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Emmanuele Tardino, da Mascarìa a Maria Corleone 2: intervista

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Dagli esordi sul piccolo schermo con la serie L’allieva al debutto internazionale nei panni di Mino Raiola nel film “Zlatan”, Emmanuele Tardino si è affermato come uno degli interpreti più versatili della sua generazione. Protagonista di progetti di successo come Suburra – La serie, continua a conquistare il pubblico con ruoli intensi e sfaccettati. A breve tornerà su Canale 5 con la seconda stagione della fiction Maria Corleone, confermando il suo talento e la capacità di lasciare il segno sia in Italia che all’estero.

Emmanuele Tardino, intervista

Sappiamo che sei sul set della serie “Maria Corleone 2”. Quali differenze hai riscontrato rispetto alla tua prima esperienza nel film “Mascarìa”?

Parliamo di due lavori completamente diversi tra loro, sia strutturalmente parlando sia in termini di obiettivi. “Mascarìa” racconta una storia vera, al fine di sensibilizzare gli utenti su tematiche tanto importanti quanto attuali, come la mafia. “Maria Corleone 2”, invece, tratta lo stesso argomento, ma in maniera più romanzata. Mantenendo, in ogni caso, un grande spessore a livello narrativo che si collega fortemente alla realtà odierna. Ciò che accomuna i due set, però, è la sensazione che ho provato: quella di sentirmi a casa.

Interpretare il ruolo del cattivo è particolarmente difficile. Che cosa ci metti di Emmanuele, in questi casi?

Penso che ognuno di noi abbia un lato buono e uno cattivo, sta a noi decidere quale far prevalere. Ecco, io sento in me questa netta separazione e, solitamente, nella vita di tutti i giorni, preferisco far prevalere la parte buona. Sul set, invece, do libero sfogo al mio demone, alla parte più remota che soggiace nella quotidianità.

Nella vita di tutti i giorni, tra l’altro, non bevi alcolici, ti piace giocare alla PlayStation e preferisci trascorrere una serata al bar con gli amici piuttosto che fare le ore piccole in un locale. In pratica, sei un bravo ragazzo

Credo ci sia un tempo per ogni cosa. Diciamo che di quei momenti di “vida loca” ne ho avuti in generosa misura. Per carità, continuano a piacermi le feste, così come fare tardi in discoteca, ma da qualche anno mi sto focalizzando sulla mia crescita personale e artistica. Spesso questo non mi permette di avere il tempo per quegli svaghi. Insomma, mi faccio bastare la PlayStation (ride, ndr).

Guardandoti indietro, in merito al percorso compiuto finora, che cosa provi?

Tanta soddisfazione e orgoglio. Sono partito da zero, affrontando problemi e situazioni tanto difficili quanto, per me, inimmaginabili. Giorno dopo giorno, continuo a lottare per dare vita a un sogno destinato a diventare un “impero”. Il mio impero.

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