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Elia Nuzzolo protagonista di ‘Hanno Ucciso l’Uomo Ragno’: “Max Pezzali parla ai giovani con il loro linguaggio. Ha avuto una nuova giovinezza”

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Elia Nuzzolo è uno dei protagonisti di ‘Hanno Ucciso l’Uomo Ragno‘. L’attore è arrivato alla Mostra del Cinema di Venezia e ha raccontato l’emozione di far parte di questa serie. Vediamo insieme cosa ci ha anticipato e sul suo rapporto con Max Pezzali.

Intervista all’attore Elia Nuzzolo

‘Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La Leggendaria Storia degli 883‘ mostra come Max Pezzali e Mauro Repetto hanno formato il duo musicale che ha fatto ballare milioni di persone. La serie, in 8 episodi, verrà trasmessa in esclusiva su Sky, e in streaming su Now, a partire dall’11 ottobre 2024.

È uscito il trailer di questa attesissima serie. Cosa ci puoi raccontare?

Posso raccontare che non vedo l’ora che esca, che è una serie che parla di amicizia e che parla di inseguire i propri sogni. Secondo me è un argomento che vale la pena raccontare. Insomma, sono sicuro che ci farà pensare, motiverà le persone, ma farà soprattutto divertire.

Qual è il tuo rapporto con la musica di Max Pezzali?

È un ottimo rapporto, perché io già dal liceo con i miei amici, tra cui Tommaso, ascoltavamo Max Pezzali. Gli 883 erano per noi era il gruppo di riferimento anche se siamo nati nel Duemila e non è proprio il nostro periodo. Però sì, ce li siamo goduti.

Cosa pensi del fatto che Max sia arrivato negli stadi così avanti, nel senso che sembra che stia vivendo una nuova giovinezza, che sia più famoso adesso.

È vero, ha avuto una nuova giovinezza. Ma perché secondo me è riuscito a trovare una chiave, negli anni novanta. È riuscito a parlare alle persone, ai giovani, come nessuno aveva mai parlato con un linguaggio giovanile, trasmettendo dei valori in cui si potevano riconoscere. E quindi è una cosa che trae i suoi vantaggi anche oggi, con le nuove generazioni, tra cui io.

Qual è la canzone che più ti rappresenta?

Lo è diventata perché era una canzone che prima di questa serie non conoscevo ed è ‘Non me la menare’. La primissima, quella che forse a cui sono più affezionato.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla serie, qual è magari il messaggio che può trasmettere?

Secondo me è appunto quello che ho detto: il bisogno e la capacità di inseguire i propri sogni. Anche se non è un percorso semplice ma ne vale la pena e questa serie lo dimostra. La storia di Max e Mauro lo dimostra.

Max è venuto sul set qualche volta?

Si è venuto, ci ha supportato lungo tutto il percorso, è stato molto disponibile. Mi ha raccontato un sacco di cose. Abbiamo fatto anche un’intervista insieme. È sempre stato molto disponibile.

Tu canti in questa serie, regalerei anche delle performance vocali.

Ebbene sì, mi sono preparato con un grande maestro, Ciro Caravano dei Neri Per Caso che mi ha aiutato. Ha fatto una sorta di miracolo e siamo riusciti a raggiungere in qualche modo un compromesso.

Parlando dei tuoi sogni, quali sono i prossimi?

Il mio piccolo sogno lo sto già vivendo che è lavorare in questo ambiente, lavorare nel cinema e lavorare facendo quello che mi piace tanto fare. Quindi spero di continuare su questa strada.

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