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Elemental, la recensione del penultimo film della Pixar

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Elemental, ventisettesimo e penultimo lungometraggio della Pixar, uscito prima del celebre Inside Out 2, è disponibile in streaming su Disney+. Diretto da Peter Sohn, il film ci trasporta in una città immaginaria dove convivono abitanti di fuoco, acqua, aria e terra.

Protagonista della pellicola è Ember, una giovane ragazza di fuoco dal carattere ardente, che supporta la famiglia nella gestione di una piccola bottega situata in un quartiere periferico. I suoi genitori infatti sono stati costretti a scappare dal loro paese per realizzare i propri sogni, ma continuano a scontrarsi con l’esclusione e il razzismo. Quando Ember conosce Wade però, un giovane acquatico di origini aristocratiche, sensibile e empatico, gli eventi prenderanno una piega completamente inaspettata.

Elemental – la recensione del film d’animazione

Elemental è un film incantevole che, purtroppo, non ha ricevuto l’attenzione e il successo che avrebbe meritato. Contraddistinto da una miriade di colori vivaci, necessari a distinguere i vari abitanti e quartieri della città, Elemental racconta una tenera, ma rischiosa storia d’amore tra Ember, un elemento di fuoco, e Wade, un giovane fatto d’acqua.

Oltre alla sua trama romantica, il film riesce con grande sensibilità a toccare anche tematiche di estrema attualità, rivolgendosi con empatia tanto agli adulti quanto a un pubblico più giovane. Gli abitanti di fuoco, in particolare la famiglia di Ember, sono infatti una chiara metafora della condizione dei migranti, costretti a fuggire dalle loro terre d’origine per cercare un futuro migliore. Sistemati ai margini della società, hanno sacrificato il proprio passato per costruire una nuova vita, un sacrificio che pesa sulla giovane Ember, tormentata dal timore di non essere all’altezza delle aspettative dei suoi genitori.

Al contrario, gli abitanti d’acqua, benestanti e radicati al centro della città, rappresentano il simbolo di una società occidentale privilegiata, spesso dominata da pregiudizi nei confronti di ciò che è diverso, tema trattato in modo sottile ma incisivo nel film, come emerge dalle interazioni tra i parenti di Wade e Ember. Nonostante la cortesia apparente infatti, le loro osservazioni rivelano una latente forma di razzismo, mascherata dietro una facciata di affabilità e cortesia.

L’abbattimento di canoni tradizionali dei personaggi

Elemental si distingue anche per l’originalità nella caratterizzazione dei suoi protagonisti, in particolare Wade. Lontano dai modelli maschili tradizionali tipici di precedenti pellicole o, ad esempio, dei classici d’animazione firmati Disney, Wade abbraccia con naturalezza la propria fragilità e sensibilità, mostrandosi spesso in lacrime senza vergogna. Il suo personaggio rompe così gli schemi, mostrando una rappresentazione autentica delle emozioni maschili, che non si sottrae alla vulnerabilità.

Questa caratterizzazione si rivela vincente, poiché abbandona l’idea di personaggi maschili invincibili o indispensabili per “salvare” la protagonista femminile, offrendo una rappresentazione più autentica, che normalizza la fragilità emotiva degli uomini e mostra che non c’è nulla di sbagliato nell’essere vulnerabili, neppure in pubblico.

Conclusioni

In conclusione, Elemental si rivela un delizioso, piccolo gioiello dell’animazione Pixar, capace, come da tradizione dello studio, di suscitare emozioni profonde con una spontaneità disarmante.

Con il suo universo variegato ricco di colori, tematiche attuali e una storia d’amore che richiama, a tratti, le atmosfere shakespeariane, il film riesce a coinvolgere il pubblico in una narrazione tenera e commovente, conquistando non solo i più giovani, ma anche – e forse soprattutto – gli adulti.

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