solo i siti di gossip, tutte le maggiori testate on line hanno queste sezioni un po’ morbose, che magari sono quelle che vanno di più. E questa morbosità è socialmente accettata quando è fatta da una testata giornalistica. A questo punto, alla morbosità degli altri preferisco la mia».

Fedez e il ritorno X Factor

Sul ritorno a X Factor, Fedez dice: «I live iniziano il 26 ottobre, facendo gli scongiuri potrei farcela».

Sugli attacchi che ha avuto sui social dice: «A nessuno in particolare. Si ricordi di una cosa: dietro i personaggi esistono le persone, con le proprie fragilità. Se oggi vivo una situazione di privilegio economico, persino di un certo potere, questo non significa non soffrire mentre sei in ospedale e ci sono persone che ti augurano la morte. Anzi, è molto doloroso. Può capitare di scrivere fesserie. Ma gioire per la morte altrui, com’è accaduto per Silvio Berlusconi e per Michela Murgia, è orribile. Mi ha rattristato scoprirmi dentro il gioco del fantamorto. Una specie di fantacalcio, ma con i morti. Quelli che avevano scommesso su di me al fantamorto speravano di vincere. Questo mi ha fatto male».

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