Al Festival di Sanremo ha portato in gara un bellissimo brano d’amore. Fabrizio Moro ha calcato per la sesta volta il palco dell’Ariston con una ballad romantica, “Sei tu”. Il singolo farà parte dell’album “La mia voce” che uscirà in due parti.
Fabrizio Moro al Festival di Sanremo 2022
Fabrizio ha parlato durante la conferenza stampa di questo importante progetto: “L’ho chiamato La mia voce perché in questo momento siamo tutti molto confusi, ci sono tanti punti interrogativi che non ci vengono chiariti, soprattutto per la pandemia. La cosa fondamentale è cercare di non abbandonare e non sopprimere la nostra voce interiore. Tirare fuori la nostra individualità anche quando le risposte sono poche chiare”.
Il cantante ha raccontato di essersi commosso nel vedere le persone alzarsi in piedi e ballare all’Ariston durante l’esibizione dei Meduza, invitati come superospiti: “Mi sono commosso. Mi è sembrata un po’ una danza nella disperazione. Nonostante stiamo vivendo quest’incubo, la gente ha voglia di alzarsi in piedi e ballare. Mi è arrivata una bella fotografia, le persone hanno voglia di tornare alla normalità. Non di fare cose eccessive, anche di alzarsi in piedi, abbracciarsi e guardarsi negli occhi come se questo fosse stato solo un incubo. Per questo mi è piaciuta la canzone di Dargen D’Amico perché mi ha dato la stessa sensazione. Tornare sul palco… sono sensazioni difficili da spiegare… a volte ho paura e mi viene da piangere. Anche durante la canzone. Quello che abbiamo subìto è stato negativamente intenso e tornare sul palco di Sanremo è stata una botta di energia enorme che non so spiegare. A volte sembrava addirittura che non fosse successo niente, che questi due anni fossero stati solo immaginati. Sento che questa cosa sta sfumando davvero”.
Noi di SuperGuida Tv abbiamo chiesto a Fabrizio Moro se le sue aspettative siano state soddisfatte. Lui ha risposto che ciò che contano non sono i numeri ma ciò che si riesce a trasmettere con la musica: “Faccio quello che faccio per essere apprezzato dal popolo. Impongo la mia personalità e la mia arte attraverso la musica ed è bello che la mia musica arriva forte e chiara alle persone che riescono ad emozionarsi”.
Poi abbiamo chiesto in che modo sia cambiato negli anni il suo rapporto con l’amore. Fabrizio si confida a cuore aperto ammettendo di aver commesso degli errori per via del suo carattere: “E’ cambiato in modo radicale. Ho avuto delle relazioni tormentate fino a poco tempo fa. Sono un uomo separato, sono solo, non riesco a vivere un equilibrio con la persona che amo. Ho sempre avuto grosse difficoltà per via del mio carattere. In questo momento ho fatto pace con molti dei miei limiti e sono riuscito a dire “Ti voglio bene”, perché non ci ero mai riuscito a dire “Ti voglio bene” o “Ti amo”. Ora ci sono riuscito e sono orgoglioso di questo”.
Fabrizio è voluto tornare in gara per dare visibilità al suo progetto discografico e ha rivelato che l’intenzione di partecipare al Festival di Sanremo è arrivata durante la scorsa estate: “L’ho deciso alla fine dell’estate quando ero già avanti sia con il film, sia con l’album. Non ero sicuro, perché ogni volta che vengo qui c’è tanta pressione e, più vado avanti con gli anni, non la sopporto. Poi ho fatto ascoltare ad Amadeus questa canzone e ci siamo convinti anche per dare più visibilità al lavoro che ho fatto nei 2 anni chiusi tra quattro mura”.
Il suo rapporto con la popolarità però non è mutato negli anni: “Il successo lo lego ad un fattore economico: una volta che ho i soldi per mangiare e vivere, il resto non mi importa. Sono partito da zero, ho comprato la mia prima macchina a 23 anni perché non avevo i soldi per prendere la patente. Poi quando ho guadagnato i primi soldi con i primi album, ho solo comprato una casa più grande, ho sempre gli stessi amici, vado a fare la spesa in tuta, abito nello stesso quartiere. Faccio sempre le stesse cose. Del successo non me ne frega un c***o. Siamo flussi nel cielo che prima o poi si spegneranno. Spero di lasciare delle cose belle alle nuove generazioni, la voglia di lottare e di realizzarsi”.
Con la sua musica ha lanciato messaggi importanti, a partire dal suo impegno nella lotta contro la mafia con il brano “Pensa”. Oggi però Fabrizio è disilluso: “Non ho più una figura di riferimento e mi sono disinnamorato della politica. In passato c’erano dei politici che avevano negli occhi la dignità. Oggi non la vedo più e mi fa perdere speranza. Voglio bene al mio paese, da cantautore ho il dovere di descrivere la fotografia del momento in cui vivo e si vede la mia frustrazione. Ma la soluzione non ce l’ho in tasca, non so come si possa risolvere”.
Fabrizio ha anche esordito come regista con il film “Ghiaccio”. A proposito di questa esperienza ha raccontato: “Penso sia un punto di partenza nuovo per me. Ho avuto delle sensazioni bellissime: inventare personaggi, colori, fotografie e vedere che tutto questo prende vita, è stata un’esperienza pazzesca. Vedere i due attori trasformarsi in boxer… mio nonno materno era un pugile e mi ricordo che mi svegliava di notte, fregandosene che dovevo andare a scuola, per farmi vedere gli incontri di boxe. Il film è ambientato negli anni ’90 quando la boxe aveva ancora un grande riflettore su di sé”.
Nel film c’è un grande riflesso, ci ho messo tanto di me e racconta l’amore delineato come salvezza. Nel film il personaggio principale riesce a salvarsi attraverso l’amore ed è la stessa cosa che è accaduta a me in questo momento della vita”.
Fabrizio è un grande artista ma anche un uomo che ha saputo evolversi e cambiare pelle. Oggi appare in equilibrio con se stesso: “Ora, a 46 anni, mi viene da sprigionarla sul palco. Quando penso che non ce la posso fare, mi ricordo da dove vengo mentre prima mi creava frustrazioni che, a volte, hanno rallentato il mio percorso”.