E’ il caso di dirlo: VIVA LA SINCERITà: Ellen Pompeo, confermando la sua partecipazione anche alla tredicesima stagione del telefilm “Grey’s Anatomy”, ha confessato di essere rimasta nel cast perché ha realizzato – parole sue, queste – “di essere troppo vecchia per fare altro”.
La scelta dopo 11 stagioni
Questa scelta, che ha certamente un valore affettivo per l’attrice – dopo ben tredici stagioni da protagonista in una serie tv, si può tranquillamente dire di sentirsi un po’ in famiglia – ha spiazzato però molti suoi fan.
Per gli amanti del medical-drama più gettonato degli ultimi anni, infatti, Ellen è un’ottima attrice in grado di ricoprire i più svariati ruoli (anche se bisogna dire che le sue vicende in Grey’s Anatomy si concludono puntualmente con un gigantesco “MAI UNA GIOIA!“).
L’affermazione di Ellen Pompeo, tuttavia, le fa molto onore: troppo spesso, infatti, si assiste a patetici tentativi dei vip di Hollywood di rimanere a galla nel jet set e sul palcoscenico, riducendosi persino ad accettare ruoli o personaggi che sviliscono i tanti anni di onorata carriera.
Ellen Pompeo, invece, ha dichiarato:
sono fiera di avere 46 anni, ma mi rendo conto di essere troppo vecchia per fare altro: quindi resto felice sul set di Grey’s Anatomy
Sono partita in ritardo – continua Ellen – ho avuto i primi ruoli importanti a 25 anni e se fossi stata più giovane le cose sarebbero andate diversamente. Ma onestamente sarebbe stato difficile trovare lavoro a fine 30 anni o a 40 anni
Chi criticava le rughe e il botulino di Ellen Pompeo in Grey’s Anatomy, dunque, se ne faccia una ragione: Ellen sta benissimo e lo dichiara sia su Philosophy che su People: «invecchiare è bello. Parliamone».
La gabbia dorata di Hollywood, purtroppo, è una macchina spietata che non perdona le donne che calcano il palcoscenico nella cosiddetta ‘mezza età’:
in un’industria che ancora oggi fatica a rappresentare le donne se non come mogli e madri, le occasioni per l’universo femminile non sono molte
come ha ricordato anche la radiosa Jennifer Aniston ospite a Giffoni 2016.
Onore, dunque, a tutte quelle donne che riconoscono i propri limiti – se questi possono esser definiti tali – ed accettano serenamente la loro condizione di attrici “non proprio di primo pelo”.