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“Come è umano lui”, intervista esclusiva ad Enzo Paci: “Grazie a Paolo Villaggio ho capito che nella vita bisogna essere un po’ folli”

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Andrà in onda su Raiuno in prima serata il prossimo 30 maggio “Come è umano lui”, il film tv dedicato a Paolo Villaggio. Diretto da Luca Manfredi, alla sceneggiatura ha collaborato la famiglia Villaggio che si è detta soddisfatta per il risultato finale. Nei panni di un credibile Paolo Villaggio troviamo Enzo Paci. Paolo Villaggio è diventato un’icona della comicità grazie a personaggi che sono entrati a far parte della cultura popolare collettiva come Fantozzi, Fracchia e il professor Kranz. Non tutti sanno che la strada che ha percorso per ricoprire i panni di questi personaggi è stata in salita. La trama del film tv i sviluppa attorno alle vicende di Villaggio, studente fuoricorso di legge, e alla sua banda di amici borghesi, tra cui spiccano Fabrizio De André e il Polio, un professore disabile. Le loro avventure notturne contrastano con le giornate passate a evitare responsabilità, fino a quando un evento inaspettato cambia la vita di Paolo: la gravidanza della sua fidanzata Maura, che lo costringe a sposarsi e ad assumere un ruolo adulto, lavorando presso la Cosider. Pur adattandosi malvolentieri alla vita di impiegato, Paolo non smette i esprimere il suo spirito creativo attraverso esibizioni radiofoniche e teatrali. La sua vita prende una svolta decisiva quando Maurizio Costanzo lo scopre in un teatrino genovese. Da lì il grande successo grazie a trasmissioni televisive e a personaggi che sono diventati indimenticabili.

Intervista esclusiva ad Enzo Paci

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Enzo Paci, l’attore che interpreta Paolo Villaggio. A proposito di questa sfida, Enzo ha rivelato: “Interpretare Paolo Villaggio mi ha lasciato un intento, di essere un po’ più folle nella mia vita e nella mia arte cercando strade intentate e anche rischiose. Molto spesso evito di fare brutte figure mantenendo il controllo sugli eventi quando invece facendo Paolo Villaggio ho capito che la recitazione in genere è l’arte del non controllo. Bisogna lasciarsi andare in questo flusso che si chiama vita”.

Anche Enzo Paci è genovese come lo era Paolo Villaggio. Oltre alla radici, Enzo sente di assomigliare a Villaggio su altri aspetti: “Anche io sono innamorato della comicità. Ho desiderato fare il comico proprio guardando Paolo Villaggio, è stata per me fonte d’ispirazione. Condivido anche con lui il gusto per il cinismo, la battuta tagliente è quella che preferisco. Oggi molti comici senza Paolo Villaggio sarebbero molto diversi”.

Ad Enzo chiediamo poi quali siano i suoi ricordi legati a Villaggio, in che modo lo abbia scoperto. L’attore ha raccontato: “L’ho scoperto grazie ai programmi Quelli della domenica e Villaggio Party. Ricordo che quando lo vidi la prima volta pensai subito che era un genio”. Paolo Villaggio si ritrovò a diventare padre senza che fosse preparato.

Una paternità inaspettata che fa riflettere su come siano cambiati i tempi. Al riguardo, Enzo ha fatto una riflessione: “A quell’epoca il lavoro fisso era fondamentale in una famiglia. La nascita di un figlio andava a forzare la scelta di rimanere a lavorare nello stesso ambiente di lavoro. Mi ha molto stupito non tanto la sua scelta quanto l’aiuto che le ha dato sua moglie Maura. C’è una scena molto tenera in cui si vede che lui non sa cosa fare ed è proprio la moglie a consigliargli di lasciare il certo per l’incerto. Questo mi ha molto commosso”.

Gli abbiamo poi chiesto quale sia l’eredità di Paolo Villaggio: “E’ un film formativo perché ci insegna che anche una persona estremamente dotata e nel caso di Villaggio oserei dire anche geniale se contestualizzato in un ambiente non suo non riesce ad esprimersi. Credo che non esistano persone prive di talento ma che ci siano persone che non agiscono nel loro acquario ideale”.

A conclusione della chiacchierata, Enzo ha svelato qual è stato il consiglio che gli hanno dato i figli di Paolo Villaggio per interpretare al meglio il loro padre: “Elisabetta mi ha detto “ricordati che nella vita mio padre non era Fantozzi ma l’esatto opposto”. 

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